MAXIDI DI BELFIORE (VE)
NELLA NOTTE PERQUISIZIONI E SEQUESTRI
AI DANNI DI 3 SINDACALISTI DEL SI COBAS
Nella tarda serata di ieri, varie pattuglie del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri hanno effettuato perquisizioni domiciliari a casa di tre sindacalisti del SI Cobas, arrivi in prima fila nella lotta alla MaxiDì di Belfiore: Asmerom Zemenfes e Abbas Mohsan dell’esecutivo nazionale e Florina Ghiorghita del coordinamento nazionale.
A tutti e tre i compagni sono stati sequestrati i telefoni cellulari e le rispettive schede sim, considerate “corpo del reato”, relativo agli scioperi iniziati da giugno dello scorso anno per rivendicare l’effettiva e integrale applicazione del Ccnl trasporto merci e logistica nel magazzino della Gdo di Belfiore, e che nelle ultime settimane ha prodotto ben 17 giorni di sciopero e presidi fuori ai cancelli a seguito della volontà del nuovo fornitore (la cooperativa ManHandWork) di non riconoscere il SI Cobas, largamente maggioritario tra i lavoratori:
https://www.facebook.com/sicobasmilano/videos/1115602786421881?locale=it_IT
I capi di imputazione principali, manco a dirlo, sono i soliti: violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e blocco stradale così come “riveduto e corretto” dal nuovo decreto sicurezza del governo Meloni.
Evidentemente la Procura di Verona, che ha emesso il mandato di perquisizione, intende utilizzare i sequestri dei beni personali dei nostri compagni come strumento di intimidazione al fine di fare cessare gli scioperi fuori ai magazzini MaxiDì e le proteste dei lavoratori che si sono sviluppate in queste settimane anche sui negozi di vendita, arrivando al punto di esprimere valutazioni di merito sulla giustezza o meno degli scioperi: un giudizio tutto politico che dovrebbe esulare dal ruolo e dai compiti di una procura…
Addirittura, gli atti di indagine accusano gli scioperanti di aver acceso dei fuochi per riscaldarsi durante il presidio di notte al gelo, e arrivano persino a giustificare l’immonda aggressione da parte di un vigilante dell’azienda che il mese scorso, come da noi ampiamente documentato, è arrivato a puntare la pistola in faccia ai lavoratori.
Per quanto ci riguarda, denunciamo con forza quest’ennesimo atto repressivo e intimidatorio nei confronti della nostra organizzazione, e ribadiamo ancora una volta che a decidere della legittimità degli scioperi non sono i Tribunali né tantomeno i padroni, bensì i lavoratori: quei lavoratori che nello scioperare mettono in gioco il loro salario e il loro posto di lavoro al fine di eliminare lo sfruttamento, i salari da fame e le rappresaglie antisindacali.
Se i padroni e le Procure credono che queste intimidazioni possano fermare le nostre battaglie per i diritti e la dignità degli operai, presto si renderanno conto ancora una volta di aver fatto male i conti.
Al fianco dei lavoratori in lotta della Maxidi di Belfiore!
Solidarietà ad Asmeron, Abbas e Florina!
Toccano uno – Toccano tutti!
SI Cobas