CONTINUA IL TENTATIVO DI CRIMINALIZZAZIONE
CONTRO GLI SCIOPERI DEL SI COBAS!
Poco fa abbiamo avuto la notizia che il Tribunale di Pavia ha fissato un’udienza per il prossimo 28 febbraio a seguito di un’opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal PM relativamente ad una denuncia sporta da BRT a margine di uno sciopero organizzato dal SI Cobas il 12 maggio 2021.
Quel giorno, ai cancelli della BRT di Landriano (PV) si era svolto un presidio in concomitanza con lo sciopero provinciale indetto in solidarietà contro i 300 licenziamenti provocati dalla chiusura del sito FedEx di Piacenza.
Come si ricorderà, proprio nel mese di maggio 2021 si registró il picco delle tensioni legate alla vertenza FedEx, con ripetute aggressioni di crumiri e bodyguards privati ai lavoratori in lotta fuori ai cancelli Zampieri di Tavazzano e San Giuliano Milanese, con scioperi e conflitti diffusi su tutto il territorio nazionale e una raffica di multe e fogli di via nei confronti dei lavoratori e dei dirigenti SI Cobas.
Ma la protesta in BRT era legata anche alla vertenza specifica dei lavoratori del sito di Landriano, i quali proprio a seguito di quello sciopero ottennero un tavolo di trattativa che portò ad un accordo-quadro per la categoria degli autisti migliorativo rispetto a un accordo truffa siglato da UIL e Cgil.
Il dato che emerge da questo ennesimo teorema, è il fatto che nonostante il PM della Procura di Pavia abbia rilevato l’assenza totale di fattispecie di reato nella giornata del 12 maggio 2021, concludendo le indagini con una richiesta di archiviazione, i vertici nazionali di BRT abbiano si siano opposti a tale provvedimento, insistendo sulla strada della punibilità dello sciopero nei confronti di 32 tra lavoratori ed operatori sindacali denunciati.
A nostro avviso si tratta, oltre che di una chiara provocazione, di un passo indietro gigantesco nelle relazioni sindacali con BRT nazionale, azienda con la quale nel corso degli anni il SI Cobas, a seguito delle mobilitazioni operaie, ha siglato ripetutamente degli accordi-quadro che hanno rivoltato come un calzino le condizioni salariali e normative dei lavoratori in appalto, fino ad allora segnate da salari da fame, evasione fiscale e contributiva e forme di sfruttamento brutali.
Di fronte all’ostinazione che BRT sta mostrando nel voler perseguire penalmente uno sciopero di due anni fa, come sempre il SI Cobas risponderà in un solo modo: con la lotta e con nuovi scioperi.
Toccano uno – toccano tutti!
8 febbraio
SI Cobas nazionale