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A.O. Salvini. Fai il tuo dovere? 15 giorni di sospensione!

pronto-soccorso

La direzione aziendale, attraverso l’ufficio procedimenti disciplinari, ha comunicato ad una dipendente d’averle inflitto 15 giorni di sospensione dal servizio (ancora da fare) per dichiarazioni lesive dell’immagine dell’Azienda e per aver diffamato il suo responsabile e il dirigente SITRA, attraverso un articolo di giornale dove si parlava di privacy del paziente per una dieta.
Questo atteggiamento aziendale di repressione verso i dipendenti ci sembra esagerato, perché sono proprio i dipendenti che con il lavoro quotidiano permettono ai Dirigenti di raggiungere gli obiettivi e prendere i loro (tanti) incentivi, ma come al solito, il metro di misura è sempre diverso e varia a seconda di cosa si vuole coprire o cosa si vuole fare emergere.
Noi sosteniamo con forza, che la dipendente, abbia proprio voluto difendere l’immagine aziendale attraverso la protezione dei dati del paziente e che il tutto si sarebbe dovuto risolvere parlandosi per migliorare la vita e l’attività di tutta l’azienda.
Ma la verità è un’altra.
L’ azienda si sta accanendo contro questa dipendente proprio perché fa il suo dovere con professionalità, a differenza di altri, ma non è simpatica a qualche responsabile e questo comporta il fioccare dei provvedimenti nei suoi confronti.
Per noi il problema non è personale della dipendente in questione, ma di carattere generale, nel senso che l’immagine dell’azienda è lesa tutti giorni, non certo per colpa dei lavoratori, basta andare nel pronto soccorso di Rho per accorgersi di pazienti sulle barelle una dietro l’altra, senza intimità, senza privacy.
Per questo forse paga il direttore sanitario o quello generale(che è il capo di tutta la baracca)?
Ed ancora, basta recarsi nell’atrio dei Poliambulatori rossi di Bollate, ove il mattino in uno spazio di pochi metri quadri e 25 posti a sedere si ammassa una folla di oltre 70 utenti che devono sottoporsi ad esami di laboratorio, visita oculistica e cardiologica.
Per continuare ci chiediamo: ” La chiusura dell’Ostetricia di Bollate è stata gestita con professionalità? Se fino all’ultimo, i lavoratori e la popolazione sono rimasti nella confusione più assoluta senza che avessero notizie precise sul progetto aziendale, né su dove le madri dovessero rivolgersi per andare a partorire di chi è la responsabilità?
Per questo paga forse il direttore sanitario o generale?
Ma neanche a parlarne. Loro sono fissi sulle loro sedie.
La problematica del part-time che ha visto i responsabili intermedi minacciare e vessare i dipendenti per modificare il part-time precedente, hanno mai subito un provvedimento disciplinare per aver offeso le donne lavoratrici? Neanche per sogno.
Eppure il direttore generale, che lo sapeva, se ne è uscito dicendo: avete le prove?
E quei responsabili che hanno offeso le donne-lavoratrici per un turno di lavoro, per curare i figli, hanno mai ricevuto un provvedimento di richiamo? Ma col … cazzo, oserei dire.
La vera immagine dell’azienda la fa e la costruiscono tutti i giorni i dipendenti che con il loro lavoro si prodigano verso i cittadini per dargli un servizio decente e professionale.
Ma la paga che ricevono sono i provvedimenti disciplinari che fioccano. Per credere andate a leggere le delibere sul sito dell’azienda e vedrete quanti provvedimenti ci sono contro i dipendenti.
Ribellarsi a tutto questo è più che giusto se si vuole avere una dignità come persone umane.
Fatelo insieme ai vostri delegati e non abbiate paura della vostra onestà.
Rho-Bollate 01-02-2012
Delegati R.S.U.  S. I. COBAS – A.O. SALVINI.