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PIATTAFORMA DI LOTTA

PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE TRASPORTO MERCI FACCHINAGGIO, DA SOTTOPORRE ALLE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI.

NON VOGLIAMO PIU’ ESSERE LAVORATORI DI SERIE C”.

Al 31/ 12/ 2012 è scaduto il CCNL del settore dell’autotrasporto merci-facchinaggio e sono già in corso gli incontri tra i sindacati confederali (CGIL-CISL-UIL) e le associazioni padronali senza che i diretti interessati (i lavoratori) conoscano e discutano sui contenuti della piattaforma con l’intento di arrivare ad un accordo entro il mese di aprile e senza alcuna intenzione di introdurre elementi migliorativi rispetto a quanto previsto dal contratto in vigore.

Come organizzazioni sindacali S.I. Cobas e ADL Cobas crediamo sia giunta l’ora di coinvolgere finalmente i lavoratori nella formulazione delle modifiche sostanziali da apportare all’attuale contratto, intervenendo prima di tutto su quei punti che rendono la figura del socio lavoratore un lavoratore di serie C.

Per questo motivo, e sulla base anche del fatto che in tutto il settore della logistica, ma anche in altri settori ( pulizie, cantieristica, edilizia, industria, sanità/assistenza) l’impiego massiccio delle cooperative è stata la condizione essenziale per ridurre il costo del lavoro, per annientare i diritti e mortificare i salari di una forza lavoro assoggettata ai regolamenti e agli statuti interni delle stesse, crediamo che gli obiettivi da conquistare debbano puntare a far diventare anche i lavoratori di questi settori, lavoratori con pieni diritti e non sottoposti a regimi differenziati.

In questo senso, riteniamo che per i lavoratori i principali interlocutori, non sono i consorzi o le cooperative sotto i quali formalmente sono impiegati, ma direttamente i committenti. E’ quindi soprattutto nei loro confronti che va indirizzata la nostra azione

QUESTI I PUNTI PRINCIPALI CHE INTENDIAMO SOTTOPORRE ALLE ASSEMBLEE:

  • CAMBI DI APPALTO. Il cambio di appalto è un sistema consolidato che serve a mettere in atto vere e proprie operazioni truffaldine nei confronti dei lavoratori, del fisco e dell’Inps. Con il cambio si cerca di azzerare quanto acquisito con il precedente rapporto di lavoro, dai livelli, all’anzianità, al TFR, oppure, con il cambio si cerca di agire direttamente anche sulla retribuzione ordinaria peggiorandola con l’introduzione di voci illegali, quali “trasferta Italia” o “diaria esente”. Su questo punto, si tratta di introdurre nel CCNL dei correttivi in grado di ridimensionare, se non annullare i vantaggi prodotti dal cambio al committente. In primo luogo, bisogna allora che nel CCNL all’art. riguardante il cambio di appalto venga inserito, l’obbligo per chi subentra di assumere tutto il personale presente nel cantiere, così come già avviene nel CCNL Multiservizi. In secondo luogo, al fine di dissuadere il committente dall’effettuare cambi, si tratta di introdurre una penalità, nella forma di una “indennità di disagio” da erogare ad ogni singolo lavoratore, nella misura iniziale di almeno 1000 €, qualora il cambio avvenga.

  • COPRESENZA DI PIU’ COOPERATIVE. Al fine di evitare situazioni di dumping contrattuale, differenziazioni tra lavoratori dello stesso cantiere e frammentazione degli stessi, va posto l’obbligo per il committente di avvalersi di un unico appaltatore.

  • LIBERTA’ DI SCELTA. Al momento del cambio di appalto deve essere lasciata libertà al lavoratore se diventare socio o solo dipendente della cooperativa.

  • MALATTIA E INFORTUNIO. L’integrazione per malattia e infortunio viene eluso da quasi tutte le cooperative grazie all’art. 7 della legge 602/70, 142 del 2001 e successive integrazioni, che prevedono il pagamento della malattia e dell’infortunio, solo dall’INPS ( 50 % esclusi i primi tre giorni) e dall’Inail (60 %) senza alcuna integrazione da parte della cooperativa. Oltre al danno, quindi, anche la beffa. Per questi motivi deve essere posto con molta determinazione l’obiettivo della corresponsione dell’integrazione piena al 100 % per malattia ed infortunio a partire dal primo giorno.

  • MINIMO CONGLOBATO, ACCORDO DI GRADUALITA’ E ISTITUTI CONTRATTUALI. Nella stragrande maggioranza dei casi 13°, 14°, festività, ex festività, ROL, Permessi, e TFR vengono pagati in rapporto alle ore lavorate, con una paga conglobata, sulla base dell’accordo di gradualità, che ancora oggi prevede il pagamento degli istituti contrattuali al 90 %. Pertanto se un socio-lavoratore rimane a casa in malattia o infortunio, o va in ferie, o, a seguito di una riduzione del lavoro fa meno ore in un mese, questi istituti vengono corrisposti in proporzione alle ore lavorate, con riduzioni sostanziose della retribuzione globale. Quindi bisogna chiedere l’eliminazione del “minimo conglobato”, con pagamento degli istituti contrattuali sempre nel loro pieno valore, al 100 %, a prescindere dalle ore effettivamente lavorate.

 

  • AUMENTI SALARIALI: da molto tempo a questa parte gli aumenti salariali legati al rinnovo del CCNL sono sempre stati insufficienti a coprire l’aumento del costo della vita: nell’ultimo rinnovo l’aumento è stato di 107,89 € lordi per un 5° livello, spalmato nell’arco dei 3 anni di vigenza contrattuale. Negli ultimi 3 anni, ogni famiglia ha perso in termini di potere d’acquisto almeno 4000 €. Considerato che gli aumenti salariali arrivano sempre dopo che l’inflazione ha prodotto i suoi effetti nefasti, risulta evidente che è necessario chiedere un incremento del salario che tenga conto di questo fatto e che punti ad un recupero immediato del potere d’acquisto, con la richiesta di un aumento salariale di almeno 150 € netti uguali per tutti a partire da gennaio del 2013.

  • INQUADRAMENTO DEL PERSONALE. Con l’ultimo rinnovo del CCNL sono stati introdotti due nuovi livelli di inquadramento del personale: il 6° J e il 4° J, con lo scopo di eliminare l’automatismo esistente in precedenza del passaggio dal 6° al 5° dopo 18 mesi (con l’attuale contratto l’automatismo è previsto solo dal 6° J al 6° S dopo 30 mesi e nessun automatismo è previsto dal 5° al 4° J. Per la tipologia di lavoro della logistica, si può pensare che in un magazzino, in un tempo ragionevole di un anno, se debitamente formati, i lavoratori possono essere messi nelle condizioni di poter svolgere ogni tipologia di mansione. In virtù di questa considerazione, va posto l’obiettivo dell’eliminazione del 6° J e del 4° J e reintrodotto l’automatismo di passaggio dal 6° al 5° non più dopo 18 mesi, ma dopo 6 mesi ed il passaggio dal 5° al 4° dopo 18 mesi. Va inoltre ridefinita con precisione la declaratoria che fissa livelli e mansioni.

  • LAVORO STRAORDINARIO. Va considerato lavoro straordinario il lavoro svolto oltre le otto ore ed il lavoro al sabato deve essere pagato sempre al 50 %, salvo che il lavoro sia distribuito su sei giorni per sei ore al dì.

  • DEMOCRAZIA SUI LUOGHI DI LAVORO. I lavoratori devono avere il diritto di farsi rappresentare da qualsiasi sindacato. Il diritto di assemblea retribuita deve essere garantita a tutte le OO.SS anche non firmatarie del CCNL , purchè venga raccolto almeno il 30 % delle firme dei lavoratori presenti in quel determinato cantiere. Il monte ore complessivo annuale per tenere assemblee retribuite in orario di lavorativo va portato a 12 ore. L’RSA va riconosciuta a tutte le OO.SS che hanno almeno il 20 % di iscritti in quel determinato cantiere, con il riconoscimento di almeno 20 giorni di permessi sindacali retribuiti per poter partecipare alle attività esterne ed interne della O.S. di appartenenza, esclusi i permessi utilizzati per partecipare alle trattative inerenti lo svolgimento della normale attività lavorativa. Le assemblee devono tenersi in appositi luoghi all’interno del posto di lavoro e deve essere il committente a preoccuparsi di predisporre un locale idoneo allo svolgimento dell’assemblea.

Questi sono solo alcuni dei punti principali sui quali chiediamo un tavolo di trattativa con le organizzazioni datoriali. Tutti gli altri punti riguardanti il rapporto di lavoro saranno oggetto di valutazione nelle sedi opportune.

S.I. Cobas – Adl Cobas        Volantino da scaricare: Piattaforma CCNL logistica