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[ITALIA] Il capitalismo delle catastrofi, due anni di pandemia e di lotta all’uso capitalistico dell’emergenza sanitaria: il 10/4 convegno

IL CAPITALISMO DELLE CATASTROFI:
DUE ANNI DI PANDEMIA E DI LOTTA ALL’USO CAPITALISTICO DELL’EMERGENZA SANITARIA.

DOMENICA 10 APRILE CONVEGNO-ASSEMBLEA ONLINE SU ZOOM

(ITA – ENG)

Il 17 aprile dell’anno scorso, in una riunione molto partecipata, l’Assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi discusse in modo appassionato sulle cause della pandemia/sindemia in corso, e sul suo uso capitalistico da parte del padronato e dei governi Conte-bis e Draghi.

Il rifiuto della mercificazione della salute, dell’aziendalizzazione delle strutture sanitarie e della monetizzazione della nocività; l’importanza centrale della prevenzione e della sanità territoriale; l’auto-organizzazione dei lavoratori in difesa della propria salute sui luoghi di lavoro e nella società; un’impostazione critica e razionale della questione dei vaccini: questi gli assi intorno a cui si sviluppò il confronto.

Sono gli stessi temi che hanno attraversato le risposte di lotta alla pandemia, e restano le linee dorsali di un programma rivendicativo di classe.

Da allora la pandemia ha vissuto momenti di acutizzazione e altri di rinculo senza che si possa considerarla, guardando al mondo e alla stessa Italia, esaurita.

Tuttavia lo scoppio della guerra in Ucraina ha cancellato dall’agenda pubblica, per decreto, la pandemia/sindemia da Covid 19.

Ora tutta l’attenzione dev’essere rivolta alla guerra, a fare in modo che gli ucraini muoiano per gli interessi predatori degli Stati Uniti, dell’Unione europea, dell’Occidente.

Il resto non conta.

Questa doppia imposizione – mobilitazione di guerra, silenzio sulla pandemia – va, secondo noi, respinta.

E come di recente abbiamo rilanciato, attraverso un pubblico confronto, l’iniziativa di classe contro la guerra, così sentiamo la responsabilità di indire per il giorno 10 aprile un incontro di bilancio di un altro anno di pandemia.

Un anno nel corso del quale il governo Draghi ha manovrato abilmente, con la campagna di vaccinazione e l’imposizione del “green pass”, per inserire ulteriori fattori di divisione nelle file dei lavoratori, ulteriori forme di repressione e di controllo della popolazione.

Nei limiti delle nostre forze e dell’apporto di quanti sono stati solidali con noi, abbiamo contrastato l’azione del padronato e del governo finalizzata a mantenere aperti, ad ogni costo, tutti i fondamentali luoghi di produzione di profitto.

E abbiamo respinto la falsa rappresentazione che vorrebbe i proletari divisi tra “sì vax” e “no vax”, a differenza di chi ha optato per la sostanziale adesione alle misure governative, o, all’opposto, per abbracciare in toto l’ideologia antivaccinista e cospirazionista.

Due opzioni formalmente opposte, che hanno però in comune di essere entrambe dominate da un interclassismo politico che le rende inette alla difesa degli autentici bisogni proletari.

Nonostante la gestione caotica, fallimentare e criminale della pandemia che ha fatto conquistare all’Italia il primato della mortalità nei paesi europei, non c’è il minimo segno che le istituzioni statali intendano cambiare rotta.

La salute della popolazione lavoratrice è per loro una merce di scarsissimo valore, data anche l’enorme massa di disoccupati e precari.

L’ulteriore privatizzazione e aziendalizzazione della sanità lombarda contenuta nella nuova riforma-Moratti è la chiara espressione di voler procedere come prima e peggio di prima.

Del resto l’esplosione tutt’altro che transitoria della spesa militare e del militarismo respinge la spesa per i bisogni sociali e per la salute, già marginalizzata del PNRR originario, ancor di più nell’angolo.

E l’impatto devastante che la guerra in Ucraina avrà sull’economia preannuncia altri sacrifici, altri licenziamenti, una pressione asfissiante per aumentare la produttività del lavoro, il rafforzamento della stretta autoritaria sulla scuola e sulla vita sociale – un incremento, perciò, delle patologie sia fisiche che psichiche.

In considerazione di tutto ciò, ci rivolgiamo agli organismi sindacali, sociali e politici che condividono con noi l’urgenza di rispondere all’aggressione padronale/statale anche sul terreno dell’autodifesa attiva della salute da parte della classe lavoratrice, per rilanciare il confronto e l’iniziativa comune sui temi già posti dall’assemblea dello scorso anno.

Un obiettivo primario di questo impegno sarà la lotta per la difesa della salute riproduttiva delle donne lavoratrici e disoccupate, e per la riapertura dei consultori, un’indicazione venuta, da Napoli a Milano, nella giornata dell’8 marzo.

Il nostro invito è rivolto anche ai gruppi di lavoratori che fuori dall’Italia si sono mossi lungo linee simili alle nostre, e a quegli esponenti della medicina come ambito di ricerca scientifica e di pratica terapeutica che sono rimasti, e intendono rimanere, liberi dagli imperativi del profitto.

Ne discuteremo con:

ERNESTO BURGIO
RICARDO ANTUNES
VITO TOTIRE
ANTONIO BOVE
VISCONTE GRISI
ACHILLE ZASSO
FRANCESCO CAPPUCCIO

Contributi registrati di:

FABRIZIO CHIODO
VITTORIO AGNOLETTO

aderiscono e interverranno al dibattito:

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE CONTRO LA GUERRA DI MILANO
VOCI OPERAIE DI BASSANO
MOVIMENTO DISOCCUPATI 7 NOVEMBRE
LABORATORIO POLITICO ISKRA
TENDENZA INTERNAZIONALISTA RIVOLUZIONARIA
FRONTE DELLA GIOVENTÙ COMUNISTA

Promuove il SI Cobas nazionale

Vedi evento on-line:

https://www.facebook.com/events/347062750791343?ref=newsfeed

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Two years of pandemic

and the fight against the capitalist use of the health emergency

– Assembly (online) April 10,

10 am (Rome time)

On April 17 last year, in a very attended meeting, the Assembly of combative workers discussed passionately on the causes of the pandemic / syndemic in progress, and on its capitalist use by the employers and Conte-bis and Draghi governments.

Research into the causes of the phenomenon; the refusal of the commodification of health, the corporateization of health institutions and the monetization of harmfulness; the central importance of prevention; self-organization of workers in defense of their health in the workplace and in society; a critical and rational approach to the issue of vaccines: these are the axes around which the debate developed.

These are the same issues that have crossed the responses in the fight to the pandemic, and still remain the backbones of a class-demanding program.

Since then, the pandemic has experienced moments of sharpening and others of recoil without it being considered, looking at the world and at Italy itself, exhausted. However, the outbreak of war in Ukraine erased the Covid 19 pandemic / syndemic from the public agenda by decree in the United States, the European Union, the West.

Nothing else matters.

This double order – mobilization of war, silence on the pandemic – must be rejected. And just as we recently relaunched, through a public debate, the class anti-war initiative, so we feel the responsibility to call for a meeting on another heavy year of pandemic for April 10.

A year during which the Draghi government skilfully maneuvered, with the vaccination campaign and the imposition of the “green pass”, to insert further divisive factors in the ranks of workers, further forms of repression and control of the population.

Within the limits of our strength and the contribution of those who have been in solidarity with us, we have opposed the action of the employers and the government aimed at keeping open, at all costs, all the fundamental places of profit production.

And we have rejected the false representation that the proletarians would like to be divided between “yes vax” and “no vax”, unlike those who opted for substantial adherence to government measures, or, on the contrary, to fully embrace the anti-vaccine ideology and conspiracy theorist.

Two formally opposing options, which however have in common that they are both dominated by a political interclassism that makes them unable to defend authentic proletarian needs.

Despite the chaotic, bankruptcy and criminal management of the pandemic that made Italy conquer the primacy of mortality in European countries, there is not the slightest sign that state institutions intend to change course.

The health of the working population is for them a commodity of very little value, also given the huge mass of unemployed and precarious workers.

The further privatization and corporatization of Lombard healthcare contained in the new Moratti reform is the clear expression of wanting to proceed as before and worse than before.

After all, the far from transitory explosion of military spending and militarism rejects spending for social needs and health, already marginalized by the original PNRR, even more so in the corner.

And the devastating impact that the war in Ukraine will have on the economy heralds more sacrifices, more layoffs, asphyxiating pressure to increase labor productivity, the strengthening of the authoritarian squeeze on school and social life – an increase, therefore, in pathologies. both physical and psychic.

In consideration of all this, we turn to the trade union, social and political bodies that share with us the urgency to respond to the employer / state aggression also in the field of active self-defense of health by the working class, to relaunch the confrontation and the joint initiative on the issues already posed by last year’s assembly.

A primary objective of this commitment will be the fight for the defense of the reproductive health of working and unemployed women, and for the reopening of the counseling centers, an indication that came from Naples to Milan on 8 March.

Our invitation is addressed at the same time to groups of workers outside Italy who have moved along lines similar to ours, and to those exponents of medicine as a field of scientific research and therapeutic practice who have remained, and intend to remain, free from imperatives of profit.

SI Cobas