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[SANITÀ] Contratto nazionale: lunghi mesi di trattative spesi solo per far pagare la crisi sanitaria ed economica ai lavoratori

CONTRATTO DELLA SANITA’ PUBBLICA:

LUNGHI MESI DI TRATTATIVE SPESI

SOLO PER FAR PAGARE LA CRISI SANITARIA ED ECONOMICA

AI LAVORATORI!

Una cosa è stata chiara fin dall’inizio: soldi per i lavoratori della sanità non ce ne sono! Si parla infatti di un aumento dello stipendio mensile di 174 Euro medi lordi e probabilmente solo a regime cioè non subito.

La reticenza sui numeri reali e pari solo allo sproloquio sul premio a categorie speciali e professionali che preludono a tante medaglie di cartone.

Si parte da una cifra ridicola rispetto alla crescita del costo della vita, alle sempre maggiori responsabilità, competenze, crescenti carichi di lavoro, rischi corsi durante la pandemia, ecc.

Ma quella cifra rappresenta solo la migliore delle ipotesi.

E, soprattutto, riguarderà solo una ristretta cerchia di dirigenti delle professioni sanitarie: la massa dei lavoratori della Sanità (e gli infermieri in particolare) dovranno accontentarsi di molto meno.

E’ esattamente su questo che si azzuffano tanto i sindacati confederali quanto quelli corporativi: sul come spartire le briciole lasciate cadere dal tavolo dei padronato pubblico.

Con questi condividono un obiettivo: quello di rafforzare la casta di capi e capetti, quelli che tanto le Aziende e sindacati di regime utilizzano per spremere e tenere in riga i lavoratori!

Che il Governo Draghi non abbia nessuna intenzione di investire sulla Sanità è stranoto.L’obiettivo di questo governo non è quello di potenziare la Sanità Pubblica: il loro obiettivo è demolirla, per dare più spazio al profitto dei privati, sul modello di quanto già realizzato in Lombardia.

Un modello sanitario talmente “efficiente e avanzato” che -in quella sola Regione- si sono registrati un terzo delle vittime causate dal Covid 19 in Italia!

Un contratto come quello che si sta profilando, calato dall’alto, senza mai promuovere assemblee con i lavoratori, carente sulla parte economica e regressivo su quella normativa, è umiliante per i lavoratori della Sanità e rappresenta un altro tassello verso la privatizzazione del servizio pubblico. Del pane ci danno le briciole, delle rose le spine. Noi non dobbiamo accontentarci delle briciole! Unità di tutti i lavoratori della Sanità per un contratto che migliori davvero le nostre vite e che garantisca ai proletari e alle proletarie un servizio sanitario migliore.

  • Potenziamento degli organici con assunzioni a tempo indeterminato!
  • Riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore!
  • Fine del ricorso a straordinari per coprire i vuoti in organico!
  • Più sicurezza: infortuni, errori e tragedie fatali, come quella di cui è stata vittima una infermiera pugliese, stremata dopo due turni notturni consecutivi, non sono eventi da addebitare alla sorte o al singolo collega: sono il frutto di un sistema che risparmia sulla pelle del personale e su quella dei pazienti!
  • Stipendi dignitosi per tutti: i sindacati francesi hanno chiesto 300 Euro di aumento salariale, qui balbettano e si impappinano solo a chiederne la metà!
  • Contratto unico tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati: chi fa lo stesso lavoro ha diritto allo stesso trattamento!

23 febbraio

S.I. Cobas