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[COMUNICATO] 18 e 19 ottobre: segnale al governo contro guerre ed economia di guerra. Fermiamo Ddl 1660 e Ddl lavoro

18 E 19 OTTOBRE

UN SEGNALE AL GOVERNO CONTRO GUERRE ED ECONOMIA DI GUERRA

FERMIAMO IL DDL 1660 E IL DDL LAVORO

Nella giornata di sciopero generale del 18 Ottobre abbiamo registrato un’alta adesione all’astensione dai posti di lavoro: non solo nella logistica ma nel settore chimico, metalmeccanico, alberghi, trasporto pubblico e scuole… decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno incrociato le braccia, nonostante i tentativi di oscurare la proclamazione dello sciopero (ad opera addirittura del Ministero dell’Istruzione nelle scuole dove la comunicazione è arrivata con estremo ritardo).

La discussione, l’indizione e la preparazione di uno sciopero generale e di una manifestazione nazionale a Roma ci hanno impegnati da luglio: quando il DdL 1660 ha visto un’ accelerazione dei lavori alla Camera per introdurre un pacchetto repressivo senza precedenti, volto ad attaccare ol ciclo di lotte che negli ultimi anni ha coinvolto i proletari in Italia e su scala internazionale per scendere in piazza contro le guerre imperialiste. Il 18 Ottobre, la forza dei lavoratori ha messo in piedi scioperi, presidi e picchetti in numero inquantificabile: una risposta anche alle accuse del ministro degli interni Piantedosi, che proprio di recente ha evidenziato in due occasioni come uno dei bersagli principali della repressione sia il SI Cobas, poiché con oltre 180 scioperi dall’inizio dell’anno ha provocato il malumore di tutti i maggiori gruppi industriali della grande distribuzione, dal gruppo Sda delle poste italiane a Brt delle poste francesi, passando per Gls, Dhl, FedEx, fino all’agroalimentare dei gruppi Unes, Penny Market, Esselunga, MaxiDì.Il Ddl 1660 a fima Piantedosi, Nordio e Crosetto, introduce una ventina di reati e ne inasprisce altri introducendo aggravanti come nel caso del blocco stradale, trasformato da illecito amministrativo in delitto penalmente rilevante e prefigurando condanne che vanno fino a 2 anni di carcere. L’inasprimento delle pene riguarda persino la semplice resistenza passiva l’occupazione di edifici abbandonati, l’accattonaggio, la rivolta nelle carceri mentre amplia i poteri di pubblica sicurezza e aumenta le pene per i reati a tutela delle Forza dell’ordine. È un’anteprima della repressione che si trasforma seguendo i diktat imposti dalla fase di crisi strutturale del sistema capitalistico. In contemporanea all’avanzamento verso il Parlamento del Ddl 1660, il governo ha varato anche un Ddl lavoro che mira a introdurre le dimissioni in bianco, a cancellare i limiti di legge per i lavoratori precari e interinali nelle aziende, a cancellare i limiti di proroga dei contratti a somministrazione e a tempo determinato se assunti dalle agenzie interinali a tempo indeterminato.

I due Ddl segnano un tentativo di azzeramento da parte del governo delle lotte e dell’esperienza del S.I. Cobas

che, spesso nella difficoltà di marciare isolatobpersino dagli altri sindacati di base, ha messo in piedi iniziative che hanno avuto l’attenzione della magistratura, sempre e solo accorsa in difesa dei padroni tramite rocamboleschi tentativi di repressione, portando ad arresti per estorsione e associazione a delinquere nei casi di vertenze condotte dal coordinatore nazionale Aldo Milani contro le aziende delle carni o con gli operai del piacentino che hanno sfidato colossi come FedEx e Amazon. Falliti anche i tentativi come quelli di normalizzare l’illegalità dello sciopero (come tentò di fare il senatore del Pd Pietro Ichino nella vertenza Unes) il governo prova a dotarsi e servirsi di due nuove leggi: la prima per vietare i picchetti con uno stato di polizia, e la seconda per introdurre nel mondo del lavoro solo soggetti altamente ricattabili come disoccupati di lunga durata e immigrati vincolati al documento da contratti a somministrazione, per svuotare i magazzini di proletari arrivati a maturare una coscienza di classe grazie alle lotte col SI Cobas.

Per tutto questo, il 19 Ottobre è stato importante dimostrare di poter rimettere al centro l’opposizione dei lavoratori alle politiche anti-proletarie in questo paese, e lo abbiamo fatto con almeno 10mila persone che hanno sfilato alla manifestazione nazionale a Roma, la cui gran parte lavoratori e lavoratrici del SI Cobas dalle province di Milano, Novara, Bologna, Padova, Verona, Piacenza, Pavia, Brescia, Modena, Napoli, Genova, Alessandria, Parma, Reggio Emilia, Perugia e Torino.Solo negli ultimi mesi, il Ddl-sicurezza prima ancora di diventare legge a tutti gli effetti, si è di fatto applicato con un incremento degli interventi da parte delle forze dell’ordine per sgomberare i lavoratori dai cancelli come nei casi di MaxiDì a Verona, Esselunga a Pioltello e Geodis/Amazon a Carpiano, e con le condanne ai compagni e lavoratori nei processi di Penny Market e Esselunga. Ma non per questo i lavoratori si sono lasciati intimorire!Dai microfoni negli interventi dei militanti della nostra organizzazione, abbiamo ricordato di aver già saputo respingere i tentativi di criminalizzazione contro i proletari da parte dei governi precedenti come i vecchi pacchetti sicurezza firmati Salvini, così come abbiamo impedito l’applicazione di leggi anti-operaie come il Job’s Act nei posti di lavori dove siamo presenti!I venti di guerra che soffiano in più parti del mondo, da quella in Ucraina che sta piegando i salariati di tutta Europa e Stati Uniti destinando la spesa pubblica al riarmo degli stati e riduce a carne da cannone proletari russi e ucraini, al genocidio in Palestina che rischia di allargarsi come guerra coloniale all’intero mondo arabo, stanno allarmando i proletari e le proletarie da tempo, che non a caso nel SI Cobas hanno messo in piedi innumerevoli iniziative declinando la lotta economica in lotta politica con scioperi di natura anti-capitalista e anti-imperialisti.

Ed è in questo contesto che si inserisce la nostra iniziativa e lo sviluppo funzionale alla crescita del movimento dei lavoratori a partire dalle lotte reali. Perché le decine di migliaia di persone scese in piazza il 19 a Roma, dopo aver paralizzato il paese con lo sciopero generale, hanno sentito il bisogno di ribadire al Governo Meloni che esiste un’opposizione alle politiche di guerra, economia di guerra e di carneficina sociale su scala internazionale; e di ribadire che i 2 disegni-legge non troveranno facile applicazione finché il movimento dei lavoratori sarà compatto nei luoghi di lavoro e scenderà nelle piazze. Ad ogni colpo repressivo la nostra organizzazione ha sempre risposto con la crescita della partecipazione dei lavoratori in lotte reali, il 19 ottobre è l’ennesima dimostrazione che la nostra organizzazione e la base composta dai lavoratori, dagli sfruttati e dagli oppressi, di fronte all’ennesimo tentativo della repressione borghese di intimidire la classe operaia, non è disposta a fare un passo indietro retrocedendo nelle conquiste salariali, ma anzi, determinata a conquistare nuovi spazi di agibilità per avanzare sul piano dei diritti, dei salari, contro guerre, sfruttamento e repressione!

No al Ddl 1660, non al Ddl lavoro

Proletari di tutto il mondo, uniamoci

20 ottobre,

SI Cobas


OGGETTO: Riproclamazione sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata di venerdì 18.10.2024, alla luce delle indicazioni della Commissione di Garanzia sciopero come da protocollo 0012204 del 26-9-2024

La scrivente O.S.,

Premesso che

  • Il 18 Settembre la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge Crosetto-Nordio-Piantedosi. Verrà discusso anche al Senato un iter velocissimo, in un momento che vede il Parlamento europeo approvare una risoluzione dove si chiede ai paesi occidentali di revocare le restrizioni sull’utilizzo delle armi fornite all’Ucraina per colpire obbiettivi militari in Russia. L’escalation bellica cui stiamo assistendo è strettamente connessa a una trasformazione repentina della repressione delle lotte e dei movimenti di lotta che da anni sono sul terreno delle mobilitazioni per arginare i costi della crisi e dell’economia di guerra.
  • In questo contesto, il DdL posto in funzione di legge contro la resistenza attiva e la resistenza passiva, con l’aumento delle pene per chi commette un blocco stradale e per chi tenta l’impedimento della costruzione delle grandi opere, dovrà vedere un’ampia mobilitazione per non lasciare che vengano attaccati maggiormente quei settori sociali come i lavoratori e le lavoratrici ma anche i disoccupati e disoccupate come nel caso di Napoli, che tutti i giorni esercitano il diritto a lottare per rivendicare un lavoro, dignitoso e che rivendicano la fine dello sfruttamento dei territori per il profitto di pochi.
  • Mentre la spesa pubblica e l’industria delle armi si legano e aumenta vertiginosamente la produzione e l’investimento in mezzi di difesa nazionale, assistiamo al taglio sempre più stringente sulle spese in  difesa della salute (soprattutto dei lavoratori e ceti più poveri) e al processo di industrializzazione della scuola dell’obbligo:   dove è  da anni , la presenza massiccia delle forze dell’ordine che, sul “modello polacco”, mira a affascinare già tra i banchi di scuola i futuri proletari alla vita militare, per renderli il prossimo esercito da mandare al macello nelle guerre di domani.
  • i lavoratori, i disoccupati e le masse povere, ora sono costretti a pagare il prezzo salatissimo dell’economia di guerra: salari fermi al palo da anni,(Italia unico paese dove i salari sono diminuiti) nel mentre il grande capitale continua a registrare profitti da record; crescita esponenziale della precarietà, dello sfruttamento e del disciplinamento nei luoghi di lavoro; assenza di tutela della salute e della sicurezza con la moltiplicazione di infortuni e di morti sul lavoro; aumento dei prezzi dell’energia e dei generi di prima necessità; smantellamento della sanità, del trasporto e dell’istruzione pubblica; criminalizzazione e repressione degli scioperi e del conflitto sociale.
  • Gli effetti dell’inflazione continuano a colpire i salari di milioni di lavoratori: un’erosione per circa 300 euro mensili ad oggi e un peggioramento costante del potere di acquisto in seno agli operai.

Si rivendicano i seguenti punti

1. TITOLARITÀ DEL S.I COBAS NELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE

2.   CLAUSOLA Dl SALVAGUARDIA ANCHE PER IL PERSONALE VIAGGIANTE

3.  SUPERAMENTO DEFINITIVO DELLA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE ATTUAZIONE Dl UN PROCESSO Dl INTERNALIZZAZI0NE CON IL MANTENIMENTO Dl TUTTI I DIRITTI ACQUISITI.

4.  MAGGIORI GARANZIE PER I LAVORATORI NEI CAMBI APPALTO.

5.  CANCELLAZIONE DEL LIMITE MASSIMO DI 5 SCATTI DI ANZIANITA’

6.  RIDUZIONE ORARIO Dl LAVORO A PARITA’ DI SALARIO: 37 ORE SETTIMANALI PER CHI LAVORA DI GIORNO E 35 CHI LAVORA DI NOTTE.

7.  AUMENTI DI SALARIO DI 300 € A LAVORATORE

8.  AUMENTO DELLA MAGGIORAZIONE PER LAVORO NOTTURNO AL 35 %

9.  ABOLIZIONE 11 QUINQUES E 11 BIS PER IL PERSONALE VIAGGIANTE.

10.  CONTRASTO ALLA PRECARIETA’; STOP USO MASSIVO DELLE AGENZIE INTERINALE

11.  NO AL PACCHETTO SICUREZZA   CROSETTO-NORDIO-PIANTEDOSI CHE REPRIME TUTTE LE LOTTE SOCIALI IN PARTICOLARE I LAVORATORI IN SCIOPERO.

Tutto ciò premesso

 Il SI Cobas invita tutti i lavoratori alla mobilitazione nella giornata di venerdì 18 Ottobre 2024, e lancia per il giorno successivo, sabato 19 Ottobre 2024, una manifestazione nazionale nella città di Roma contro il governo Meloni, governo della guerra e della repressione dei lavoratori. Per queste ragioni, la scrivente Sindacato Intercategoriale Cobas

Con la presente proclama

24 ore di sciopero nazionale in tutte le categorie del comparto privato e pubblico dalle ore 0,00 alle ore 23,59 del 18.10.2024 ivi compreso il primo turno montante/smontante per i c.d. turnisti.

Sono esclusi dalla presente proclamazione di sciopero generale del 18-10-2024 in base al principio della rarefazione oggettiva, i seguenti settori o enti e i bacini.

– Sciopero nazionale riguardante i lavoratori della sanità pubblica e dei settori socio-sanitari e socio assistenziali, proclamato il 2 settembre 2024 dall’O.S CUB Sanità per il giorno 11 ottobre 2024;

– Sciopero Società Tekra S.r.l. degli addetti al servizio di igiene ambientale presso il

– Comune di Siracusa, proclamato il 12 settembre 2024 dall’O.S. UGL per il giorno 17 ottobre 2024;

– Sciopero ATM Trapani proclamato il 5 settembre 2024 dalle Segreterie territoriali delle OO.SS. Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal e UGL per il giorno 15 ottobre 2024:

– Sciopero nazionale del personale dipendente delle imprese che svolgono attività ferroviarie, proclamato il 10 settembre 2024 dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali Cub Trasporti e SGB, dalle ore 21.00 del 12 ottobre alle ore 20.59 del 13 ottobre 2024 (dallo sciopero è escluso il personale dipendente di RFI Manutenzione Infrastruttura);

– Scioperi nazionali del personale dipendente di RFI proclamati il 10 settembre 2024 dall’Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione ANLM e dall’O.S. COBAS per il giorno 9 ottobre 2024;

– Sciopero del personale dipendente di ENAV, in servizio presso il centro Aeroportuale di Palermo, proclamato il 26 giugno 2024 dall’O.S. Fast Confsal AV per il giorno 11 ottobre2024;

-Sciopero nazionale del personale dipendente di ENAV/Technosky proclamato il 5 settembre 2024 dalle OO.SS. Filt Cgil e Uiltrasporti per il giorno 11 ottobre 2024;

– Sciopero del personale dipendente di ENAV, in servizio presso il Centro Aeroportuale di Palermo, proclamato il 10 settembre 2024 dalle OO.SS. Filt Cgil e Viltrasporti per il giorno 11 ottobre 2024

– Sciopero del personale dipendente di ENAV, in servizio presso il Centro Aeroportuale di Olbia, proclamato il 18 luglio 2024 dall’O.S. Fast Confsal per il giorno 27 ottobre 2024;

– Sciopero nazionale dei Piloti della socictà Easyjet proclamato il 17 settembre 2024 dall’O.S. Uiltrasporti per il giorno 27 ottobre 2024.

Per il personale dei vigili del fuoco lo sciopero sarà articolato dalle 8:00 alle 14:00 in conformità all’accordo nazionale.

Chiede

  • AUMENTI DI SALARIO DI 300 PER TUTTE LE CATEGORIE DI LAVORATORI.
  • RITIRO DEL PACCHETTO REPRESSIVO CONTRO I LAVORATORI E LE LOTTE SOCIALI.  
  • IL BLOCCO DELLE SPESE MILITARI E DELL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA.
  • LA FINE DELL’OCCUPAZIONE COLONIALE DELLE TERRE PALESTINESI.

Sarà cura della scrivente O.S. inviare, ove necessario, alle parti interessate una diversa articolazione dello sciopero, comprese le modalità di sciopero a ciclo continuo e a turnazione.

Durante lo sciopero generale saranno garantiti i servizi minimi essenziali come da L.146/90 e successive modifiche e integrazioni.

Si rammenta alle istituzioni in indirizzo di garantire il rispetto dell’informazione all’utenza sullo sciopero previsto dall’art.2 comma 6 della legge 146/90 e successive modificazioni.

Milano, 27.09.2024

Il coordinatore nazionale SI Cobas, Aldo Milani

Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni
Palazzo Chigi Piazza Colonna, 370 – 00186 Roma presidente@pec.governo.it
Ministro degli affari esteri e della cooperazione Internazionale
Antonio Tajani
Piazzale Della Farnesina 1 – 00135 Roma (RM)ministero.affariesteri@cert.esteri.it
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Marina Elvira Calderone
Via Fornovo,8 – 00182 Roma gabinettoministro@pec.lavoro.gov.it
Ministro per la Pubblica Amministrazione
Paolo Zangrillo
Corso Vittorio Emanuele II, 116
00186 Roma
gabinettoministropa@pec.governo.it
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento Funzione Pubblica protocollo_dfp@mailbox.governo.it
Ministro delle Imprese e del made in Italy
Adolfo Urso
Via Molise, 2- 00187 Roma segr.min@pec.mise.gov.it
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Matteo Salvini
Via Nomentana, 2 – 00161 Roma ufficio.gabinetto@pec.mit.gov.it
Ministro della Difesa
Guido Crosetto
Via XX Settembre 123/A – 00187 Roma segreteria.ministro@difesa.it
Ministro dell’Interno
Matteo Piantedosi
Piazza del Viminale 1 – 00184 Roma
gabinetto.ministro@pec.interno.it
Ministro dell’Economia e delle Finanze
Giancarlo Giorgetti
Via XX Settembre, 97 – 00187 Roma ufficiodigabinetto@pec.mef.gov.it
Ministro della Salute
Orazio Schillaci
Lungotevere Ripa 1
00153 Roma spm@postacert.sanita.it
Ministro dell’Istruzione e del Merito
Giuseppe Valditara
Viale Trastevere 76/a
00153 Roma
uffgabinetto@postacert.istruzione.it
Ministro dell’Università e della Ricerca
Anna Maria Bernini
Largo Antonio Ruberti 1
00153 Romadgricerca@pec.mur.gov.it
Ministro degli Affari Regionali
Roberto Calderoli
Via della Stamperia 8
00153 Roma
affariregionali@pec.governo.it  
Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare
Sebastiano Musumeci
Via della Stamperia 8
00153 Roma
protezionecivile@pec.governo.it
Presidente della Commissione di Garanzia Legge 146/90 Paola Bellocchi
Piazza del Gesù, 46 – 00186 Roma
segreteria@pec.commissionegaranziasciopero.it
Ministero dei Trasporti
Osservatorio Scioperi Trasporti osservat.sindacale@mit.gov.it

E, p.c. di:
Legacoop, Via Guattani 9– Roma (legacooper@pec.it)
Confindustria, Via dell’Astronomia 30 – Roma (info@confindustria.it)
Assolombarda, Via Pantano 9, Milano (assolombarda@pec.assolombarda.it)
Confetra, Piazza Erculea 9 – Milano (confetra@legalmail.it)
Fedit, Via di Priscilla 101 – Roma (fedit@pec.fedit.it)
Anita, Via Oglio 9 – Roma (anita@anita.it)
Assologistica, Via Cornalia 19 – Milano (assologistica@pcert.postecert.it)
Federmeccanica (federmeccanica@pec.federmeccanica.it)
FAI (segrenazionale@fai.it)
Conftrasporto (ced@conftrasporto.it)
Confcommercio (confcommercio@confcommercio.it)
AGCI (agcinazionale@legalmail.it)
Confcooperative (confcooperative@confcooperative.it)
Federlogistica (segreteria@federlogistica.it)
Stellantis- FCA Italy (fca.italy@pec.fcagroup.com)
 A.I.T.E. (info@aite.it)
A.I.T.I. (segretario@associazionetraslocatori.it)
Assoespressi (info@assoespressi.it)
CNA (cna@cna.it)
Trasportounito (info@trasportounito.org)
FIAP (info@fiapautotrasporti.it)
C.L.A.A.I. (segreteria.generale@unioneartigiani.it)
Assarmatori (segreteria@assarmatori.eu)
Confartigianato Trasporti (confartigianatotrasporti@pec.it)