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[INTERNAZIONALISMO] 24 febbraio: una giornata di lotta internazionale contro le guerre del capitale

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

24 FEBBRAIO

UNA GIORNATA DI LOTTA INTERNAZIONALE

CONTRO LE GUERRE DEL CAPITALE

Siamo particolarmente orgogliosi di comunicare che l’appello lanciato da TIR e SI Cobas negli scorsi mesi per una giornata di mobilitazione internazionale e internazionalista contro le guerre del capitale ha avuto, nel mondo, un’eco superiore alle nostre aspettative.
Ci eravamo impegnati a muoverci in questa direzione nell’assemblea dell’11 giugno scorso a Milano, e abbiamo mantenuto l’impegno, come già è avvenuto con la manifestazione di Ghedi il 21 ottobre.

Quando questa proposta fu lanciata, ancora non era scattata l’operazione-genocidio dello stato sionista contro la popolazione di Gaza, ma è del tutto evidente che oggi la denuncia di questo infame massacro e dell’avvelenamento dell’ambiente di tutta la striscia di Gaza per renderla inabitabile, la richiesta di un’immediata cessazione di questa aggressione supportata dagli Stati Uniti, dal governo italiano e dall’UE, le azioni di sabotaggio contro questa nuova guerra colonialista e imperialista, assumono un posto di primo piano nella mobilitazione più generale contro le guerre del capitale.

A questa necessità abbiamo iniziato a far fronte, nei limiti delle nostre forze, in diversi modi: partecipando, e a volte promuovendo, manifestazioni a sostegno della resistenza palestinese; con azioni di boicottaggio degli interessi economici israeliani/italiani; con il primo sciopero in Italia contro l’occupazione sionista e il genocidio di Gaza organizzato dal Si Cobas il 17 novembre, in risposta alle richieste dei sindacati palestinesi, e con la promozione della manifestazione di Bologna del 18 novembre sugli stessi temi e contro il governo Meloni che all’operazione-genocidio dà il suo appoggio; lavorando perché si arrivi alla realizzazione di un secondo sciopero dei lavoratori a sostegno della resistenza palestinese.

Queste iniziative sono parte integrante di quella mobilitazione più complessiva contro le guerre del capitale che vedrà un primo significativo momento di coordinamento internazionale nella giornata di lotta del 24 febbraio, secondo anniversario dello scoppio della guerra tra NATO e Russia in Ucraina che è scivolata in secondo piano sui media, ma non certo ai nostri occhi, dal momento che ha continuato a falciare decine e decine di migliaia di vite, e promette di durare a lungo e di espandersi ulteriormente colpendo sempre più la popolazione civile.

Il 24 febbraio si manifesterà su una piattaforma comune in molti paesi: dall’Argentina al Giappone, passando per una serie di paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia.
Non è stato semplice arrivare a questo risultato perché, come ebbe a dire una volta Marx, “il passato pesa sul cervello dei viventi come un incubo”.
Ed in effetti le durissime controversie che hanno spaccato nel secolo scorso il vecchio movimento operaio non potevano non lasciare pesanti tracce in tutti.

Tuttavia – e questa è davvero una gran bella notizia – ha prevalso, in aree politiche dal retroterra ideologico differente, la necessità stringente di dare un primo segnale unitario che dica: a livello internazionale ci sono forze che – nel mezzo di uno sconquasso sempre più profondo dell’ordine capitalistico mondiale – lavorano per creare un campo proletario autonomo.
Uno schieramento di forze contrapposto sia al kampo dell’imperialismo occidentale in irreversibile declino, che al kampo dei capitalismi rampanti ascendenti capitanato dalla Cina e dai Brics, che non può fornire alcuna alternativa da preferire al programma di distruzione e di morte dell’accoppiata Stati Uniti-Unione Europea.

Nei prossimi giorni daremo notizia di tutte le organizzazioni politiche, sindacali e sociali che hanno aderito e stanno aderendo alla giornata del 24.
E chiediamo alle organizzazioni e agli organismi che volessero aderire ma non abbiamo ancora contattato direttamente, di scriverci (com.internazionalista@gmail.com).

Per l’Italia la manifestazione sarà a Milano, e quanto prima si terrà un’assemblea per prepararla.

Redazione Il Pungolo Rosso


24 febbraio

– Appello per una giornata di mobilitazione internazionale

contro le guerre del capitale

In una fase storica in cui le contraddizioni del capitalismo globale si intensificano, dall’Ucraina alla Palestina, dal Sudan al Congo, gli Stati imperialisti ricorrono sempre più spesso alla guerra e al massacro di esseri umani.
In questo modo vogliono “risolvere” con la violenza i conflitti di interesse tra i loro monopoli capitalistici o rinnovare il proprio dominio coloniale e neo-coloniale sui popoli oppressi.

Davanti a questa prospettiva i lavoratori, i proletari chiamati a scannarsi l’un l’altro per decidere chi li sfrutterà, devono dichiarare guerra alle guerre del capitale e organizzarsi per rovesciare il dominio capitalista sul mondo.

Con la guerra in corso in Ucraina nel continente europeo, per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, si scontrano apertamente due schieramenti di grandi potenze capitaliste: da una parte la Russia (con il parziale sostegno della Cina e di alcune potenze emergenti) e dall’altra la NATO (Stati Uniti e potenze europee, che forniscono il materiale militare) e l’Ucraina che fornisce la carne da cannone.
Dopo quasi due anni e oltre 500.000 vittime, 10 milioni di sfollati, di cui 6,2 milioni emigrati, il massacro continua con il rischio di un’escalation che, unita alle rivalità globali, rende la Terza Guerra Mondiale una reale possibilità catastrofica, alla quale tutte le potenze si stanno preparando con una corsa generalizzata al riarmo.

Di fronte a questa guerra che è imperialista da entrambi i lati, come accadde di fronte allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, alcune correnti della sinistra anticapitalista si sono divise tra i sostenitori dell’uno o dell’altro dei due campi in conflitto [in nome del principio di auto-determinazione o della lotta al nazismo].
Ma quale “autodeterminazione” dell’Ucraina, quando il duro scontro tra due ali della borghesia nazionale ha fatto precipitare questo Paese sulla tragica strada della guerra e, con Zelensky, della completa sottomissione all’imperialismo occidentale?
E quale guerra contro il “nazismo” da parte della Russia, quando Putin e il suo entourage, che vogliono far rivivere l’impero zarista, sono sostenuti dai nazisti russi e a loro volta appoggiano le organizzazioni di estrema destra in tutta Europa?

Contro entrambi i campi delle potenze in conflitto, innalziamo la bandiera di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, per dare corpo all’opposizione proletaria ad entrambi i fronti di guerra: “Il nemico principale è in casa nostra!”.

In Medio Oriente è in corso l’efferata guerra coloniale e di annientamento di Israele contro i palestinesi di Gaza, con il massacro finora di 32.000 civili, in gran parte bambini e donne, lo sfollamento e l’imminente affamamento di oltre due milioni di persone, la distruzione sistematica di case, edifici pubblici, ospedali e infrastrutture di base, in aggiunta agli attacchi fascisti dei coloni e dell’esercito contro i palestinesi della Cisgiordania.
Tutto ciò con il sostegno delle potenze occidentali allo Stato sionista, loro avamposto in Medio Oriente, e la complicità delle altre grandi potenze e delle potenze regionali, non disposte a sacrificare i propri affari alla causa palestinese.
Gli unici alleati del popolo palestinese sono i proletari del Medio Oriente e i lavoratori e i giovani di tutto il mondo che scendono in piazza a sostegno del popolo palestinese, a sostegno della sua straordinaria resistenza, della sua lotta secolare per l’autodeterminazione, ponendo fine alla macchina sionista e occidentale di oppressione in Palestina.
Noi sosteniamo la resistenza palestinese, nonostante le nostre critiche alle prospettive politiche e ideologiche delle forze islamiste. Oggi più che mai la Palestina è la patria degli oppressi di tutto il mondo!

Tutti gli Stati, tutti i governi, sono espressione di borghesie affaristiche legate alle grandi potenze imperialiste, ai monopoli capitalisti, al sistema finanziario internazionale, e sono parte integrante del sistema sociale che produce la guerra; nessuno di loro può esserci alleato nella guerra alla guerra [alle guerre del capitale].
Il declino della superpotenza americana di fronte all’emergere di nuove medie e grandi potenze, il passaggio da un (dis)ordine mondiale dominato dagli Stati Uniti a un “mondo multipolare” non può portare all’equilibrio e alla pace, ma – come già stiamo vedendo – a crescenti squilibri, tensioni e nuove guerre. Guerre che, nella loro essenza, sono guerre per la spartizione dei frutti dello sfruttamento della grande maggioranza della società da parte di una piccola minoranza.

Il nostro campo non è il campo degli Stati borghesi, è il campo delle classi sfruttate e oppresse, dei lavoratori, del proletariato internazionale, l’unica classe che ha interesse e ha la forza – se si organizza – di porre fine alle guerre che i suoi sfruttatori conducono sulla sua pelle. Superato il punto più basso del movimento rivoluzionario, è necessario che le organizzazioni che si pongono sul terreno del disfattismo rivoluzionario contro le guerre del capitale, sul terreno di un coerente internazionalismo proletario, si uniscano in iniziative comuni.

Il momento è adesso, prima che sia troppo tardi!

Il passato conta, ma saremo giudicati dalla nostra capacità di affrontare le sfide del nostro periodo storico.

Sabato 24 febbraio 2024, secondo anniversario della guerra tra NATO e Russia in Ucraina, uniamo le forze in una giornata internazionale di protesta e di lotta contro le guerre del capitale:

– contro entrambi gli schieramenti in guerra in Ucraina, per il disfattismo rivoluzionario: “il nemico è in casa nostra”!

– a fianco della lotta di liberazione del popolo palestinese contro l’oppressione e la discriminazione nazionale, razziale e religiosa dello Stato imperialista-sionista di Israele,

– per una società senza sfruttamento e guerre, in armonia tra uomo e natura.

Proletari di tutti i Paesi, uniamoci!


February 24

– Call for a day of international mobilization

against the wars of capital

We are particularly proud to communicate that the appeal launched by RIT (Revolutionary Internationalist Tendency) and SI Cobas in recent months for a day of international and internationalist mobilization against the wars of capital, has had an echo throughout the world greater than our own expectations. We committed to moving in this direction at the meeting of 11 June in Milan, and we kept our commitment, as already happened with the demonstration in Ghedi on 21 October.

When this proposal was launched, the genocide operation of the Zionist state against the population of Gaza had not yet begun, but it is quite clear that today the denunciation of this infamous massacre and the poisoning of the environment of the entire Gaza strip to make it uninhabitable, the demand for an immediate cessation of this aggression supported by the United States, the Italian government and the EU, the sabotage actions against this new colonialist and imperialist war, take a leading place in the more general mobilization against the wars of capital.

We have begun to address this need, within the limits of our strength, in various ways: by participating in, and sometimes promoting, demonstrations in support of the Palestinian resistance; with boycott actions of Israeli/Italian economic interests; with the first strike in Italy against the Zionist occupation, the genocide in Gaza and the Meloni government, organized by SI Cobas on 17 November, in response to the requests of Palestinian trade unions, and with the promotion of the demonstration in Bologna on 18 November; working towards the realization of a second workers’ strike in support of the Palestinian resistance.

These initiatives are an integral part of that more comprehensive mobilization against the wars of capital which will see a first significant moment of international coordination on the day of struggle on 24 February, the second anniversary of the outbreak of the war between NATO and Russia in Ukraine which has slipped into the background in the media, but certainly not in our eyes, since it has continued to claim tens and tens of thousands of lives, and promises to last a long time and expand further, increasingly affecting the civilian population.

On February 24th there will be demonstrations on a common platform in many countries: from Argentina to Japan, passing through a series of countries in Europe, Africa and Asia. It was not easy to achieve this result because, as Marx once said, the past weighs on the brains of the living people like a nightmare. And in fact the very harsh controversies that split the old workers’ movement in the last century could not fail to leave heavy traces on everyone.

However – and this is truly great news – the pressing need to give a first unitary signal that says: at an international level there are forces that – in the midst of an increasingly profound upheaval of the world capitalist order – work to create an autonomous proletarian camp. An array of forces opposed both to the camp of Western imperialism in irreversible decline, and to the camp of rampant ascendant capitalisms led by China and the Brics, which cannot provide any preferable alternative to the program of destruction and death of the axis United States-European Union.

In the next few days we will give news of all the political, trade union and social organizations that have joined and are joining the day of the 24th. And we ask the organizations that would like to join but have not yet contacted us directly, to write to us (com.internazionalista@gmail.com)

For Italy the event will be in Milan, and an assembly will be held as soon as possible to prepare it.


February 24

– Call for a day of international mobilization

against the wars of capital

In a historical phase in which the contradictions of global capitalism are intensifying, from Ukraine to Palestine, from Sudan to the Congo, imperialist states increasingly resort to war and the massacre of human beings. By doing so, they want to violently ‘resolve’ conflicts of interest between their capitalist monopolies, or renew their colonial and neocolonial domination over oppressed peoples.

The workers, the proletarians called upon to slaughter one another to decide who will exploit them, must declare war on the wars of capital and organise themselves to overthrow capitalist domination of the world.

With the ongoing war in Ukraine, on the European continent, for the first time since the Second World War, two alignments of great capitalist powers are openly clashing: Russia on the one hand (with partial support from China and several emerging powers), and NATO (US and European powers) on the other, supplying the military materiel, with Ukraine providing the cannon fodder. After almost two years and more than 500,000 casualties and 10 million displaced people, 6.2 million of whom have emigrated, the slaughter continues with the risk of escalation, which, combined with global rivalries, makes World War III a real catastrophic possibility, for which all powers are preparing with a generalised arms race.

In the face of this war that is imperialist on both sides, as in the face of the outbreak of World War I, some of the currents of the anti-capitalist left have split between supporters of one or the other of the two warring camps. Which talk of ‘self-determination’ of Ukraine when the fierce dispute between two wings of the national bourgeoisie has plunged this country into the tragic path of war and, with Zelensky, of complete submission to western imperialism? Which war against ‘Nazism’ on the part of Russia, when Putin and his entourage, who want to revive the tsarist empire, are supported by Russian Nazis and in turn support far-right organisations throughout Europe?

Against both camps of clashing powers, let us raise the banner of Karl Liebknecht and Rosa Luxemburg, to give substance to the proletarian opposition to both war fronts: “the main enemy is at home!”.

In the Middle East, Israel’s heinous colonial and annihilation war against the Palestinians of Gaza, with the massacre to date of 32,000 civilians, mostly children and women, the displacement and imminent starvation of more than two million people, the systematic destruction of homes, public buildings, hospitals, and basic infrastructure, together with the fascist attacks by settlers and the army on the Palestinians in the West Bank. It proofs the support of the western powers to the Zionist state, their outpost in the Middle East; and the complicity of the other big powers and regional powers, unwilling to sacrifice their own affairs to the Palestinian cause. The only allies of the Palestinian people are the proletarians of the Middle East and the workers and youth around the world who are taking to the streets in support of the Palestinian people, in support of their extraordinary resistance, their century-long struggle for self-determination by putting an end to the Zionist and Western machine of oppression in Palestine. We support the Palestinian resistance, despite our criticism of the political and ideological alternatives of the Islamist forces. Today, more than ever, Palestine is the home of the oppressed!

All states, all governments, are expressions of profiteering bourgeoisies linked to the major imperialist powers, to the capitalist monopolies, to the international financial system, and are part and parcel of the social system that produces war; none of them can be allies in the war on war. The decline of the American superpower in the face of the emergence of new medium and great powers, the transition from a US-dominated world (dis)order to a ‘multipolar world’ cannot bring about equilibrium and peace, but – as we are already seeing – growing imbalances, tensions and new wars. Wars which, in their essence, are wars for the sharing out of the fruits of the exploitation of the vast majority of society by a small minority.

Our camp is not the camp of the bourgeois states, it is the camp of the exploited and oppressed classes, of the workers, of the international proletariat, the only class that has an interest, and has the strength – if it organises itself – to put an end to the wars that its exploiters wage at its expense. After the low point of the revolutionary movement has been passed, it is necessary for the organisations that stand on the ground of revolutionary defeatism against the wars of capital, on the ground of coherent proletarian internationalism, to come together in common initiatives. The time is now, before it is too late!

The past matters, but we will be judged from our ability to meet the challenges of our historical period head-on.

On Saturday 24 February 2024, the second anniversary of the war in Ukraine, let us join forces in an international day of protest and struggle against the wars of capital!

– against both warring parties in Ukraine, for revolutionary defeatism – “the enemy is at home!”

– on the side of the liberation struggle of the Palestinian people against the national, racial, religious oppression and discrimination of the imperialist-zionist state Israel

– for a society without exploitation and war, of harmony between man and nature.

Proletarians of all countries, let’s unite!