CobasLazioLogistica

[NOVARA] Per Adil: il 18/6 corteo dei lavoratori in città, presidio dai cancelli Lidl di Biandrate. Chi lotta non dimentica

CHI LOTTA NON DIMENTICA!

Il prossimo 18 giugno ricorrerà il primo anniversario dell’assassinio di Adil: il SI Cobas sarà in presidio alle 11,00 fuori ai cancelli della Lidl di Biandrate e in corteo alle ore 14,30 con concentramento presso l’autostazione di largo Pastore a Novara.

Ricordare il sacrificio del nostro compagno non è solo una ricorrenza, bensì un pezzo ineludibile della battaglia contro sfruttamento e bassi salari che prosegue ogni giorno in migliaia di posti di lavoro, dovendo fare i conti con l’arroganza padronale e la complicità dello stato e dei suoi dispositivi repressivi.

SIAMO TUTTI ADIL

SI Cobas


Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Un anno fa, il 18 giugno 2021 Adil Belakhdim, coordinatore del SI Cobas di Novara, veniva deliberatamente investito e ucciso da un camionista uscito dal magazzino Lidl di Biandrate (NO) contromano.

Ricordiamo Adil nel primo anniversario dell’uccisione perché la violenza padronale deve avere come risposta l’aumento della determinazione alla lotta per la difesa.

Leggi anche:

Non è stato un incidente: Adil è stato ammazzato in nome del profitto! – SI Cobas, postato il giugno 18, 2021

Assassinato il coordinatore SI Cobas di Novara, Adil Belakhdim, mentre era al picchetto dello sciopero – un crimine collettivo dei padroni e del governo Draghi – TIR, postato il giugno 18, 2021


Ricordiamo Adil, ucciso nella lotta

Non si trattò di una fatalità, né di un caso isolato. Sono decine ormai gli episodi in cui gli autisti sono incitati dalle aziende a sfondare i picchetti. È una forma di violenza padronale, come l’ingaggio di bodyguard per aggredire i picchetti da parte di Zampieri per conto di Fedex, come i numerosi licenziamenti di lavoratori “colpevoli” di lottare per migliori condizioni. 

Questa violenza padronale è quasi sempre impunita. L’assassino di Adil è stato lasciato libero dopo pochi giorni, ed è stato accusato di “omicidio stradale”, come se fosse stato un incidente.

Non ci stupisce, perché gli organi dello Stato, forze dell’ordine e magistratura in testa, intervengono sempre più pesantemente contro gli scioperi, a fianco dei padroni anche quando questi violano i diritti dei lavoratori, con manganellate, denunce a centinaia, fogli di via e divieti di dimora, e anche mancato rinnovo di permessi e carte di soggiorno, minacce di espulsione per gli immigrati.

Lo scopo della repressione padronale e statale è impedire che la lotta si allarghi, da un piccolo gruppo combattivo a tutto un magazzino o fabbrica, da un magazzino a tanti altri, da un settore combattivo come la logistica ad altri settori.

Alla Lidl dopo un anno i lavoratori del SI Cobas sono ancora in lotta, contro l’uso generalizzato del part-time (a 25 ore) per avere totale flessibilità (l’orario reale è di 40 ore e anche più, ma se non serve, oppure se sei iscritto al SI Cobas, ti fanno lavorare solo 25 ore), contro l’uso crescente di lavoratori interinali e di cooperative, per il riconoscimento del sindacato (assemblee, permessi sindacali, bacheca, trattenute in busta paga).

Soprattutto ora che con la guerra e l’aumento del costo della vita i salari stanno perdendo potere d’acquisto, e non si arriva più a fine mese, vogliono impedire che milioni di lavoratori ritrovino la strada della lotta per il salario e contro la crescente precarizzazione.

CGIL, CISL e UIL al posto di chiamare alla lotta, stanno alla coda di Confindustria e governo che cercano di imbonire i lavoratori con una tantum e qualche bonus fiscale del tutto insufficienti a coprire i 150 euro al mese già persi per l’inflazione.

La guerra in Ucraina, con la partecipazione anche del governo italiano con sanzioni, invio di armi e un programma di riarmo, è anch’essa una forma di violenza tra Stati dei padroni per spartirsi risorse e sfruttamento dei lavoratori, sulla pelle dei proletari mandati al massacro, ma anche di tutti quelli che ne subiscono le conseguenze, in Ucraina con 14 milioni di sfollati e profughi, in Italia ma soprattutto in Africa, Medio Oriente e paesi poveri con l’aumento del costo del cibo, che per milioni significa la fame. E l’aumento delle spese militari porterà al taglio delle spese sociali, per salute, scuola, pensioni.

Il 18 giugno ricordiamo Adil, il mattino con una conferenza stampa e deposizione di una lapide sul luogo dell’uccisione a Biandrate. Ore 14:30 MANIFESTAZIONE, concentramento alla stazione delle autolinee in Largo Pastore.

Contro la violenza e la repressione padronale e statale!
Contro la guerra imperialista e la politica di guerra del governo italiano!
Per la ripresa della lotta per il salario e contro la precarietà!

SI Cobas nazionale