SDA- POSTE ITALIANE
UN’ALTRA PROVA MAIUSCOLA DI UNITÀ E DI SOLIDARIETÀ OPERAIA
Poco fa, in tarda serata, si è concluso lo stato di agitazione in atto da più di 24 ore nei magazzini SDA (Poste Italiane) di Milano 4 e Bergamo.
La vertenza riguardava i termini e i costi dell’imminente cambio appalto sull’impianto di Bergamo, cioè quello che per i padroni è quasi sempre uno stratagemma utile ad abbattere i costi, a “silenziare” le controversie pregresse con i lavoratori, e non di rado a ridurre gli organici o peggiorare le condizioni di lavoro, e le differenze retributive maturate dai lavoratori di Milano 4.
Nella fattispecie, i lavoratori di Milano 4 e Bergamo rivendicavano garanzie concrete della copertura a carico dell’azienda degli aggravi fiscali derivanti dall’avere due diversi CU/CUD nello stesso anno; un bonus transattivo a saldo di eventuali differenze retributive maturate col vecchio fornitore ELPE; la garanzia del rispetto delle condizioni di miglior favore ottenute col fornitore uscente (su tutti i termini dell’accordo-Fedit).
Già nella notte di ieri, a sostegno della lotta dei due magazzini è entrato in sciopero l’hub SDA di Bologna; successivamente, nel primo pomeriggio si sono fermati in solidarietà anche i magazzini di Milano 1, Milano 2 Vimodrone, Milano 3 Buccinasco, SDA logistic Gorgonzola, SDA Bolton Rio mare di Vignate, SDA Bolton Rio Mare di Cermenate.
Ed è proprio grazie a questa mobilitazione diffusa che poco fa sia il committente SDA, sia il vecchio che il nuovo fornitore (Lintel), hanno garantito il rispetto integrale delle richieste dei lavoratori di Milano 4 e Bergamo.
Si tratta dell’ennesimo esempio di come i lavoratori, facendo valere la loro forza, possano far si che anche i cambi-appalto (e con essi l’intero sistema degli appalti) diventino un costo per i padroni e non per gli operai.
Uniti si vince!
30 marzo,
SI Cobas nazionale