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[CONTRIBUTO] Ecologisti, nulla da dire sul disastro ambientale e sanitario in corso a Gaza?

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso questo contributo, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid026MVxWWD6Q8V8vnUHahuxNBtaYsjakDnWU3GUS5jZwkheV6MXYMJbjxtrWLyWpreml&id=100070248370493

Da giorni lo stato di Israele lancia fosforo bianco su Gaza – una sostanza corrosiva che produce ustioni sulle parti molli del corpo e raggiunge rapidamente le ossa (la sostanza con cui nel 2004 l’esercito statunitense fece strage di migliaia di donne e bambini nella città irachena di Falluja). Da giorni ha tolto l’acqua e la luce a Gaza, e impedisce l’ingresso di cibo e medicinali nella città. Gli ospedali della città sono ormai allo stremo, alcuni sono già rimasti senza elettricità. Lo stato di Israele sta bombardando Gaza in modo indiscriminato per terrorizzare la popolazione civile e forzarla ad un nuovo esodo di massa dalla propria terra. Questo stato che non è esagerato accusare di intenzioni sterministe, ha già sganciato su Gaza in cinque giorni l’equivalente di un quarto di bomba nucleare. Ha già massacrato, ad oggi – 16 ottobre -, più di 2.200 persone, mille delle quali sono tuttora sotto le macerie: i loro corpi non possono essere recuperati perché i bombardamenti israeliani sono incessanti. Questo moltiplica i rischi di epidemie, come denunciano le autorità di Gaza, aggravando il terribile disastro ambientale e sanitario in corso.

Che il governo della fascistoide Meloni o il Pd della democratica Schlein, che gli altri governi occidentali, a cominciare da quello degli Stati Uniti, siano schierati incondizionatamente con Israele e i suoi crimini, ci sta. Ma voi, militanti ambientalisti, giovani e meno giovani, come mai non dite nulla contro questi efferati crimini dello stato di Israele? Avete perso la lingua? Cos’è che vi ha tolto la parola? Forse è che, trattandosi di palestinesi, “animali con sembianze umane”, non val la pena di scaldarsi? Se per caso dissentite e provate disagio o vergogna per questo generale silenzio dei movimenti ambientalisti in Italia e in Europa, c’è sempre tempo per unirvi alle dimostrazioni a sostegno dei palestinesi oppressi, c’è sempre tempo per essere con noi a Ghedi il 21 ottobre.