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[ESSELUNGA] Sciopero per reintegro 22 licenziati. Lavoratori rifiutano contratto capestro. Lotta operaia contro sfruttamento e repressione

ESSELUNGA LOTTA CONTRO 22 LICENZIAMENTI

OPERAI RIFIUTANO CONTRATTO CAPESTRO

Da ieri notte, è ripreso lo sciopero reparto carni Esselunga di Pioltello (MI), stabilimento già completamente fermo il 29 e 30 aprile e il Primo Maggio per lo sciopero nazionale della logistica e la manifestazione internazionalista contro guerre ed economia di guerra

Gli operai hanno protestato per rivendicare migliori condizioni di vita e lavoro, contro l’ennesimo cambio appalto al ribasso usato dalla committenza per aumentate lo sfruttamento: pure cercando di eliminare brutalmente la nostra organizzazione sindacale arrivando a licenziare 62 lavoratori iscritti (tramite la famigerata lettera di “sospensione cautelativa”: de facto un licenziamento).

Martedì, l’incontro in prefettura di Milano (ottenuto con un altro sciopero e a cui il nostro sindacato ha partecipato con una delegazione che includeva le Rsa) si è concluso con un nulla di fatto: addirittura, la cooperativa in appalto Cm Services “ha rifiutato di sedersi al tavolo col SI Cobas”.

Mercoledì, ancora picchetto dai cancelli: questa volta, in aiuto alla proprietà Caprotti è intervenuta la repressione della questura che ha inviato ingenti uomini delle forze dell’ordine armati in assetto antisommossa per sgomberare gli operai.

Giovedì, i reparti carni e freschi sono stati nuovamente bloccati dalle 6 alle 18: circa 40 lavoratori sono richiamati a lavoro, peró 22 rimangono fuori.

Oggi, picchetti su tutti i 4 ingressi del complesso Esselunga di Pioltello: come sempre, lunghe file di camion fermi carichi di merce.

In questa settimana di dura lotta, i supermercati Esselunga si sono ritrovati con gli scaffali sguarniti: anche per i prossimi giorni, meglio evitare…

Il padrone sta subendo danni ingenti, tuttavia non accetta le richieste del nostro sindacato pur di imporre un’intensificazione dello sfruttamento: specialmente nel reddittizio reparto macellazione carni e tentando la rappresaglia con l’eliminazione del “sindacato scomodo”… ma i lavoratori SI Cobas resistono e vanno avanti!

Ancora una volta, la lotta operaia rivela sotto gli occhi di tutti la realtà dello sfruttamento di questo sistema: che colpisce la classe lavoratrice non solo nei magazzini della logistica – inclusi agroalimentare e grande distribuzione organizzata – ma in ogni luoghi di lavoro.

Perciò, usando l’arma della solidarietà e degli scioperi, i lavoratori si uniscono combattendo per migliorare le loro condizioni e ottenere il reintrgro dei loro compagni licenziati politici.

La protesta operaia in Esselunga denuncia la mafia degli appalti sulla pelle dei lavoratori e la legge del massimo profitto, chiamando tutti a organizzarsi nella lotta contro il padronato che con la crisi prova ad imporre alla manodopera la solita ricetta della “competitività” all’italiana: orari, ritmi e carichi di lavoro massacranti, salari da fame e assenza di diritti.

VINCE CHI RESISTE UN MINUTO DI PIÚ
LOTTA FINO ALLA VITTORIA

SI Cobas


No ai 62 licenziamenti reparto macellazione carni di Milano.

Operai in lotta contro sfruttamento e repressione, per migliori condizioni

62 lavoratori del reparto carni di Esselunga sono stati licenziati / sospesi perché si sono opposti al supersfruttamento. Chiediamo ai clienti Esselunga che esprimano la loro solidarietà rifiutando l’acquisto della carne fino a che i 62 lavoratori non saranno riammessi al lavoro rispettando i loro diritti.

La carne venduta nei supermercati Esselunga è lavorata dai disossatori e mondatori dello stabilimento di Pioltello Limito.

Qui la cooperativa C.M. Services opera da parecchi anni con oltre 60 lavoratori, imponendo a questo lavoro di per sé faticoso ritmi pesanti che logorano l’organismo, di fatto un lavoro a cottimo. Due anni fa 14 lavoratori che rifiutarono questi ritmi per lavorare normalmente, sono stati licenziati. Il loro rappresentante sindacale SI Cobas era stato licenziato qualche mese prima con motivazioni pretestuose.

Il 30 aprile è scaduto un secondo appalto nello stesso reparto, gestito dalla EOS, con una trentina di lavoratori. Per 10 anni essi hanno lavorato, senza cottimo e senza problemi, ma Esselunga ha deciso di trasferirli alla C.M. Services.

Un accordo sindacale sottoscritto anche da Esselunga prevedeva l’applicazione della “clausola sociale”, ossia il passaggio diretto da EOS a C.M. Services, mantenendo le stesse condizioni salariali e normative precedenti, compresa l’anzianità.

Ma C.M. Services ha detto loro che se volevano lavorare dovevano accettare un’assunzione come nuovi assunti, senza anzianità e con il lavoro a cronometro.

22 lavoratori EOS, iscritti al SI Cobas, hanno respinto questo ricatto e il 29 aprile hanno scioperato contro la violazione dell’accordo, sostenuti da 40 lavoratori C.M. Services, pure iscritti al SI Cobas, scesi in sciopero per solidarietà. C.M. Services, al posto di applicare l’accordo ha bloccato i badge dei 40 sospendendoli “cautelarmente”, di fatto un pre-licenziamento. Risultato: dal 30 aprile 62 macellai che lavorano per Esselunga
sono a casa, colpevoli di opporsi al supersfruttamento, sono a casa, licenziati o sospesi!

Una condotta antioperaia e antisindacale che Esselunga sta coprendo, in violazione degli accordi.

Il 30 aprile, nell’ambito dello sciopero nazionale della logistica, i lavoratori licenziati e sospesi hanno picchettato i quattro ingressi del complesso Esselunga di Pioltello dalle 6 di mattina. La Polizia in tenuta antisommossa è intervenuta a sgomberare i picchetti nel pomeriggio, ma Esselunga per la prima volta da parecchi anni ha dovuto chiudere i negozi il 1° Maggio, perché gli scaffali della carne e dei prodotti freschi erano sguarniti.

La lotta contro i licenziamenti continuerà fino alla riammissione dei lavoratori e all’abolizione del cottimo obbligatorio, con il sostegno del SI Cobas.

In attesa di una soluzione positiva della vertenza, dopo un primo incontro in Prefettura martedì 7, chiediamo a tutti i solidali di sostenere le iniziative di lotta, e ai clienti abituali Esselunga di boicottare i negozi e comunque non acquistare più carne fino a quando i lavoratori che hanno osato lottare saranno tenuti fuori.

SI Cobas