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Lettera aperta al signor Klaus Schaedle di GLS Italy SpA

Lettera aperta al signor Klaus Schaedle Procuratore speciale

di General Logistics Systems Italy SpA

da parte dei lavoratori della coop Papavero, licenziati nel sito di Cerro al Lambro.

Egregio sig. Schaedle,

siamo i lavoratori che hanno ricevuto in questi giorni la lettera di licenziamento da parte del responsabile della cooperativa Papavero, cooperativa che lavora per l’azienda da lei diretta nel sito di Cerro al Lambro, in Italia.

Siamo tutti cosiddetti extracomunitari, proveniamo da Eritrea, Somalia, Sudan, siamo in Italia con lo status di rifugiati per ragioni umanitarie, lavoriamo da anni nel settore della logistica, passando attraverso la gestione di varie cooperative, almeno tre negli ultimi anni, ma lavorando sempre per la GLS Italy.

Oggi siamo senza lavoro, senza possibilità di garantire il sostentamento alle nostre famiglie ed a noi stessi.

Viviamo questa condizione perchè l’inverno scorso abbiamo partecipato a degli scioperi e a due presidi davanti ai cancelli.

Il sig. Angelucci, capo della Papavero, ci accusa di essere venuti meno ai doveri di socio, violando inoltre presunti obblighi di legge, lo statuto, il regolamento e gli scopi sociali della cooperativa.

Secondo il sig. Angelucci siamo dei criminali che non hanno il diritto di lavorare, né di far parte della coop Papavero.

Molte cose però non dice il sig. Angelucci.

Non dice le motivazione delle iniziative sindacali, regolarmente dichiarate dal nostro sindacato, nei mesi scorsi.

Non cita come alla base dell’iniziativa sindacale ci fosse la rivendicazione delle più elementari condizioni di legalità all’interno della coop per quanto riguarda l’attività lavorativa e la gestione del nostro rapporto di lavoro.

Non dice della mancata applicazione delle più elementari norme contrattuali (retribuzione, orario) e di legge (sicurezza) che caratterizza la gestione della cooperativa.

Non dice delle centinaia di ore lavorate e non retribuite, dei ricatti quotidiani, delle minacce e delle vessazioni gratuite.

Si guarda bene dal citare le violazioni messe in atto dalla sua gestione e per le quali vi sono le denunce all’ASL, all’Ispettorato del Lavoro, alla Procura della Repubblica.

Quanto allo statuto ed al regolamento, ci piacerebbe capire a cosa si riferisce perchè non abbiamo mai visto né l’uno, né l’altro.

Quanto agli scopi sociali della coop poi, ci piacerebbe capire quali siano, noi conosciamo solo lo sfruttamento, la negazione di ogni diritto e il razzismo, praticati quotidianamente all’interno della cooperativa.

Egregio sig. Schaedle, non sappiamo quanto lei conosca di questa vicenda, né quanto sia a conoscenza della realtà quotidiana dell’attività svolta dalla Papavero, per la sua società.

Non sappiamo, ma siamo certi che lei dovrebbe invece sapere, in quanto committente, nel momento in cui assegna l’appalto delle attività della GLS, come queste coop reclutano e amministrano i dipendenti, in quali condizioni li costringono a lavorare, se rispettano le leggi dello stato, e le norme contrattuali.

Sappiamo per certo anche, che le precedenti coop per cui abbiamo lavorato, ci hanno sottratto decine di migliaia di €uro dalla retribuzione, soldi che andiamo a recuperare con imminenti cause a cui, la sua azienda, dovrà far fronte.

Sappiamo anche che lo stesso percorso riguarderà la Papavero ed è per questo che in questo giorni già abbiamo interessato l’Ispettorato del Lavoro.

Egregio sig. Schaedle, l’azienda che rappresenta è corresponsabile di quanto sta avvenendo ed è avvenuto.

Le chiediamo di farsi sentire, di intervenire presso la Papavero per far ritirare i licenziamenti illegittimi. Converrebbe alla GLS, e per vari motivi.

Per ragioni legali: l’assenza totale di rispetto delle norme di sicurezza, ad esempio, nelle attività svolte per vostro conto, oppure la pratica illegale di intermediazione di manodopera, vi chiamano direttamente in causa.

Per ragioni politiche e sociali in senso lato: che effetto farebbe sull’opinione pubblica, sulla clientela attuale e potenziale di GLS, se quanto avviene all’interno dei capannoni di Cerro o di altri siti, fosse portato a loro conoscenza?

Quali sarebbero gli effetti di una campagna mediatica incentrata su questi temi, sulla vostra immagine? Quali gli effetti economici?

Ci pensi signor Procuratore e ci faccia sapere al più presto; noi non abbiamo intenzione di subire ancora la negazione dei nostri diritti e siamo pronti a batterci, fino alla fine, coi lavoratori, le organizzazioni politiche, sindacali, le associazioni, che già si sono schierate al nostro fianco.

P.S. Nelle occasioni in cui lei e i suoi collaboratori arrivavano nel sito di Cerro, i responsabili locali terrorizzati, al grido di “arrivano i tedeschi”, ci costringevano ad indossare le magliette col logo GLS.

Eccoci quindi a chiedere conto, proprio alla GLS Italy SpA, di quanto accade ed è accaduto nei suoi capannoni. Questa comunicazione è al momento riservata; sarà resa pubblica in assenza di riscontro da parte sua.

Saluti.

I lavoratori licenziati della cooperativa Papavero

c/o Sindacato Intercategoriale COBAS

Via Marco Aurelio, 31 20127 Milano tel/fax 0249661440

e-mail coordinamento@sicobas.org