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[ITALIA] Il 26/3 tutti a Firenze, al fianco degli operai Gkn: contro guerra, licenziamenti e sfruttamento

SABATO 26 MARZO TUTTI A FIRENZE

AL FIANCO DEGLI OPERAI GKN

CONTRO GUERRA, LICENZIAMENTI E SFRUTTAMENTO

Da oltre otto mesi i lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio sono in lotta contro il piano di smantellamento della fabbrica e di licenziamenti di massa attuato dai padroni del fondo Melrose dalla sera alla mattina e nel pieno della crisi pandemica.

Una storia di chiusure e delocalizzazioni simile a quelle subite in questi mesi dagli operai in centinaia di impianti e stabilimenti “in crisi”: una crisi che nel caso di Gkn era del tutto inesistente…

Il “piano” dei padroni è sempre lo stesso: liberarsi dei lavoratori “scomodi” perché più tutelati e meglio remunerati o semplicemente perché più sindacalizzati e combattivi, e spostare gli affari verso nuove oasi di supersfruttamento in cui si lavora di piú e con salari sempre più da fame.

Si tratta, ne più ne meno, delle stesse finte ristrutturazioni a cui abbiamo assistito in questi anni nella logistica, dalla SDA di Carpiano alla FedEx di Piacenza, dalla Logista di Bologna alla Unes di Truccazzano, il cui l’unico scopo dei padroni era quello di indebolire la presenza del SI Cobas, minare il peso contrattuale conquistato dai lavoratori e azzerare le conquiste strappate con anni di dure lotte.

A questi piani ci siamo opposti strenuamente, pagando il prezzo di una pesantissima ondata repressiva e di un escalation di attacchi agli scioperi che ha avuto il suo culmine nell’omicidio del nostro compagno Adil Belakhdim.

In queste settimane la vertenza dei lavoratori Gkn si trova di fronte a un bivio: la vittoria parziale ottenuta con il piano di acquisizione annunciato dal gruppo Borgomeo, che si è impegnato a garantire la continuità lavorativa per tutti i 422 licenziati, rischia di tramutarsi in una lenta agonia se non si sarà capaci di imporre con la lotta il rispetto in tempi brevi degli impegni assunti.

I venti di guerra che in queste settimane soffiano con sempre più forza a seguito del conflitto ucraino stanno già comportando conseguenze drammatiche per l’intera classe lavoratrice, già pesantemente compita da due anni di crisi pandemica: aumento vertiginoso dei prezzi dei generi di prima necessità, delle tariffe e del costo del carburante, a fronte di salari che sono fermi al palo da decenni; aumento esponenziale delle spese militari e per la corsa agli armamenti a fronte di una diminuzione costante della spesa sociale; nuova ondata di casse integrazioni e licenziamenti a seguito della crisi energetica alimentata dalla guerra.

I proletari non hanno alcun amico ne alleato in nessun fronte imperialista: al contrario hanno tutto l’interesse a contrastare con forza i piani bellici, a partire da quelli del governo Draghi, dell’UE e della NATO, che usano ipocritamente il dramma del popolo ucraino come alibi per alimentare i criminali disegni espansionistici del capitale occidentale, che sono da sempre i primi artefici di guerre e di invasioni ai quattro angoli della terra (Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen, ecc. per non parlare dell’interminabile genocidio del popolo palestinese) e che solo un mese fa non hanno proferito parola di fronte alla brutale repressione delle rivolte operaie in Kazakistan operate dal governo filorusso…

In un tale contesto, la manifestazione del 26 a Firenze si carica oggettivamente di un doppio significato: da un lato la necessità di unire e compattare un fronte di classe a sostegno di una lotta che è divenuta uno dei simboli della resistenza operaia all’arroganza padronale; dall’altro la necessità di collegare questa resistenza a una battaglia anticapitalista e internazionalista contro la barbarie delle guerre imperialiste e contro lo spettro sempre più concreto di un nuovo conflitto mondiale.

Per questo già domenica 6 marzo, a seguito di una partecipata assemblea telematica, abbiamo lanciato la proposta di uno spezzone internazionalista e antimilitarista alla manifestazione del 26.

E proprio per questo, come segnale concreto di unità, il SI Cobas ha scelto di far coincidere con la manifestazione lo sciopero nazionale della logistica, proclamato per il giorno venerdì 25 marzo in risposta allo stallo delle trattative con le aziende del gruppo Fedit e al peggioramento generalizzato delle relazioni sindacali.

Un movimento dei lavoratori forte, organizzato e combattivo è l’unico antidoto reale ai piani di sfruttamento, repressione e guerra.

SABATO ORE 14,30 MANIFESTAZIONE A FIRENZE

Concentramento piazza Vittorio Veneto

Il SI Cobas sta preparando autobus da varie città

A breve saranno comunicati luoghi e orari di partenza

SI Cobas nazionale