CobasInternazionaleLogistica

[STATIUNITI] Ups: è davvero un contratto di lavoro storico? Molti lavoratori dicono di no e denunciano la “paga di povertà”

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Con questo post proseguiamo nel nostro lavoro di sistematica documentazione di ciò che si muove (o accade) nel proletariato degli Stati Uniti d’America, sicuri come siamo che da lì ci arriveranno, ci sono già arrivati, segnali di riscossa di grande interesse e forte peso internazionale, dato che – per quanto siano in irreversibile declino – gli Stati Uniti restano tuttora il pilastro n. 1 del capitalismo globale. In questo caso ci occupiamo della vertenza aperta mesi fa all’UPS intorno al nuovo contratto di lavoro.

Per mesi era cresciuta l’agitazione dei 340.000 salariati di UPS con forti aspettative tra i lavoratori, legate anche al pesantissimo tour de force dei due anni di pandemia e al pubblico riconoscimento di essere dei “lavoratori essenziali”. Il 25 luglio scorso i Teamsters e UPS hanno firmato un preaccordo, giusto in tempo per evitare che scattasse lo sciopero generale dei facchini, dei drivers e degli altri dipendenti. In queste settimane l’accordo è stato sottoposto al voto: nella dirigenza dei Teamsters è passato per 161 a 1 (il dissenso, quindi, si è fermato a meno dello 0,5%), nella base il risultato è stato in parte differente: l’86,3% di favorevoli a fronte di un 13,7% di contrari. Il presidente generale dei Teamsters, Sean O’ Brien, si è lasciato andare alla seguente dichiarazione trionfalistica:

“I nostri membri hanno appena ratificato l’accordo più redditizio che i Teamster abbiano mai negoziato presso UPS. Questo contratto migliorerà la vita di centinaia di migliaia di lavoratori. I Teamsters hanno stabilito un nuovo standard e alzato il livello di retribuzione, benefit e condizioni di lavoro nel settore della consegna dei pacchi. Questo è il modello sulla base del quale i lavoratori dovrebbero essere pagati e protetti a livello nazionale, ed è meglio che le aziende non sindacalizzate come Amazon prestino attenzione”.

Altri dirigenti dei Teamsters hanno definito questo contratto “storico“. Ma è esattamente così?

Se si rapportano i risultati raggiunti agli obiettivi prefissati, e si fa il confronto con i precedenti contratti, il termine appare comprensibile (non veritiero, però). Infatti nei precedenti contratti il sindacato aveva accettato di fare molteplici concessioni a UPS – negli Stati Uniti dal 1977 è stata introdotta la “concession bargaining” che prevede che l’azienda si presenti al tavolo delle trattative con una serie di richieste peggiorative in materia di salari, orari, benefit, nuove assunzioni. Nel contratto appena firmato, invece, non ci sono nuove concessioni. Ci sono, per contro: 1) un aumento salariale di 7,50 dollari l’ora sui 5 anni (tanto durerà il contratto), di cui 2,75 il primo anno; 2) l’impegno di UPS a superare una struttura salariale con due livelli diversi per i dipendenti a tempo pieno e per quelli a part time; 3) l’impegno a fare nell’arco dei 5 anni 22.500 assunzioni a tempo pieno; 4) l’impegno a climatizzare progressivamente le cabine dei camion, man mano che si rinnova il parco-Tir/camion/camioncini e a sopprimere nelle cabine le telecamere di sorveglianza; 5) alcune limitazioni agli straordinari.

Di assodato e solido, però, c’è solo l’aumento salariale. Infatti, come osserva Sam Gindin in un attento esame dell’accordo

https://socialistproject.ca/2023/08/missed-opportunity-closer-look-teamsters-ups/ – https://alencontre.org/ameriques/americnord/usa/etats-unis-laccord-entre-le-syndicat-des-teamsters-et-ups-offre-la-possibilite-dune-reflexion-sur-une-orientation-syndicale-classiste.html ]

il sistema del doppio livello salariale rimane comunque “fermamente al suo posto”, con la discriminazione ai danni dei salariati a tempo parziale introdotta nei primi anni ’60 quando i Teamsters erano diretti dal network mafioso di Jimmy Hoffa. Questa discriminazione fu fortemente contestata nel grande sciopero globale del 1997, ma è rimasta egualmente in vigore (oggi un/a salariato/a a tempo parziale con meno di 10 anni di anzianità ha un salario che è poco meno della metà del salario massimo di un autista a tempo pieno26,25 dollari lordi l’ora contro 49ed i futuri nuovi assunti raggiungeranno solo nel 2028 la soglia dei 23 dollari). Il solo risultato raggiunto in questo campo con il nuovo contratto è stata l’abolizione di un gradino di paga intermedio, chiamato 22,4, riservato ai lavoratori di magazzino con qualche compito da driver. Per il resto tutto resta come prima, e l’impegno di creare 22.500 nuovi posti di lavoro a tempo pieno rimane un impegno generico, “subordinato comunque alla crescita del volume d’affari”. Una promessa già violata in precedenza da UPS che, nel corso dei decenni, ha di molto aumentato il numero dei lavoratori a tempo parziale, arrivati ad essere il 60% del totale. Il duplice nodo da affrontare, quindi, è il rapporto tra dipendenti a tempo pieno e a tempo parziale, che è da rovesciare, e la diseguaglianza salariale.

Altrettanto criticabile è – secondo Gindin – il non aver affrontato la questione dei carichi di lavoro dei driver e dei facchini nei magazzini perché nel corso degli anni c’è stata un’intensificazione dei ritmi prodotta dall’organizzazione del lavoro con effetti deleteri sullo stress e la salute psicofisica dei lavoratori e violazione della loro dignità. Del pari, l’impegno a climatizzare progressivamente i camion delle consegne non è stato doppiato dall’impegno a climatizzare i magazzini, che forse sono, come molti stabili negli Stati Uniti, troppo vecchi per poter essere dotati di climatizzatori efficienti (il costo sarebbe troppo elevato…). Infine, non può certo essere considerata secondaria, tutt’altro, la rinuncia allo sciopero per i cinque anni della durata del contratto perché un periodo così prolungato di pace aziendale “rafforza in realtà la capacità dei capitalisti di condurre una guerra di classe” contro i lavoratori.

Nonostante queste pesanti ombre, la grandissima maggioranza dei lavoratori UPS ha approvato l’accordo nella convinzione di aver strappato dei miglioramenti salariali importanti e altrettanto importanti impegni aziendali con la propria mobilitazione fatta di assemblee, picchetti, azioni di propaganda – seppure non si è arrivati alla sciopero generale. Solo una frazione limitata dei driver, facchini e impiegati di UPS si è dichiarata scontenta dell’accordo – e le motivazioni di alcuni/e di loro sono state raccolte nell’articolo di Naomi LaChance su Truthout che qui sotto traduciamo [we are still awaiting for authorization]. Come si vedrà, anche dentro UPS si stanno formando piccoli collettivi di lavoratori più coscienti delle necessità dell’intera classe e dell’antagonismo tra capitale e lavoro, disposti a dare battaglia ma, al momento, impossibilitati a coinvolgere la massa perché ancora non si è arrivati, specie nelle grandissime imprese, al punto di esplosione.

E’ da tempo che, con enormi sforzi, il proletariato statunitense, per decenni il più “integrato” del mondo, sta reimparando a lottare. E potrà completare questo suo nuovo apprendistato solo attraverso le lotte, gli scioperi, le dimostrazioni, solo attraverso un processo di auto-organizzazione politico e sindacale che dovrà “superare”, spazzar via – tra le altre cose – il “sindacalismo di impresa”, anche nella sua versione combattiva, quello andato in scena nei mesi scorsi all’UPS. (Red.)

Per Ups un contratto di lavoro storico: ma è abbastanza?

Alcuni lavoratori dicono di no.

Anche con il potenziale nuovo aumento salariale, il 60% della forza lavoro part-time di UPS continuerebbe a percepire una “paga di povertà”

Naomi LaChance

Martedì [22 agosto, N.d.T] si conclude la votazione per 340.000 lavoratori ordinari di UPS su un accordo provvisorio con il colosso delle spedizioni che prevede conquiste quali l’aggiunta dell’aria condizionata nei veicoli e aumenti salariali.

Teamsters e UPS hanno finalizzato il potenziale accordo il 25 luglio, evitando per il momento uno sciopero. I sindacati locali di Teamsters hanno votato il 31 luglio a favore dell’accordo provvisorio, che durerebbe cinque anni.

“Questo è un accordo storico e il più ricco nella storia di Teamsters presso UPS”, ha dichiarato a Truthout il vicedirettore del Dipartimento delle iniziative strategiche di Teamsters, Kara Deniz.

Le vittorie del sindacato includono il fatto di rendere il Martin Luther King Day una festività retribuita, limiti agli straordinari retribuiti e la capacità del sindacato di avviare contrattazioni in caso di emergenza nazionale dovuta a una pandemia.

Alcuni lavoratori sono soddisfatti dell’accordo provvisorio. “Il nostro sindacato era organizzato ed eravamo implacabili. Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che i membri UPS Teamster desideravano e chiedevano con questo accordo. È un “sì” per il contratto più memorabile che abbiamo mai avuto”, ha dichiarato in una nota Brandy Harris, un Teamster UPS part-time presso Local 174 a Seattle e membro del Teamsters National Negotiating Committee [Comitato Negoziale Nazionale di TeamsterN.d.T.].

Ma alcuni lavoratori pensano di meritare di più di quanto offre l’accordo provvisorio.

Jennifer Hancock, magazziniera part-time a Richmond, Virginia, lavora con UPS da 32 anni. Fa parte di Teamsters Mobilize, un’iniziativa dei lavoratori di base di UPS che spinge per un contratto migliore iniziata nell’agosto 2022. Teamsters Mobilize ha 14 membri attivi ma decine di altre fanno parte del gruppo. La leadership sindacale non ha risposto direttamente alle loro richieste.

“Lo hanno definito un contratto storico e, da un lato, sono d’accordo con loro”, ha detto. “Questo è un ottimo contratto, probabilmente perché tutti i quattro o cinque contratti precedenti sono stati pessimi.” Ha detto che i salari dei lavoratori part-time non hanno tenuto il passo con l’inflazione e che la proposta provvisoria di un aumento a 21 dollari l’ora non è sufficiente. Teamsters Mobilize sta spingendo per una paga base di 25 dollari l’ora. L’accordo provvisorio fissa per quest’anno la paga massima oraria per i lavoratori a tempo pieno a 44,25 dollari l’ora. La massima per i lavoratori part-time è pari a 31,14 dollari. Nel 2027, un lavoratore a tempo pieno potrebbe guadagnare 49 dollari l’ora, ma un lavoratore part-time che inizia [assunto?] nel 2023 ne riceverebbe nello stesso anno 23.

Il 60% dei lavoratori UPS sindacalizzati lavora a part-time. Mentre molti lavoratori a tempo pieno desiderano trascorrere più ore con la famiglia, i lavoratori part-time desiderano avere l’opportunità di lavorare di più. Al momento possono lavorare tre ore e mezza al giorno per 5 giorni alla settimana. Una soluzione prevista dall’accordo provvisorio è quella di avere più posti di lavoro a tempo pieno per cui i lavoratori part-time possano presentare domanda, ma Hancock è scettico. “Questo è difficile da realizzare a livello locale perché le opportunità di lavoro sono sparse in tutto il paese”, ha detto.

La dirigenza sindacale fa molta pubblicità agli aumenti salariali garantiti ai lavoratori part-time. “Questa è la prima volta che abbiamo aumenti salariali per i lavoratori part-time in linea con quelli a tempo pieno”, ha detto Deniz a CBS MoneyWatch. “Abbiamo fatto forte pressione su UPS, più forte che potevamo. Non avevano niente, mentre ora abbiamo tutto.”

Anche José Francisco Negrete, un addetto alla gestione dei pacchi part-time ad Anaheim, in California, fa parte di Teamsters Mobilize. Come Hancock, anche lui si oppone all’accordo provvisorio: “Non capisco perché non potremmo spingerci oltre”, ha detto. La sua principale preoccupazione è altresì quella per cui il potenziale aumento salariale per i lavoratori part-time continui a rimanere ciò che lui chiama “retribuzione di povertà”.

Anche se l’accordo provvisorio eliminerebbe un sistema salariale che a livello formale distingue due distinte categorie di autisti – in base al quale alcuni sono classificati in modo diverso e pagati meno – Negrete ha affermato che un tale sistema salariale continuerà de facto a esistere, fintantoché i lavoratori a tempo parziale saranno pagati meno del lavoratori a tempo pieno.

I lavoratori sanno che UPS può permettersi un aumento maggiore: UPS ha registrato profitti record di 11,3 miliardi di dollari su un fatturato di 100 miliardi di dollari nel 2022.

Michelle Polk, direttrice delle comunicazioni di UPS, ha dichiarato a Truthout: “Abbiamo raggiunto un accordo vantaggioso per tutti su questioni importanti per la leadership di Teamsters, per i nostri dipendenti, per UPS e per i nostri clienti. Questo accordo continua a premiare i dipendenti a tempo pieno e part-time di UPS con retribuzioni e benefit che sono leader nel settore, pur mantenendo la flessibilità di cui abbiamo bisogno per rimanere competitivi, servire i nostri clienti e mantenere forte la nostra attività”.

Negrete ha affermato che per lui un grosso problema è il modo in cui sono stati trattati i lavoratori UPS durante il lockdown nel periodo della pandemia. Questi si sono esposti ai rischi in prima persona – alcuni sono morti – mentre il paese faceva affidamento su di loro per generi alimentari, medicine e persino attrezzature sportive. “Non ho visto nulla in questo pacchetto economico che riflettesse ciò che abbiamo dato a UPS in quel momento”, ha detto. “Niente. … È proprio come se UPS avesse semplicemente un’amnesia; come se la pandemia non fosse mai avvenuta. Si è trattato semplicemente di un’alta stagione prolungata per UPS, che [ne ha tratto] profitti record”.

Il presidente generale dei Teamsters, Sean M. O’Brien, ha affermato in una dichiarazione: “I Teamsters di UPS hanno sacrificato tutto per far superare a questo Paese una pandemia e hanno consentito a UPS di raccogliere profitti da record. Il lavoro dei Teamster muove l’America. Il sindacato ha intrapreso questa lotta con l’impegno di vincere per i nostri iscritti. Abbiamo chiesto il miglior contratto nella storia di UPS e lo abbiamo ottenuto”.

I lavoratori UPS si trovano in una situazione di rischio non solamente per quanto concerne la pandemia, ma anche per il loro lavorare a temperature vertiginosamente alte.

Luigi Morris, un magazziniere part-time a Canarsie, Brooklyn, ha detto a Truthout che il magazzino può essere un forno. “Stiamo lavorando molto duramente, [facendo] un lavoro super intenso”, ha detto. Morris è anche un membro dei Teamsters Mobilize.

Teamster hanno ottenuto una vittoria importante quando UPS ha accettato di iniziare a installare l’aria condizionata sui camion l’anno prossimo. Ma al momento non è prevista l’installazione dell’aria condizionata nei magazzini.

UPS ha dichiarato sul suo sito web: “I Teamsters hanno considerato l’aria condizionata una priorità assoluta per i loro membri, e le nuove soluzioni che abbiamo concordato miglioreranno il flusso d’aria, la temperatura e il comfort per i nostri dipendenti”.

Morris ritiene che la ragione della discrepanza tra i camion e i magazzini potrebbe essere dovuta al fatto che gli autisti lavorano in contatto con il pubblico. “Tutto ciò che accade nel magazzino è sempre invisibile”, ha detto.

“Ci vorranno troppi soldi per ammodernare quei vecchi edifici”, ha detto Negrete. Ha inoltre aggiunto che qualche anno fa ha presentato un reclamo chiedendo alcuni ventilatori – ma non sono sufficienti.

“Questo è ciò che UPS ama fare, adora mettere un cerotto su qualcosa che necessita di un intervento chirurgico”, ha detto.

Morris voterà no all’accordo provvisorio. “il significato pratico del “no” è che volevamo avere la possibilità di lottare per qualcosa di più”, ha detto. “Quindi, se il contratto viene bocciato, ciò significa che il sindacato torna al tavolo delle trattative, torniamo a rendere attuale la minaccia di sciopero e, si spera, otteniamo più di quanto abbiamo già ottenuto”.

Condizioni migliori per i lavoratori UPS offerte da un contratto più forte potrebbero fungere da leva per i lavoratori di Amazon, Starbucks, case automobilistiche, Netflix e altri, ha affermato Negrete.

I lavoratori di Amazon che fanno parte dei Teamsters hanno organizzato picchetti in tutto il paese. Morris ha detto che anche molti dei suoi colleghi lavorano per Amazon. “È molto meglio avere un contratto. È molto meglio avere un sindacato”, ha detto.

Per Negrete i negoziati fanno parte di una lotta più ampia. “Queste aziende vanno di pari passo tra loro”, ha detto. “Hanno capito chi è il nemico, e siamo noi lavoratori. … Siamo così presi dalle nostre piccole tribù che non abbiamo presente il quadro generale come lo hanno loro, ed è proprio quello, che dobbiamo afferrare. La mia lotta in UPS non è una lotta isolata”.