Pubblico Impiego

Spending review = tagli alla pubblica amministrazione

sciopero pubblico impiego e tagli

sciopero pubblico impiego e tagliNei primi giorni di agosto il governo Monti, con il consenso politico dell’ampio schieramento che lo sostiene, ha approvato un devastante decreto di revisione della spesa pubblica.
Non intendiamo schierarci a difesa della conservazione di alcune province, la maggior parte delle quali nate per ragioni connesse al clientelismo politico.
La nostra ferma opposizione è contro una manovra che riduce ulteriormente lo stato sociale con l’intento di reperire le risorse necessarie al disperato tentativo di salvataggio del sistema finanziario italiano, in un paese il cui apparato industriale è in fuga, come l’entità delle delocalizzazioni dimostra.
I provvedimenti del governo in carica, sostenuti dalla fastidiosa retorica delle cosiddette ricette per salvare il paese, deprimono ulteriormente le condizioni di vita di chi lavora, già messe a dura prova dall’ingresso nell’Euro e dai pessimi rinnovi contrattuali degli ultimi 20 anni.
In realtà si ripropone la solita filosofia : i sacrifici deve farli chi è abituato: i lavoratori e le classi più povere della società!

Nello specifico del provvedimento, riteniamo devastanti i tagli agli organici della pubblica amministrazione (in questi anni già ridotti al lumicino dal blocco del turn-over), che aprono la strada alla mobilità coatta e ai licenziamenti collettivi e che si tradurranno in tagli ai servizi per i cittadini.
Prendiamo l’importante comparto della sanità dove finiscono il 70% circa delle risorse regionali :
Ridurre anche di 1 infermiere le dotazioni organiche degli ospedali è una follia che comprometterebbe ulteriormente la qualità del livello assistenziale con conseguenze facilmente immaginabili.
Nelle strutture sanitarie negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale il numero di dirigenti medici, determinando un rapporto inammissibile tra il numero dei medici e quello degli infermieri. A questo si aggiunga la prassi consolidata del doppio primariato (università /ospedale).
Altra piaga causata dal clientelismo è la nomina di un numero spropositato di dirigenti delle professioni sanitarie.
Quello che è necessario ridurre in modo drastico nella P.A. è il clientelismo politico e sindacale che ha costi spaventosi.
Potremmo rinunciare tranquillamente al 30% della dirigenza, ma è intollerabile ridurre il numero del personale sanitario attivo (infermieri, tecnici, fisioterapisti, etc.) già sottoposto a turni stressanti a causa dell’insufficienza della dotazione organica.
È necessario che cresca rapidamente la consapevolezza dei lavoratori sia pubblici che privati che il sistema politico del capitale è giunto al capolinea e che le sue ricette per superare la crisi non impediranno la catastrofe ma avranno il solo effetto di cancellare con un colpo di spugna tutte le conquiste degli ultimi 40 anni riducendo i lavoratori a schiavi salariati.

Sindacato Intercategoriale Cobas