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[ITALIA] 15 ottobre 2011: la Cassazione rende definitive sei condanne. Sentenza definitiva a più di dieci anni dai fatti

15 ottobre 2011 – La Cassazione rende definitive sei condanne

Sentenza definitiva a più di dieci anni dai fatti

Sei condanne a più di cinque anni di carcere.

Nella serata di ieri la Corte di Cassazione ha confermato sei condanne a 5 anni e 4 mesi di carcere per i fatti del 15 ottobre 2011 in piazza San Giovanni a Roma.

Le condanne diventano dunque definitive e immediatamente esecutive.

Impossibile richiedere qualsiasi tipo di misura alternativa alla detenzione poiché tutte le condanne superano i 4 anni.

La durissima sentenza di primo grado era stata emessa nel 2016 e prevedeva 15 condanne a 61 anni di carcere mentre quella d’appello datata 2019 aveva ridotto le pene con 9 condanne a 40 anni di detenzione.

Ieri sera dunque la parola definitiva su uno dei tanti filoni d’indagine scaturiti dagli scontri di quel giorno.

Va infatti ricordato che un altro processo aveva portato a dure pene detentive definitive già nel 2015.

Come per i fatti del G8 di Genova la sentenza arriva moltissimi anni dopo gli avvenimenti contestati e colpisce pochi capri espiatori scelti nel mucchio in una giornata che ha invece visto migliaia di persona praticare il loro diritto di resistenza.

Nei vari procedimenti nati dai fatti di quel giorno il reato più significativo contestato agli indagati era quello ormai famigerato e ormai molto noto nei movimenti di devastazione e saccheggio che prevede dagli 8 ani 15 anni di detenzione.

La sentenza si inquadra in un clima sempre più coercitivo attorno alle lotte di classe e in un clima di guerra diffusa contro i lavoratori e gli sfruttati e tutte le realtà conflittuali.

La solidarietà per noi lavoratori e lavoratrici, oltre alla lotta è uno strumento, non l’unico, di resistenza.

Utilizzarlo nei luoghi di lavoro e in maniera trasversale è un obbligo e un dovere per fare sentire la nostra vicinanza ai fratelli e le sorelle colpiti dalla repressione.

Perciò siamo solidali e complici coi condannati.

I compagni e le compagne del Si Cobas Lavoratori Autorganizzati