Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):
Tetsuya Yamagami
(italiano – english)
L’uccisione di Shinzo Abe, il campione del nuovo bellicismo giapponese, ha fatto correre più di un brivido per la schiena nelle cancellerie occidentali. Non solo perché hanno perso “un grande amico”, un sodale di primo piano nelle iniziative di scontro con la Cina. Ma anche per le circostanze della sua morte, per la figura e le motivazioni di Tetsuya Yamagami che gli ha sparato.
Sul Corriere della sera Guido Olimpio, il velinaro dalla logica dei servizi segreti, la mette giù così: “l’ex-marinaio sceso in guerra contro la società”. Calma! Contro la società? Affatto. L’Asahi Shinbun di oggi riporta una sua dichiarazione che chiama in causa non la società, bensì una specifica organizzazione religiosa (di cui non si fa il nome) rea di aver rovinato la sua famiglia: “La mia famiglia si è unita a quella organizzazione religiosa e la nostra vita è diventata più difficile dopo aver donato denaro all’organizzazione”, ha detto alla polizia Yamagami. “Avevo voluto prendere di mira l’alto funzionario dell’organizzazione, ma è stato difficile. Quindi, ho preso di mira Abe poiché credevo fosse legato a quella organizzazione. Volevo ucciderlo“.
L’ex-militare della Marina nipponica, ex-carrellista, ex-piccolo operatore immobiliare Yamagami, ora disoccupato con una famiglia caduta in rovina per una delle consuete truffe e malversazioni in cui i guru ‘religiosi’ sono insuperabili, puntava in alto. E ha saputo colpire molto in alto, scendendo in guerra non contro la società in generale, ma contro le figure dell’élite. Tra cui ci sono i capi delle infinite (almeno 180.000) sette religiose che infestano il Giappone con le loro ubbìe e manipolazioni apocalittico/scioviniste – a proposito, procuratevi 20th Century Boys di Naoki Urasawa, non resterete delusi!
Il paese della massima spremitura scientifica del lavoro attraverso il toyotismo, delle decine di migliaia di morti l’anno da folle sopra-lavoro (karoshi), dell’altissimo tasso di suicidi, perfino di adolescenti e bambini, del più coriaceo e soffocante patriarcalismo, di una pletora di associazioni/gang religiose più o meno segrete, iperprotette dallo stato (esenti da tasse), della crescente polarizzazione della ricchezza, del bassissimo tasso di natalità (è al posto 209 su 213 paesi), l’ex-modello da imitare degli anni ‘80 e ‘90, mostra ad occhio nudo anche attraverso questo episodio di cronaca le incontenibili contraddizioni di tutte le società capitalistiche “occidentali” che pretendono tuttora di imporre il loro insindacabile volere all’universo mondo.
Queste società – emblema della putrefazione del sistema sociale capitalistico in quanto tale, nelle sue differenti forme, incluse quelle nuovissime – pullulano di potenziali Tetsuya Yamakami. Non siamo certo i cantori di azioni individuali di questo tipo come mezzi per trasformare davvero il mondo, ma cogliamo in esse, e apprezziamo, la carica esplosiva di rabbia contro i malfattori dell’élite che contengono.
Per spazzare via il sistema sociale e il potere distruttivo della borghesia ci vorrà ben altro, però: uno Yamakami collettivo, pienamente cosciente, e internazionale.
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The killing of Shinzo Abe, the champion of the new Japanese bellicism, sent more than a shiver down the back in Western chancelleries.
Not only because they have lost “a great friend”, a close friend in the fight
against China.
But also for the circumstances of his death, for the figure and motivations of Tetsuya Yamagami who shot him.
In the Italian newspaper Corriere della Sera, Guido Olimpio, the velinaro with the logic of the secret services, puts it this way: “the ex-sailor who went to war against society”.
Calm!
Against society?
At all.
Today’s Asahi Shinbun reports a statement of his that calls into question not society, but a specific religious organization (which is not named) guilty of having ruined his family: “My family joined that organization religious and our life became more difficult after donating money to the organization”, Yamagami told police.
“I wanted to target the senior official of the organization, but it was difficult. So, I targeted Abe as I believed he was linked to that organization. I wanted to kill him”. The ex-soldier of the Japanese Navy, ex-forklift driver, ex-small real estate operator Yamagami, now unemployed with a family that has fallen into ruin for one of the usual scams and embezzlement in which ‘religious’ gurus are unsurpassable, aimed high. And it has been able to strike very high, going to war not against society in general, but against the elite figures.
Among them are the leaders of the countless (at least 180,000) religious sects that haunt Japan with their apocalyptic / chauvinistic lies and manipulations –
by the way, get yourself Naoki Urasawa’s 20th Century Boys, you won’t be disappointed!
The country of the maximum scientific squeezing of workers through Toyotism, of the thousands of deaths a year from crazy over-work (karoshi), of the very high rate of suicides, even of adolescents and children, of the most leathery and suffocating patriarchalism, of a plethora of more or less secret religious associations / gangs, overprotected by the state (tax free), of the growing polarization of wealth, of the very low birth rate (in place 209 out of 213 countries in the world), the former “model” to imitate of the 80s and 90s, shows with the naked eye, also through this episode, the irrepressible contradictions of all the “western” capitalist societies that still claim to impose their unquestionable will on the world.
These societies – emblematic of the putrefaction of the capitalist social system as such, in its different forms, including the very new ones – are teeming with potential Tetsuya Yamakami.
We are certainly not the singers of individual actions of this type as a means to truly transform the world, but we see in them, and appreciate, the explosive charge of anger against the elite evildoers they contain.
To wipe out the social system and the destructive power of the bourgeoisie it will take much, much, much more, however: a collective, fully conscious, and international Yamakami.