Lunedì 5 Dicembre 2011, dalle ore 9 alle ore 10,30 all’Assessorato alla Casa e dalle ore 10,45 alle ore 12 all’Assessorato dei servizi Sociali. Dignità, pane, casa, lavoro o salario garantito.
Chiediamo di eliminare la Legge Regionale 28 marzo 1995, n. 46, Legge razzista.
Ci sorge un dubbio che probabilmente questa legge viene applicata illegalmente ai lavoratori immigrati.
Chiediamo che venga eliminato dalla Legge Regionale 17 febbraio 2010, n. 3. Norme in materia di edilizia sociale dal Capo II Art. 3. (Requisiti per l’assegnazione) COME CITA COMMA 1 E LETTERA A). I requisiti per conseguire l’assegnazione di un alloggio di edilizia sociale sono i seguenti: a) essere residente o prestare attività lavorativa da almeno tre anni. QUESTO ARTICOLO DISCRIMINA TUTTI I LAVORATORI ITALIANI E IMMIGRATI DISOCCUPATI E PRECARI.
Chiediamo alla commissione O.PE.CA delucidazioni sull’applicazione di questa Legge regionale 28 marzo 1995, n. 46. Se al riguardo esiste un regolamento per la sua applicazione ne chiediamo una copia. (L’avvocato del S.I. Cobas ha chiesto delucidazioni al riguardo e non ci avete risposto).
Chiediamo la pubblicazione della graduatoria sia per l’assegnazione dell’emergenza abitativa che per la normale assegnazione.
Chiediamo di ristabilire il libero accesso con le famiglie che lo chiederanno all’incontro con gli assistenti sociali. (Neanche l’amministrazione di destra si era spinta a tanto togliendo a sfrattati, disoccupati, e famiglie ridotte alla povertà estrema di farsi rappresentare dal suo sindacato.)
Chiediamo l’aumento del fondo dei bonus sociali energia elettrica e gas e di rivedere la soglia di reddito.
Chiediamo quale sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati un salario garantito. Chiediamo alla Regione Piemonte, Provincia e Comune che ne hanno competenza e spettanza, di istituire un salario garantito per tutti i residenti che vivono con un reddito inferiore alla soglia di povertà.
Chiediamo che venga realizzata la sosta dell’autobus e non solo il tracciato pedonale. Le famiglie devono condurre i figli dall’asilo alla materna alle elementari e studenti che devono recarsi a scuola e lavoratori che devono recarsi sul posto di lavoro.
Chiediamo che gli alloggi di via Dalmazia vengano assegnati a canone sociale per sfrattati, disoccupati e rimangano inquadrati alloggi E.R.P. e non trasformati in alloggi a canone concordato (privatizzati L.431/98).
Chiediamo che vengano comprati caseggiati all’asta e trasformati in case popolari (il continuo allargamento dell’ex campo Tav rischia di farne un campo profughi). Paventare altre soluzioni abitative dalle case popolari o strutture dormitorio è una trovata che non accettiamo.
Chiediamo che venga fatto uscire L’ASL per l’accertamento dello stato dei container. Ci sorge un dubbio che possano contenere amianto.
Tutti i buoni propositi espressi dalla nuova amministrazione, dalle varie istituzioni, dai vari enti e dalla Caritas sono palliativi illusori: fondo emergenza abitativa = contributo per il sostegno al reddito, sostegno alle famiglie del caro affitto, protocollo d’intesa “Fondo Emergenza abitativa”. Disoccupati, sfrattati e precari SENZA LAVORO non c‘è via di uscita. Chiediamo un salario garantito
Chiediamo per le famiglie che non sono in grado di pagare la retta del nido e materna e di non poter pagare le bollette di luce e gas, che sia L’Assessorato dei servizi sociali ad intraprendere interventi per fronteggiare lo stacco dei contatori e far sì che le famiglie non rimangano al freddo.
Il S.I. Cobas, il Cobas del’ex campo Tav, il Cobas di via Morazzone quartiere Sant’Agabio, il Cobas Donne Immigrate, chiedono un incontro urgente con il Sindaco Ballare, l’Assessore Ferrari e l’Assessore Paladini.
Novara, Lunedi 5 Dicembre 2011