Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui https://pungolorosso.com/):
Riceviamo da Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro, e volentieri pubblichiamo questa nota riassuntiva dei morti sul lavoro nei primi sei mesi dell’anno in corso (e le relative tabelle), che mette in luce come sia in atto un aggravamento del fenomeno, inevitabile in presenza di un contesto politico, come è quello del governo delle destre, che mettendo a frutto anche la legislazione anti-operaia dei precedenti governi “tecnici” e di centro-sinistra, assicura al padronato la più totale libertà d’azione ed impunità. [In coda trovate un aggiornamento, appena arrivato, sulla giornata di ieri, 17 luglio: altri 8 morti!]
Al compagno Soricelli, la cui denuncia e i cui dati abbiamo più volte ripreso e rilanciato anche per pungolare le forze del sindacalismo “di base” piuttosto silenti e distratte su questo drammatico risvolto dello sfruttamento del lavoro, ci permettiamo di chiedere di non chiamare “stranieri” i lavoratori immigrati – stranieri ci sono tutti coloro, dai padroni ai loro servitori, che sono corresponsabili di questo “olocausto dimenticato”, anche se hanno la nostra stessa cittadinanza, mentre non possiamo considerare altro che compagni, fratelli e sorelle di classe, tutti/e coloro che sono costretti a emigrare-immigrare qui in Italia e in Europa per cercare di migliorare le proprie condizioni di vita.
Redazione Il Pungolo Rosso
Il mese di giugno 2024 si è concluso con ben 89 morti sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 120 con itinere. Negli allegati tutte le notizie utili per comprendere le reali dimensioni di queste tragedie e della loro composizione. Chi mai poteva pensare che la Regione con più morti sui luoghi di lavoro è, in questi primi sei mesi, il Trentino Alto Adige? […] Che le donne muoiono in itinere in proporzione quasi quanto gli uomini? Che sono gli ultrasessantenni quelli che muoiono di più? Che rispetto ai primi sei mesi del 2023, c’è uno spaventoso aumento del 15,5%. E tanto altro. […] Questo, se si contano tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati a INAIL, che non fa nessun monitoraggio [sui non iscritti, che è noto essere tanti – n.]. Questo Istituto dello Stato ne ha registrati 369 nei primi 5 mesi del 2024, comprensivi [anche di quelli morti] in itinere. E tutti gli altri? Non li registra, e quindi per tutti [sono morti che] non muoiono. Ma ci sono interessi miliardari anche su queste tragedie…
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Ieri [17 luglio] giornata orribile, con 8 morti sul lavoro: sette sui luoghi di lavoro e uno in itinere. Le vittime sono i due vigili del fuoco nel materano, due lavoratori schiacciati dal trattore nelle province di Torino e Benevento, uno annegato in una vasca di irrigazione nel ragusano, un bergamasco morto in trasferta in Svizzera, un giovane morto in itinere nel veneziano. Chi sono le vittime:
Antonio Saccone, schiacciato dal trattore
Khairi Zahmoul, annegato in una vasca d’irrigazione
Ivo Conti, morto fulminato in trasferta in Svizzera
Non si conosce ancora l’identità del lavoratore schiacciato dal trattore a Asti
Nicola Lasalata, Vigile del Fuoco caduto in un dirupo nel materano
Giuseppe Martino, Vigile del fuoco caduto in un dirupo nel materano
Ermanno Galbusera, rimasto infilzato in un cancello, lavorava su un tetto
George Manole, morto in itinere
Con i due lavoratori schiacciati dal trattore arriviamo a contarne 85 dall’inizio dell’anno, e nessuno muove un dito per questa carneficina provocata dal trattore che non si vuole vedere.
Siamo in questo momento all’incredibile numeri di 800 lavoratori morti dall’inizio dell’anno, se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL.
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Carlo Soricelli curatore