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[INTERNAZIONALISMO] Guerra alla guerra dei capitalisti, in Ucraina e ovunque

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso questo contributo, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Guerra alla guerra dei capitalisti, in Ucraina e ovunque

– TIR

(italiano, english, arabo)

For the text in English see below. Please find here the text in Arab.

Questo è il testo del volantino che le compagne e i compagni della TIR (Tendenza internazionalista rivoluzionaria) hanno distribuito ieri a Bologna all’assemblea contro la guerra e il carovita indetta dal SI Cobas. Il testo è anche stato la traccia dell’intervento nel dibattito di un compagno della TIR che si è concentrato su tre questioni:

1) non sottovalutare il ‘passaggio d’epoca’ che la guerra in Ucraina rappresenta;

2) inquadrare le guerre del capitale come aggressioni al proletariato, ai proletari di tutto il mondo e -al contempo- come feroci regolamenti di conti tra capitalismi e potentati capitalistici, e quindi anche come momenti di debolezza della classe capitalistica di cui è possibile profittare;

3) in vista delle mobilitazioni di autunno, proiettarsi verso la massa degli sfruttati e delle sfruttate al momento ferma, ma che sperimenta una crescente sofferenza, un crescente malessere e scontento, fiduciosi che “il momento della spontaneità” arriverà improvviso forse prima di quanto si possa temere. 

Redazione Il Pungolo Rosso

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Guerra alla guerra dei capitalisti,

in Ucraina e dovunque

Da quasi 5 mesi è scoppiata una guerra in Ucraina tra la Russia e la NATO, che ha già fatto decine di migliaia di morti e feriti anzitutto ucraini ma anche russi, distrutto città, provocato milioni di sfollati e di emigranti, precipitato nella miseria un paese dalle grandi ricchezze.

Dietro questa guerra c’è una grande crisi del sistema capitalistico, che ha messo in moto un grande scontro tra due schieramenti di potenze – Stati Uniti, Unione europea, NATO, etc., contro Russia, Cina, Iran, etc. – che ci stanno preparando una catena di guerre per il dominio sul mondo.

Da questo grande scontro noi lavoratori e lavoratrici abbiamo tutto da perdere, nulla da guadagnare. Per cui la nostra parola d’ordine deve essere: guerra alla guerra! Guerra alle guerre dei capitalisti in Ucraina, nel Corno d’Africa, in Medio Oriente, in Asia, ovunque – sono guerre contro di noi, di cui pagheremo i tragici costi.

Le conseguenze della guerra in Ucraina sono evidenti anche in un paese come l’Italia che in apparenza non è in guerra, ma da decenni ha fatto il possibile per trasformare l’Ucraina in una gigantesca base militare della NATO e spingerla così verso la rovina e l’autodistruzione.

L’economia di guerra proclamata dal governo Draghi, sommandosi all’attacco padronale, ha già prodotto il raddoppio della spesa bellica, un’inflazione insostenibile per i salari operai, orari di lavoro più lunghi, più repressione. E il peggio deve ancora venire. Verrà in autunno con lo scoppio di una nuova recessione, altra disoccupazione, pesantissimi sacrifici.

Le risposte di lotta dei lavoratori sono state finora deboli. C’è in molti la speranza di farla franca. È una speranza vana: anche se noi non vogliamo occuparci della guerra, è la guerra dei capitalisti che si sta occupando e si occuperà di noi, cambiando in peggio le nostre vite.

Ancora una volta, con coraggio, il SI Cobas vi chiama a porvi alla testa di una mobilitazione contro la guerra. A cominciare dalla lotta decisa contro il carovita e la nuova disoccupazione in arrivo: per rivendicare forti aumenti salariali, un meccanismo di scala mobile, il blocco delle tariffe, il salario garantito ai disoccupati, la riduzione degli orari di lavoro, la stabilizzazione di tutti i precari. E per gridare che non vogliamo essere carne da cannone per le guerre dei capitalisti, né vogliamo che lo siano altri proletari/e come noi, ucraini, russi, arabi, curdi, o quel che sia.

Come nelle lotte contro le multinazionali della logistica, contro la repressione statale, contro i decreti Salvini, nella pandemia Covid-19, nella vostra attività internazionale, la Tendenza internazionalista rivoluzionaria è al vostro fianco. E vi invita a non ascoltare quanti vi consigliano di mettere la testa sotto la sabbia e accontentarvi delle parziali conquiste di questi anni di lotta. Nel capitalismo, specie in tempi di crisi tempestose e di guerre, si può perdere tutto in un solo giorno.

Rivolgiamoci con fiducia alla massa dei lavoratori e delle lavoratrici, ai movimenti di lotta sui temi sociali per dare vita in autunno a una forte mobilitazione contro la guerra, il padronato e il governo Draghi. I padroni sono aggressivi, ma divisi, alle prese con un caos indescrivibile. Approfittiamo delle loro divisioni. Uniamo le nostre forze, e uniamoci ai milioni di sfruttati in rivolta in Sri Lanka, Pakistan, Ecuador, Mozambico, Albania, Libia, alle decine di migliaia di lavoratori delle ferrovie, degli aeroporti e dei trasporti aerei in sciopero in tutta Europa.

Il futuro è nostro, dei proletari di tutto il mondo uniti! Abbasso le guerre del capitale! Viva la rivoluzione sociale anti-capitalista!

Tendenza internazionalista rivoluzionaria

com.internazionalista@gmail.com

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War on the war of the capitalists,

in Ukraine and everywhere

For almost 5 months a war has broken out in Ukraine between Russia and NATO, which has already caused tens of thousands of deaths and injuries, first of all Ukrainians but also Russians, destroyed cities, provoked millions of displaced persons and emigrants, plunged a country of potential great wealth into misery.

Behind this war there is a great crisis of the capitalist system, which has set in motion a harsh clash between two factions of powers – the United States, the European Union, NATO, etc., against Russia, China, Iran, etc. – who are preparing a chain of wars for world domination.

From this great clash we workers and workers have everything to lose, nothing to gain. So our watchword must be: war on war! War on the wars of the capitalists in Ukraine, in the Horn of Africa, in the Middle East, in Asia, everywhere – they are wars against us, the tragic costs of which we will pay.

The consequences of the war in Ukraine are also evident in a country like Italy which apparently is not at war, but for decades has done everything possible to turn Ukraine into a giant NATO military base and thus push it towards ruin and self-destruction.

The war economy proclaimed by the Draghi government, adding to the bosses’ attack, has already produced a doubling of war spending, unsustainable inflation for workers’ wages, longer working hours, more repression. And the worst is yet to come. It will come in the autumn with the outbreak of a new recession, more unemployment, heavy sacrifices.

The workers’ struggle responses have so far been very weak. There are hopes to get away with it. It is a vain hope: even if we do not want to deal with war, it is the war of the capitalists that is dealing with us and will take care of us, changing our lives for the worse.

Once again, with courage, SI Cobas calls you to lead a mobilization against the war. Beginning with the determined fight against the high cost of living and the new incoming unemployment: to demand strong wage increases, a sliding scale mechanism, a freeze on tariffs, guaranteed wages for the unemployed, the reduction of working hours, the stabilization of all precarious. And to shout that we do not want to be cannon fodder for the wars of the capitalists, nor do we want other proletarians like us to be, Ukrainians, Russians, Arabs, Kurds, or whatever.

As in the struggles against multinational logistics companies, against state repression, against the Salvini decrees, in the Covid-19 pandemic, in your international activity, the Revolutionary Internationalist Tendency is at your side. We invite you not to listen to those who advise you to put your head in the sand and be satisfied with the partial achievements of these years of struggle. In capitalism, especially in times of stormy crises and wars, everything can be lost in a single day.

Let us turn with confidence to the mass of male and female workers, to the struggling movements on social issues, to give life in the autumn to a strong mobilization against the war, the employers and the Draghi government. The bosses are aggressive, but divided, struggling with indescribable chaos. We can take advantage of their divisions. Let us join forces, and join the millions of exploited rioters in Sri Lanka, Pakistan, Ecuador, Mozambique, Albania, Libya, the tens of thousands of railway, airport and air transport workers on strike across Europe.

The future is ours, of the proletarians of the whole world united! Down with the wars of capital! Long live the anti-capitalist social revolution!

Revolutionary Internationalist Tendency

com.internazionalista@gmail.com

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