Nel mese di Giugno il Bangladesh è stato investito da una protesta di massa contro la reintroduzione del sistema di quote di accesso al pubblico impiego in favore di familiari dei combattenti della guerra d’indipendenza del 1969-1971. Centinaia di migliaia di studenti e lavoratori sono scesi in piazza subendo una dura repressione da parte del Governo che ha portato a oltre 500 morti e più di 150mila feriti tra i manifestanti.
Dopo le dimissioni della Premier Sheikh Hasina e la fuga in India, che ha mandato in stallo l’intero apparato poliziesco, i padroni e i borghesi si sono ben guardati le spalle dai lavoratori chiamando persino l’esercito a difendere la produzione e il profitto nel settore tessile, per scongiurare la propaganda operaia, gli scioperi e le occupazioni delle fabbriche!
La National Garment Worker Federation (NGWF – Federazione Nazionale Lavoratrici/lavoratori dell’Abbigliamento) ha sostenuto la lotta fin dall’inizio, subendo la grave perdita di 5 membri dell’organizzazione, il ferimento di 50 membri e l’arresto di oltre 100 militanti. La maggior parte di questi sono lavoratori e lavoratrici: “piccoli lavoratori in proprio, dipendenti di negozi, manovali e persone a
basso reddito.” Davanti a una forma di repressione che vorrebbe intimorire e mettere in ginocchio la classe operaia, il S.I. Cobas esprime la massima solidarietà nella prospettiva di connettere le lotte dei lavoratori nel settore tessile del Bangladesh con le lotte dei lavoratori nel settore logistico in Italia.
Il NGWF (che rappresenta 4,2 milioni di lavoratori dell’industria tessile), con una campagna lanciata l’11 Agosto, rivendica giustizia per l’uccisione di tutti i lavoratori, il trattamento sanitario per tutti i feriti e il rilascio immediato di tutti/e gli arrestati dalle carceri del Governo ad interim; chiede inoltre il risarcimento per le famiglie dei lavoratori/trici vittime della carneficina sociale; l’immediato aumento salariale per i lavoratori nel settore tessile e l’introduzione di un salario “vitale” e “decoroso” rispetto ai costi della vita, unitamente all’introduzione di un salario “minimo” nazionale in tutti i settori del lavoro; razioni alimentari garantite per i 4,2 milioni di membri; non per ultimo, il NGWF rivendica l’abolizione delle normative adottate per le EPZ (Zone di lavorazione per l’export considerate “speciali”, che prevedono una legislazione particolare) per la conquista dei diritti sindacali, la libertà di organizzazione e di sciopero; e unitamente la parità dei diritti sul lavoro e nella società tra uomini e donne.
Pubblichiamo di seguito il l’appello tradotto italiano e in lingua originale dal NGWF:
Allego il comunicato stampa della Federazione nazionale dei lavoratori dell’industria tessile del Bangladesh, con la quale stiamo comunicando, NGWF, e le richieste contro il governo provvisorio: rilascio dei lavoratori ancora in arresto, giustizia per i responsabili degli omicidi, assistenza sanitaria per i feriti, aumento del salario minimo, razionamento (= razione alimentare garantita) per i lavoratori dell’industria tessile, zone economiche speciali per l’export. Abrogazione di leggi speciali, compresi i diritti. Parità di diritti per le lavoratrici in tutti gli ambiti dell’organizzazione e dello sciopero, sul posto di lavoro e nella vita sociale.
Concludiamo con una richiesta di sostegno finanziario per sostenere la promozione di queste rivendicazioni.
আমি ন্যাশনাল ফেডারেশন অফ বাংলাদেশ টেক্সটাইল ওয়ার্কার্সের প্রেস বিজ্ঞপ্তি সংযুক্ত করছি, যাদের সাথে আমরা যোগাযোগ করছি, এনজিডব্লিউএফ, এবং অস্থায়ী সরকারের বিরুদ্ধে দাবিগুলি: এখনও গ্রেপ্তার শ্রমিকদের মুক্তি, হত্যার জন্য দায়ীদের বিচার, স্বাস্থ্য সুরক্ষা। আহত, ন্যূনতম মজুরি বৃদ্ধি, টেক্সটাইল শিল্পের শ্রমিকদের জন্য রেশনিং (= নিশ্চিত খাদ্য রেশন), রপ্তানির জন্য বিশেষ অর্থনৈতিক অঞ্চল। অধিকারসহ বিশেষ আইন বাতিল। সংগঠন ও ধর্মঘটের সকল ক্ষেত্রে, কর্মক্ষেত্রে ও সামাজিক জীবনে নারী শ্রমিকদের সমান অধিকার।
আমরা এই দাবিগুলির প্রচারে সমর্থন করার জন্য আর্থিক সহায়তার জন্য একটি অনুরোধের সাথে শেষ করছি৷
Nell’interesse della difesa dei diritti dei lavoratori e della libertà di sciopero e organizzazione, contro il sistema capitalistico e contro il peggioramento delle condizioni di vita dei proletari e degli oppressi su larga scala, acuitesi all’indomani della crisi e delle guerre inter imperialistiche nelle varie aree del mondo, in particolare dall’Ucraina al Medio Oriente, ci riconosciamo nella classe dei lavoratori, degli oppressi e degli sfruttati di tutto il mondo e perciò appoggiamo e sosteniamo le rivendicazioni dei compagni e delle compagne in Bangladesh avanzate al il governo provvisorio, e contro le forze capitaliste e imperialiste che non vedono l’ora di tornare a investire nell’industria tessile, approfittando dei costi al ribasso per la manodopera inferiori fino al 20% rispetto agli altri paesi! Sebbene alcune aziende abbiano deciso di abbandonare il paese e investire altrove, per garantire maggiori sicurezze sui tempi di consegne delle esportazioni dell’abbigliamento, è indicativo che le grandi multinazionali come H&M e Zara non hanno rimostrato alcuna intenzione a delocalizzare le attività produttive…
Pensiamo che la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici debba estendersi sul piano internazionale e internazionalista per rovesciare realmente il sistema capitalistico, fautore di crisi, guerre e sfruttamento della massa dei lavoratori: per questo bisognerà dimostrare unità fra tutti i settori degli operai/e, a partire dal settore tessile a quello della logistica, di cui in Italia siamo il sindacato più rappresentativo. Il S.I. Cobas si impegna a dimostrare vicinanza e solidarietà, già facendo appello a tutti gli iscritti per mettere in moto una raccolta fondi che possa supportare le iniziative e le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici del NGWF: la solidarietà è un’arma, adesso è il momento di usarla!
COME DONARE:
IBAN: IT82 Z0501 8016 0000 0017 0807 48 (BANCA ETICA)
Intestato a: S.I. Cobas
Causale: SOSTEGNO NGWF – Bangladesh
INFO E CONTATTI:
Aldo Milani, Coordinatore Nazionale S.I. Cobas
aldomilani999@gmail.com
Contact in english + 39 388 091 45 59