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CEVA: salta la trattativa . La mobilitazione prosegue

Appelli alla ragionevolezza (e quindi a non scioperare) per evitare il tracollo aziendale e la perdita il lavoro; accuse al S.I. Cobas per aver fatto ricorso all’illegalità del picchetto; osannah per la Cassa Integrazione (voluta dalla sinistra politica e sindacale emiliana), da considerare una conquista nel mondo delle cooperative dove è regola (sempre voluta e firmata dalla stessa sinistra sindacale e politica emiliana) lasciare a casa senza paga quando non c’è lavoro…
Così si è consumato l’ennesimo tentativo di giungere ad un accordo sulla vertenza con gli operai della Ceva in sciopero, che, come risposta, hanno abbandonato in anticipo l’incontro, insieme al S.I. Cobas, (seguiti a ruota dal sindaco di Cortemaggiore) lasciando i dirigenti  CGIL-CISL-UIL, del CAL, e della provincia a consumare il loro tempo a redarre l’ennesimo verbale sui contenuti dell’incontro il cui valore concreto è ….meno di nulla.
Infatti lo stato di agitazione continua e nei prossimi giorni si svolgeranno ulteriori assemblee, mentre i lavoratori (grosso modo tutti) sono intenzionati a continuare il normale turno di 8 ore, e a rifiutare qualsiasi riposo forzato.
Non è di un accordo con sindacati (quelli confederali, in questo caso) che non governano la forza-lavoro che ha bisogno l’LG per lanciare al sua campagna di vendita natalizia, dopo la netta flessione estiva.
Non è certo una tregua assai precaria che può tranquillizzare Ceva (mentre LG minaccia seriamente di abbandonarli al loro destino) di fronte ad un piano di rilancio di cui….nessuno sa nulla.
E certamente non dorme sonni tranquilli nemmeno il CAL, che vede ora traballare il rinnovo dell’appalto Ceva.
Certamente non dormono sonni troppo tranquilli nemmeno gli operai; ma da un punto di vista sindacale e politico, sembra proprio che sono loro ad avere il coltello dalla parte del manico. Come decideranno di usarlo non è possibile ora saperlo. Le idee sono molte e si basano tutte, in ogni caso, sulla certezza che la maggioranza ha davvero compreso cosa bolle in pentola, non disposta nè a fare sacrifici per una presunta crisi (che non è causa loro) nè a farsi prendere in giro da una politica basata su menzogne, ricatti e profitti.
S.I. Cobas – Piacenza – 29 settembre 2009