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[CONTRIBUTO] Arrestati sindacalisti per le lotte della logistica: lo stato attacca, rispondiamo con sciopero e mobilitazione generale

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni e dalle compagne del Laboratorio Politico Iskra di Napoli questo contributo, già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):

Arrestati sindacalisti per le lotte della logistica:

lo stato attacca, rispondiamo con sciopero e mobilitazione generale!

Questa mattina alcuni sindacalisti del Si Cobas e dell’Usb della zona di Piacenza sono stati arrestati. Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio.

Tale castello accusatorio sarebbe scaturito dagli scioperi condotti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021: secondo la procura tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

L’aggressione che avviene oggi contro il più combattivo settore della classe lavoratrice in Italia, materializzatasi nell’arresto dei dirigenti sindacali dei sindacati maggiormente rappresentativi di quelle battaglie, è l’arma con cui lo Stato previene la possibilità che questi settori diventino poli di aggregazione per il malessere generale che questa situazione sta già generando.

Negli ultimi anni, infatti, la logistica è stata terreno di uno scontro di classe senza eguali in tutto il paese.
Lavoratori e lavoratrici, moltissimi/e immigrati/e, hanno lottato per i propri diritti di fronte a intimidazioni, licenziamenti e rappresaglie poliziesche.

Di fronte alle enormi conquiste ottenute Stato e padroni non hanno mai smesso di esercitare la propria vendetta.

A questo proposito risulta evidente il legame tra questo teorema repressivo e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato di Assologistica, con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici.

Come già avvenuto nell’arco di tutto l’insediamento del governo Draghi, le manovre delle procure d’Italia si sono mosse celermente in ambito preventivo.

Alla pandemia infatti si sono sommate le devastanti conseguente della nuova escalation imperialista con la conseguente inflazione, carovita, e aumento dei beni di prima necessità.

Si prepara una stagione dove lo Stato avrà difficoltà a contenere il malessere sociale provocato dalle scellerate decisioni prese dai nostri governanti che hanno acuito la crisi strutturale del sistema capitalistico.

È per questo che di fronte a questo tipo di attacco, già tentato infruttuosamente in passato da altre procure come quella di Modena, dobbiamo chiamare alla mobilitazione generale di tutta la classe lavoratrice combattiva e di tutti quei settori che si oppongono alle politiche di stato e padroni.
Lo Sciopero Generale non è solo una parola o un’invocazione, ma la necessità che abbiamo nell’impugnare le nostre armi per difenderci dalla marea con la quale vogliono attaccarci per mantenere intatti i loro profitti anche dentro questa ennesima crisi.

Ci vediamo domani, alle ore 10, a Piazza Municipio a Napoli assieme ai disoccupati e alle disoccupate per chiedere la liberazione immediata dei sindacalisti arrestati.

Le lotte contro lo sfruttamento non si processano.

L’unica associazione a delinquere: stato e padroni.

ALDO, ARAFAT, CARLO, MONTANARI, ISSA, BRUNO: LIBERI SUBITO!