CONDANNIAMO L’AGGRESSIONE DEL GOVERNO TURCO ED IRANIANO
Nella notte la Turchia ha iniziato una nuova aggressione militare colpendo con aerei da guerra e artiglieria le aree sia della Siria che dell’Iraq ovvero le città di Derik, Zirgane, Kobane, Shahba, Girê Spî/ Tal Abyad.
Questo è il sottoprodotto e la conseguenza delle velleità imperialiste manifestate da Erdogan anche attraverso il ruolo internazionale che prova a ritagliarsi in Europa nella crisi ucraina.
Negli attacchi turchi colpite molte strutture civili, soprattutto ospedali; distrutto il Corona Hospital di Kobane, molti morti e feriti tra i militanti e tra la popolazione, con 11 civili uccisi.
Tra loro anche un giornalista. 6 i feriti; tra loro due giornalisti.
Ucciso pure un esponente delle Forze Democratiche Siriane.
Anche 14 soldati del regime siriano uccisi e 12 feriti.
In maniera quasi simultanea l’Iran ha attaccato militarmente, con mortai e artiglieria diverse città del Rojilat, ossia il Kurdistan iraniano, culla della rivolta iniziata più di due mesi fa, dopo l’omicidio poliziesco della studentessa Mahsa Jina Amini.
Chiaro l’obiettivo di distruggere il progetto alternativo alle autocrazie della regione dalla popolazione curda ma pure da arabi, cristiani, ezidi, assiri, persiani e che vede proprio in Kobane un simbolo.
Nel condannare questa infame aggressione ribadiamo che l’unica indicazione ed alternativa per tutti i proletari e le proletarie arabe è quella dell’unità di lotta contro i loro governi e i loro padroni.
Solo unendosi i curdi possono scrollarsi di dosso sia l’oppressione dei poteri regionali, sia l’uso cinico che della loro causa fanno i paesi imperialisti occidentali – e turchi, iraniani e arabi unirsi con loro contro i propri regimi e contro il gioco dei grandi poteri globali che li spingono a odi interetnici.
20 novembre
S.I. Cobas nazionale