UNIVERSITA’ DI SALERNO
ANCHE IL MONDO ACCADEMICO SOSTIENE LO SCIOPERO DI DOMANI
E LA MOBILITAZIONE DI SABATO A MILANO
Riceviamo e pubblichiamo questo importante appello (per vederlo qui), promosso da ben 26 docenti dell’università di Salerno, in appoggio alla due giorni di mobilitazione lanciata dalla nostra organizzazione con lo sciopero generale del 23 febbraio e la manifestazione nazionale di Milano di sabato 24.
Il mondo dell’istruzione e della cultura ha sempre rappresentato uno dei pilastri delle lotte e delle mobilitazioni contro la guerra e ogni forma di colonialismo: un opposizione che negli ultimi si è andata progressivamente diradando, di pari passo con l’affermarsi anche nelle scuole e nelle università dei modelli aziendalisti e delle forme di reprssione e disciplinamento autoritario del dissenso.In una fase che vede un ulteriore inasprimento della repressione, con le cariche fuori la Rai contro chi protesta contro il Genocidio a Gaza, le aggressioni poliziesche ai lavoratori in sciopero e l’attacco a ogni forma di agibilità per le lotte sociali, questo appello rappresenta a nostro avviso un importantissima segnale di controtendenza.
Un segnale che peraltro ci viene confermato in queste ore dalle richieste di adesione e partecipazione allo sciopero anche in decine di posti di lavoro nei quali il nostro sindacato non è presente.
Adesione del personale docente dell’Università di Salerno alle mobilitazioni del 23 e 24 febbraio per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza e il ripudio della guerra:
- Cessate il fuoco immediato e ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza.
- Fine del blocco esercitato da Israele sulla striscia di Gaza.
- Interruzione dei traffici di armi dirette a Israele e a qualunque altro contesto di guerra.
- Fine dell’occupazione coloniale della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.
Per questi motivi il 23 febbraio è stato indetto uno sciopero generale per “tutte le categorie del comparto privato e pubblico” da un insieme di sindacati di base, tra cui il S.I. Cobas.
Lo sciopero si collega alle manifestazioni del 24 febbraio che si svolgeranno per chiedere di fermare il genocidio a Gaza, di liberare i palestinesi in ‘detenzione amministrativa’ e gli ostaggi israeliani, di riconvertire l’industria bellica italiana, di cercare soluzioni politiche al conflitto armato in Ucraina, con un corteo nazionale a Milano indetto dalle organizzazioni dei giovani palestinesi e una serie di iniziative in diverse città italiane, comprese quelle promosse dalla Rete Pace e Disarmo e dalla rete internazionale Europe for Peace oltre che dall’Arci.
Noi firmatarie e firmatari, in qualità di docenti dell’Università degli studi di Salerno, aderiamo alle giornate di mobilitazione del 23 e 24 febbraio per evidenziare quanto sia importante unire l’iniziativa di diversi mondi del lavoro a quella più generale che si svolge nel resto della società e anche per mettere in rilievo la necessità che la stessa università cambi le proprie politiche verso la guerra, verso lo Stato di Israele e verso il rapporto con l’industria militare.
Per queste ragioni, una parte dei docenti dell’Università di Salerno ha anche firmato l’“Appello da parte di accademici e accademiche italiane per chiedere un’azione urgente per un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto umanitario internazionale”e la petizione promossa dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.
Lo stiamo dicendo da tempo, nella nostra attività di ricerca così come nell’esercizio pubblico del nostro lavoro, che c’è bisogno di pace e della promozione della cultura della nonviolenza in un mondo in cui la produzione di armi cresce anno dopo anno, in totale contrasto, tra l’altro, con le politiche di disarmo necessarie per contrastare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale.
C’è bisogno di dare sostanza all’articolo 11 della Costituzione, per il quale “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Così come stiamo dicendo da tempo – anche con l’adesione di una parte di noi allo sciopero del 17 novembre 2023 – che le imprese produttrici di armi, anche se svolgono ricerca a uso civile e anche se di proprietà statale, devono stare fuori dalle università: come è il caso, diffuso, dei rapporti tra Leonardo s.p.a. e una serie di atenei italiani, compreso quello di Salerno.
La libertà della ricerca e della formazione, sia universitaria che scolastica, non è compatibile con la logica militare e dei militari, perché, altrimenti, favorisce la legittimazione culturale dell’industria bellica, la subalternità della ricerca all’industria delle armi e l’ineludibile attrattività del lucro derivato dall’intersezione tra mondo civile e militare.In conclusione, per queste ragioni – per la fine della guerra contro la popolazione di Gaza, per un’Italia che ripudi realmente la guerra in qualunque contesto e per sostenere una discussione che faccia comprendere all’interno delle università la necessità di interrompere i rapporti con l’industria bellica, anche quando riguardano la ricerca a uso civile – sosteniamo le giornate di sciopero e manifestazioni di venerdì e sabato 23 e 24 febbraio.
Docenti Unisa in solidarietà con la Palestina
Primi firmatari e firmatarie:
Adalgiso Amendola
Gennaro Avallone
Katia Ballacchino
Davide Bubbico
Ivana Caputo
Guido CavalcaCarolina Ciacci
Valeria Conti
Fabrizio Dal Piaz
Fabrizio DenunzioCristina Dusio
Marianna Esposito
Amelia Filippelli
Giuseppe Foscari
Domenico Fruncillo
Anna Mary Garrapa
Roberto Iorio
Alessandro Puzziello
Valentina Ripa
Francesco Schiaffo
Andrea Teti
Irene Margarita Theiner
Maria Caterina Turco
Vincenzo Venditto
Adriano VinaleF
rancesco Vitale
Seguono le adesioni di altre e altri docenti…
[nella foto: 17 novembre, lo sciopero dei lavoratori ferma il porto di Salerno, colpendo la nave della società Zim che trasporta materiale militare verso Israele]
Breve opuscolo informativo rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori per spiegare le ragioni dello sciopero generale indetto dal SI Cobas venerdì 23 febbraio, e della manifestazione nazionale di sabato 24 a Milano.
Per chiunque voglia diffonderlo, l’opuscolo è scaricabile anche in formato pdf al link: