10 giugno 2011. Oggi, una trentina di lavoratori delle 2 cooperative New Style a Antares (nomi appariscenti, ma che sottintendono il vecchio mestiere di trarre il massimo rendimento della forza lavoro come nel periodo schiavistico) che lavorano alla Roto 2000 S.p.a. di Casarile (MI), con il sostegno di altri lavoratori del S.I. Cobas esterni hanno alle ore 7.00 iniziato lo sciopero con relativo picchetto.
Una piccola, ma potente muraglia umana formata per la maggior parte di lavoratori immigrati impediva l’accesso alla fabbrica ad ogni mezzo a quattro ruote che trasportava materiale da utilizzare nelle rotative.
Per la prima volta i lavoratori alzavano la testa e con il loro sindacato segnalavano ai padroni che non era più possibile sfruttarli oltre un certo limite: straordinari a go-go non pagati, salari al di sotto dei minimi contrattuali, allontanamenti ingiustificati dal posto di lavoro, ritmi asfissianti e caporali-bestie, tutto questo non li avrebbero più accettati.
“Rispetto e dignità” gridavano all’unisono perché sentissero i dirigenti della ROTO 2000 e anche i carabinieri che cercavano, inutilmente, di dissuaderli nel portare avanti la forma di lotta che avevano scelto.
Pochi giorni prima uno di questi operai aveva lasciato due falangi della mano sotto la rotativa, “cosa da niente” ci ha detto, “purchè mi diano un salario per far vivere dignitosamente la mia famiglia, che mi rispettino quando lavoro”.
Richieste modeste che esprimeva il compagno , ma con una forte carica emotiva.
Più volte le forze del disordine cercavano di convincere, prima il coordinatore del S.I.Cobas di Crema, poi i lavoratori di permettere l’entrata dei camion, ma nessuna concessione è stata fatta fino all’arrivo dei signori del consorzio a cui aderivano le due cooperative e la disponibilità da parte loro a trattare .
La trattativa è stata breve, una volta richiamati i punti delle richieste e fatto presente al rappresentante dell’azienda committente che era utile arrivare ad un accordo subito sulle questioni poste, perché in caso contrario avremmo anche agito sul piano legale per il pregresso e qualcuno di loro doveva pagare in denaro “sonante”, questi ha sostenuto che avrebbe “licenziato” le due cooperative perché lui le aveva sempre pagate regolarmente.
Questo “colpo di scena” ha creato un po’ di scompiglio e al rappresentante del Consorzio non ha potuto che dire “se ci saremo ancora noi, ci incontreremo all’inizio della prossima settimana”. Così ci siamo lasciati: se resteranno le due cooperative pretenderemo “tutto e subito”, se ci saranno altri interlocutori i lavoratori ed il loro sindacato fisseranno i termini afferenti al rapporto di lavoro nel sito.
Un’assemblea con i lavoratori davanti all’azienda ha chiuso l’iniziativa dello sciopero e deciso di dare mandato ai delegati perché stabiliscano l’iniziativa prossima. COSI’ E’ !
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