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CORRIERE DELLA SERA / CRONACA “” L’uomo sulla gru che aspetta Renzi””

CORRIERE DELLA SERA / CRONACA

 L’uomo sulla gru che aspetta Renzi

Da quattro giorni Mimmo Mignano vive sospeso su una gru a decine di metri di altezza nel mezzo del cantiere della metro di piazza Municipio

Sono ormai quattro giorni che Mimmo Mignano vive sospeso su una gru a decine di metri di altezza nel mezzo del cantiere della metro di piazza Municipio. Sotto il sole caldissimo di queste giornate e nelle notti ventose Mimmo cammina avanti e indietro e con grandissima determinazione aspetta. Ha posizionato gli striscioni «contro le politiche anti-operaie» del governo e aspetta l’arrivo del premier Renzi annunciato per sabato 16 maggio, proprio ad “inaugurare” la metropolitana che si sta costruendo sotto di lui. Lo fa per sè Mimmo ma «anche per tutti quelli che non hanno voce», spiega, come i suoi compagni cassintegrati che presidiano uno spicchio di piazza Municipio insieme ad altri operai dei cantieri navali e di altre fabbriche ed attivisti delle reti sociali napoletane. Gli danno sostegno morale e pratico, spiegando ai passanti la ragione della protesta e cercando di passare buste con cibo e acqua attraverso le maglie sempre più strette dei controlli e delle forze dell’ordine mentre la tensione sale di giorno in giorno.

«Il partito del premier preme perché questo operaio scomodo non dica al premier dall’alto quello che pensa il 16 maggio», dicono i comitati in presidio al Municipio in una nota, «ma sanno anche loro, in Questura e in Prefettura, che sarebbe una follia cercare di far scendere con la forza Mimmo dalla Gru, considerando la sua determinazione e l’impossibilità di disporre misure di sicurezza adeguate». E Mimmo resiste. La sua storia «si riflette in quella di una delle più grandi fabbriche del territorio», la Fiat di Pomigliano, «la cui parabola racconta in maniera emblematica la disintegrazoine dei diritti dei lavoratori in italia e nel sud in particolare». Alla fine degli anni ‘90 fu uno dei rappresentanti col maggior numero di voti nelle Rsu di Pomigliano. Poi per la sua determinazione nel condurre le battaglie «contro il progetto Marchionne, la precarizzazione e il licenziamento di migliaia di operai», ha subìto «le rappresaglie della Fiat».

Prima il reparto a Nola, poi il licenziamento per un’azione di protesta dentro una concessionaria dell’azienda sulle condizioni capestro del contratto. Dopo una vicenda giudiziaria lunghissima, Mimmo è stato reintegrato l’anno scorso e subito licenziato di nuovo per un’iniziativa di contestazione: insieme ad altri quattro cassintegrati mise in scena provocatoriamente il pentimento e il suicidio di Marchionne per denunciare invece «un suicidio vero, l’ennesimo, di una loro compagna operaia di Pomigliano». Il 21 maggio è attesa la nuova sentenza e Mimmo per farsi sentire è salito su quella gru di piazza Municipio ai cui piedi si trova il presidio degli altri licenziati Fiat. «Siamo tutti Mimmo Mignano», dicono i precari e gli studenti dabbasso. , uno dei cinque licenziati politici per applicare il piano Marchionne e distruggerei diritti sindacali alla Fiat di Pomigliano. Mimmo da quattro giorni aspetta Renzi e il suo Governo sospeso sulla Gru al centro del cantiere di piazza Municipio.