Trasporti

Genova per noi, Genova per tutti

La grande battaglia che sta vedendo protagonisti i tranvieri di Genova da diversi giorni, è una vera e propria battaglia contro il totale fallimento della politica, quella  che decide dove devono andare le risorse economiche: se destinarle cioè alla TAV, agli armamenti, alle banche e a tante altre schifezze varie, piuttosto che al trasporto pubblico locale, alla sanità, ad investimenti sull’occupazione, ecc. Quella scellerata e vergognosa politica che spesso purtroppo anche i tranvieri sostengono quando si recano alle urne(positivo è che gli astenuti sono ormai di gran lunga il primo partito con oltre il 50% di persone che non si recano più alle urne).
Furono innumerevoli gli scioperi che, come Cobas, dichiarammo nel lontano 1997 contro la legge Bassanini e il decreto Burlando che sono gli architravi su cui poggia la liberalizzazione delle aziende di trasporto pubblico locale e che passarono senza colpo ferire(cioè con il pieno avvallo) da parte di Cgil, Cisl, Uil e sindacati autonomi vari.
È fasulla e demagogica la solidarietà portata ai lavoratori dell’azienda trasporti di Genova: dall’Atac di Roma ci si spinge tra i lavoratori AMT solo per dire di voler organizzare una colletta nazionale per pagare le multe che potrebbero piovere ai nostri colleghi genovesi, ovvero il tentativo di spegnere e affondare questa strepitosa lotta che la politica non riesce più a controllare(finalmente)!
O tutti i lavoratori fanno uno sforzo per svegliarsi dal lungo letargo nel quale, senza quasi accorgersene, sono caduti grazie alla “spinta” notevole data dal confederume sindacale, oppure l’AMT di Genova sarà il paradigma per tutte le aziende di trasporto pubblico di questo paese in rovina, con pesantissime ricadute negative per tutti i lavoratori.

MAI COME ADESSO È NECESSARIO RISVEGLIARSI! MAI COME ADESSO È URGENTE ORGANIZZARSI!

Sarebbe vera solidarietà se, in soccorso dei nostri colleghi di Genova, si fermassero tutti i tranvieri sull’intero territorio nazionale. Ma oggi questo ipotetico scenario di unità che darebbe a tutti i lavoratori una stratosferica forza, ahinoi purtroppo non c’è grazie alla frantumazione operata chirurgicamente dai sindacati con tutti i contratti-porcata che hanno sottoscritto in questi ultimi 20 e passa anni, contratti che hanno mirato sempre a favorire le aziende e a salvaguardare i loro sporchi e beceri privilegi.
È una sveglia collettiva perciò oggi il miglior farmaco per tentare di guarire dalla mortale malattia dell’apatia che ha contaminato un po’ tutti i lavoratori e che sta letteralmente decapitando i nostri sempre più miseri salari, i nostri ultimi diritti, la nostra calpestatissima dignità nei rispettivi nostri posti di lavoro.
Da dove partire dunque oggi per tentare di evitare il definitivo disastro, per cercare di non lasciare ai nostri figli un panorama di rovine, per riaccendere la miccia della speranza?
Per noi non esiste altro che l’autorganizzazione che parte dal basso, cioè dai lavoratori, lontani quanto più possibile dalle corrottissime e filo-padronali segreterie sindacali. L’esempio da seguire sono le affollatissime assemblee di questi giorni a Genova, dove sono finalmente i lavoratori che tornano a discutere e decidere.
Le catene che stanno imprigionando tutti i lavoratori al declino, alla miseria, alla schiavitù devono essere rotte! Non c’è altra forza dirompente ed esplosiva che può portare a questo obbiettivo:
UNITÀ, UNITÀ, UNITÀ.

Milano, 22 novembre 2013                                          il volantino: Genova per noi

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S.I. COBAS ATM – MILANO