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VERTENZA MIRROR LEVIGAURE DI SANT’AGOSTINO (FE)

 

VERTENZA MIRROR LEVIGAURE DI SANT’AGOSTINO (FE)
 
Nella giornata di venerdì (05/09/2014) era previsto un incontro sindacale programmato da tempo con L.K. Società Cooperativa. Lo scopo dell’incontro doveva essere quello di arrivare ad un accordo al fine di applicare il contratto collettivo di riferimento e normare le condizioni di lavoro. In quella sede, invece, apprendiamo che la notte immediatamente precedente la Mirror Levigature Srl a mezzo fax ha provveduto a disdire l’appalto alla cooperativa con decorrenza immediata.
 
Il risultato è che da lunedì 08/09/2014 prenderanno servizio i dipendenti di una società differente mentre i 14 lavoratori in forze alla LK, dopo avere prestato per anni servizio presso la Mirror, attraverso varie cooperative che nel tempo si sono succedute, rimarranno a casa. Questa è la carta che Mirror Levigature ha deciso di giocarsi per evitare che l’applicazione del CCNL per i soci della cooperativa comportasse un conseguente aumento delle tariffe dell’appalto stesso (decisamente ribassate rispetto ai valori di mercato). Non sarebbe la prima volta che la Mirror opera in questo modo. Già un anno fa (quando gli stessi lavoratori erano in forza alla cooperativa Golden) pilotò un cambio di appalto minacciando gli stessi lavoratori di cooptare la loro assunzione nella cooperativa subentrante.
 
Le condizioni salariali con le quali i lavoratori hanno dovuto fare i conti in questi anni è disastrosa: 
1) paga base di €6,39, decisamente molto al di sotto di quella prevista per un livello 6J della logistica;
2) ore lavorate ben al di sotto delle 168 contrattualmente previste;
3) parte di retribuzione ordinaria e lavoro straordinario erogate per mezzo della voce “Diaria Italia” (alle volte quasi il 50% della paga mensile), strumento che va molto di moda per non pagare tasse e contributi con relativo danno all’erario e al lavoratore stesso.
 
A ciò si aggiunga che la cooperativa L.K., composta da 14 soci lavoratori tutti in forza presso l’appalto Mirror, la cui attività dichiarata è l’attività di facchinaggio, nei fatti lavoravano all’interno dell’impianto in assenza di strumentazioni e macchinari propri o senza null’altro aggiungere alla mera attività di manodopera consistente nell’utilizzare i macchinari della committente per svolgere attività di lamatura e levigatura ricevendo inoltre ordini di servizio direttamente dai dipendenti della Mirror, con evidenti presupposti del 603 bis codice penale (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).
 
Era su questo che fino a venerdì (05/09/2014) volevamo intervenire al fine di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. 
 
Con la mossa della committente le cose sono decisamente cambiate: lo stato di agitazione è stato immediatamente proclamato e l’effetto del primo sciopero è stato l’avere ottenuto un incontro con la Mirror la quale ci ha definitivamente chiarito di non volere dare alcuna soluzione lavorativa ai 14 lavoratori.
 
Quanto riportato è lo stato attuale della vertenza. La storia, invece, è tutta da scrivere.
 
IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA, LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA! CI VEDIAMO AI CANCELLI!
 
 
Coordinamento Provinciale di Bologna – Sindacato Intercategoriale Cobas
7 settembre 2014