PER INTERNALIZZAZIONE E LIBERTA’ SINDACALE,
LA LOTTA DEI LAVORATORI RASPINI CONTINUA
COMUNICATO SU INCONTRO IN PREFETTURA
23 maggio: una delegazione del sindacato, inclusi i rappresentanti dei lavoratori, presso la prefettura di Torino ha incontrato le aziende Raspini e Adecco Professional Solution per risolvere le problematiche operaie dello stabilimento di Pinerolo.L’incontro, ottenuto grazie a tre giorni di sciopero dai cancelli della storica fabbrica di carne di Scalenge, dimostra la fattibilità di avviare una relazione sindacale anche con la committenza.
Su richiesta dei lavoratori per garantire il rispetto delle libertà sindacale, l’azienda ha accettato di riconsiderare il caso del lavoratore (storico iscritto Cobas) licenziato illegittimamente, conducendo una nuova verifica con momento di confronto ufficiale a cui parteciperà anche il sindacato, che davanti alla prefettura ha confermato la proposta di reintegro.
Inoltre, si è avviata direttamente con la committenza Raspini la discussione per applicare il corretto contratto nazionale di categoria Ccnl Alimentari con internalizzazione dei lavoratori.
Infatti, come da tempo rivendicato dal sindacato pure a livello nazionale, è urgente superare il sistema degli appalti perché causa di precarietà e salari bassi, nonché di ogni tipo di illegalità (caporalato, intermediazione di manodopera, evasione fiscale, lavoro nero…): una situazione inaccetabile e insostenibile, favorita dalle politiche antioperaie e antimmigrati dei governi di tutti i colori a vantaggio dell’interesse economico dei padroni che negli anni ha grandemente danneggiato la classe lavoratrice (non solo economicamente).
Con la denuncia dello sfruttamento e dell’oppressione dentro la fabbrica, il sindacato ha precisato che gli operai Raspini devono lavorare in condizioni di rischio per la salute (al freddo, con alti ritmi e carichi di lavoro, senza sufficienti misure di sicurezza…), aggravatesi con la pademia Covid (periodo in cui il profitto dell’azienda è cresciuto a più di 110 milioni di euro) quando sono stati obbligati a lavorare come milioni di lavoratori essenziali indispensabili per il funzionamento della società.
Per questi importanti punti migliorativi, di fronte alla chiusura dell’azienda, la nostra organizzazione ha ricordato la posizione dell’ispettorato del lavoro che (a seguito del primo sciopero dei lavoratori) è intervenuto con un’ispezione dentro la Raspini: da un lato confermando l’illegittimità della divisione tra lavoratori di serie A e di serie B, dall’altro lato affermando la necessità di applicare lo stesso contratto in tutta la fabbrica.
Ciò considerato, dopo la sospensione dello sciopero per favorire un’apertura concretizzatasi con l’incontro in prefettura, lo stato di agitazione resta aperto a difesa dell’interesse dei lavoratori:
– per la libertà sindacale, in attesa dell’esito dell’incontro tra sindacato e azienda di verifica per il reintegro del lavoratore licenziato
– per l’internalizzazione con applicazione Ccnl AlimentariLa lotta dei lavoratori Raspini è la lotta di tutti per migliorare le condizioni di vita e lavoro, contro sfruttamento ed economia di guerra.
Perciò, chiediamo massima solidarietà con diffusione del presente comunicato e sostegno all’iniziativa sindacale con partecipazione attiva alle azioni operaie.
UNITI SI VINCE
25 maggio,
S.I. Cobas Torino
https://www.facebook.com/sicobas.torino/videos/1183529115647229