NAPOLI UNA MAREA DI DISOCCUPATI IN PIAZZA PER SALARIO E LAVORO
SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE DA GAZA A BUENOS AIRES
Un’onda di disoccupati e disoccupate oltre 600, ieri, appartenenti alla nostre platee di lotta, ha invaso le strade del centro.
Un corteo determinato, autodifeso, compatto e deciso nel fare valere la propria ragione: dalla formazione al lavoro come indicato dai tavoli istituzionali e nelle modalità già condivise, ricordando che questo percorso è frutto di 9 anni di lotta ed indicato in tavoli inter-istituzionali.
Non non c’è più tempo, le condizioni di vita e di precarietà sono ora inaccettabili.
La crisi economia e l’economia di guerra produce ulteriore peggioramento delle nostre condizioni quotidiane, soprattutto nei quartieri popolari travolti dal lavoro nero, dallo sfruttamento, dall’emergenza abitativa, dall’inflazione, dalla disoccupazione.
È necessario che le istituzioni si assumano fino in fondo la responsabilità di proseguire ed accelerare il percorso di formazione e inserimento al lavoro per le famiglie, uomini e donne che hanno lottato e che si sono impegnate nell’acquisizione delle competenze necessarie.
In Prefettura, siamo stati ricevuti dal nuovo Prefetto che ha sottolineato la necessità di proseguire nel percorso individuato ed accelerare i passaggi tecnici, alla presenza dell’Assessore del Lavoro Comune di Napoli.
Abbiamo ritenuto il passaggio di ieri come utile e positivo e che dovrà fare i conti le prossime settimane degli effettivi sviluppi delle parti tecniche.
Come sempre non abbassiamo la guardia, oggi abbiamo dimostrato che il movimento vero è quello in piazza, non quelli sulla carte di qualche forza politica.
Durante il corteo, il movimento ha voluto esporre striscioni e bandiere in solidarietà al movimento dei piqueteros argentini in lotta ed al popolo palestinese che sta subendo un genocidio disumano.
FINO ALLA VITTORIA
Movimento di lotta per il lavoro “7 novembre”
Cantiere 167 Scampia
LOTTIAMO PER IL SALARIO E CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA
Oggi una nostra folta partecipazione al corteo per il popolo palestinese a Napoli. Qualcuno ancora ci dirà, cosa c’entra la lotta dei disoccupati di Napoli con la Palestina?
Invece, c’entra e come.
E ci coinvolge.
Ancora di più ora che la guerra in Medio Oriente è strettamente legata a quanto sta avvenendo dall’inizio del XXI secolo: pandemie capitalistiche, crisi economiche e finanziarie, disastri ambientali, guerre mondiali a rate, Ucraina, Palestina, Yemen ed ancora.
E quanto sta avvenendo nel mondo non è la follia di qualche capo di Stato ma le conseguenze di un sistema capitalistico che vive e compete per il profitto ai danni dei lavoratori e lavoratrici, delle masse sfruttate e della povera gente.
Decine di migliaia di morti, bambini e donne.
Ed alla guerra esterna corrisponde un economia di guerra interna fatta di spese militari, difesa dei profitti di pochi, inflazione, aumento dei prezzi e tagli ai salari, cancellazione dei diritti e dei servizi sociali mentre aumenta il controllo sociale e repressione.
Noi come proletari lottiamo tutti i giorni, per la nostra vertenza, per un salario e per un lavoro socialmente necessario.
Ma sappiamo bene che la nostra lotta si inserisce in un mondo che bisogna rovesciare, che tutte le conquiste non possono essere realmente tali senza l’unità di tutti i lavoratori occupati e non, a livello nazionale ed a livello internazionale.
E sappiamo da che parte stare: contro il nostro imperialismo, per la solidarietà internazionale.
Movimento di lotta per il lavoro “7 novembre”
Cantiere 167 Scampia