Comunicato stampa
LAVORATORI GEODIS
RECUPERANO MIGLIAIA DI EURO
CON IL SI COBAS!
Nella giornata di ieri, un centinaio di lavoratori impiegati presso il sito Geodis di Castel San Giovanni (PC) hanno recuperato ingenti cifre relative a precedenti ammanchi contributivi tramite un’azione legale condotta all’unisono dal S.I. Cobas e dal suo studio legale.
Gli ammanchi erano riferiti al periodo in cui dentro il magazzino Geodis aveva operato quale datore di lavoro effettivo la cooperativa Logjob.
La notizia sarebbe ordinaria amministrazione nel mondo della logistica, se non fosse per la particolare vicenda che precede la firma di ieri.
Questi lavoratori, infatti, avevano già firmato anni fa una “conciliazione tombale” sotto consiglio di Cgil e Cisl, conciliazione che imponeva loro di rinunciare a tutti i sostanziosi ammanchi in cambio di una piccola elemosina del valore medio di circa 300 euro.
Resisi conto della “fregatura”, gli operai si erano rivolti al S.I.Cobas per cercare di recuperare il maltolto sottratto con la complicità dei sindacati confederali.
Normalmente, riaprire una vertenza conclusasi con conciliazione tombale risulta quasi impossibile.
Ma tale era la sproporzione nelle cifre che il Tribunale di Milano ha deciso di dare ragione al S.I. Cobas e al centinaio di lavoratori che hanno deciso di fare ricorso, arrivando per loro a determinare nella giornata di ieri l’incasso di cifre comprese fra i quattro e i settemila euro cadauno.
Una vicenda quindi emblematica di come spesso gli apparati sindacali “tradizionali” si prestino a collaborazioni quantomeno deprecabili con i colossi della logistica, e che purtroppo solo il S.I. Cobas pare ingrado di ribaltare sia con le azioni di lotta che con la competenza dei suoi legali.
Gli operai passati in massa dalle fila di Cgil e Cisl a quelle del S.I. Cobas in questi mesi sembrano aver compreso la natura di queste relazioni industriali “distorte” e ieri hanno visto finalmente premiato il loro coraggio.
Oltretutto, stiamo parlando di quella stessa Geodis che, dopo che alcune delle sue aziende fornitrici erano state in prima fila nelle accuse che portarono agli arresti dei sindacalisti S.I. Cobas nel luglio scorso, si trova oggi al centro di uno scandalo di portata nazionale per vari reati di natura fiscale.
Ciò a riprova di quanto le vertenze sindacali condotte dal S.I. Cobas e dipinte dalla Procura di Piacenza quali “estorsive” fossero in realtà ben motivate e del tutto trasparenti nei loro obiettivi.
Una grossa vittoria quindi, che arriva dopo alcuni mesi di crescita impetuosa del S.I. Cobas nei magazzini Geodis e la stipula di un importante accordo migliorativo nel mese di agosto, che ha interessato oltre mille addetti del colosso forte di due magazzini nel piacentino.
Nella giornata di ieri è arrivata anche la notizia dell’assoluzione per insussistenza del fatto del coordinatore provinciale Arafat in relazione a un’azione di sciopero alla Sda: un altro mattone sulla strada che porterà a dimostrare come siano nel complesso prive di fondamento le azioni repressive che definiscono quale “violenza privata” le sacrosante azioni di sciopero messi in atto nel comparto della logistica dalle operaie e dagli operai intenzionati a non farsi triturare dal meccanismo di sfruttamento brutale imbastito da committenze, consorzi e sindacati confederali loro attivi collaboratori.
Coordinamento Provinciale SI Cobas Piacenza