Pubblico Impiego

Siglata la pre intesa del 10 giugno2013

Ma USB P.I. e il S.I. COBAS non firmano sotto ricatto.
Oggi 1° luglio è stata siglata la pre-intesa del 10 giugno scorso, come deciso a maggioranza dall’assemblea dei lavoratori. Hanno firmato le sigle CGIL, CISL, UIL e DICCAP e per la delegazione trattante della Rsu 4 delegate/i su sette. È una firma legittima, ma la nostra firma non c’è.

Non abbiamo firmato perché questa intesa comporta una ulteriore riduzione del fondo salario accessorio, e conseguentemente una ulteriore erosione salariale per lavoratrici e lavoratori della Giunta.

Non abbiamo firmato perché è parte integrante di accordi che a partire dal 2011 hanno sempre avallato senza colpo ferire le proposte dell’amministrazione di riduzione del fondo e di una sua distribuzione sempre meno “uguale per tutte e tutti” e sempre più “ad personam”, sotto forma di indennità e di valutazioni individuali e chissà quali altre diavolerie.

E soprattutto non abbiamo firmato perché, mai come questa volta, la trattativa è stata viziata da un odioso quanto insostenibile ricatto “o firmate o non eroghiamo l’acconto dell’incentivo 2013”, fatto proprio anche da una sigla sindacale che si è spinta fino al punto di sostenere che la mancata ratifica della pre intesa da parte dell’assemblea dei lavoratori avrebbe comportato l’obbligo di dover restituire a luglio l’acconto appena percepito…

Per questo non firmiamo, perché vogliamo segnalare non solo un dissenso, ma anche e soprattutto una preoccupazione. Non si può andare avanti così, cedendo sempre ai ricatti, dicendo “ma che possiamo farci?” e, quindi, continuando a perdere salario e diritti. No, abbiamo già dato, con un blocco degli stipendi senza fine, con il taglio del valore dei ticket eccetera.

L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del 26 giugno scorso era stata convocata per decidere sull’intesa e ha deciso di dare il via libera alla sigla definitiva. È stata un’assemblea segnata dal peso del ricatto e dalla paura di perdere ancora soldi e dunque la decisione è stata molto sofferta, come dimostra il fatto che l’intesa sia stata approvata con soli 4 voti di scarto. Ma le assemblee e le loro decisioni vanno rispettate, sempre, anche quando non si è d’accordo. Quindi, prendiamo atto e guardiamo avanti.

Adesso però è tempo di parlare del fondo 2013 e di provare a recuperare almeno una parte consistente di quanto abbiamo perso a partire dal 2011. Ci impegneremo a fondo perché questo avvenga e lavoreremo perché si dia la massima unità tra i lavoratori, perché serve essere uniti e determinati per ottenere dei risultati. Divisi e arrendevoli perdiamo e basta.

Le delegate e i delegati RSU
USB P.I. e S.I. COBAS