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Resistenze Metropolitane

Il 14 gennaio 2014 il compagno Fabio, tra i militanti più in vista nelle lotte del sindacato Si Cobas, impegnato da anni nelle vertenze dei lavoratori della logistica, ha subito un’aggressione mafiosa a Milano conclusasi con aperte minacce di morte.
Tratto in un tranello con una banale scusa (uno specchietto rotto dell’auto), Fabio è stato pestato a sangue da un paio di mafiosi con l’intenzione di ridurlo a più miti consigli rispetto al suo impegno sindacale e politico.
E’ solo l’ultima di una serie di violenze che polizia, magistratura, padroni e sgherri al loro servizio, perpetrano contro lavoratori e militanti sindacali, nella speranza di ridurre al silenzio le migliaia di sfruttati della logistica, che rappresentano ormai un esempio di lotta per qualunque proletario viva sotto il maglio di
questo infame sistema che si chiama capitalismo.
Nella loro stupida arroganza , questi padroni e gli schiavi al loro servizio credono che colpendone uno possano educarne cento. Non si accorgono o non vogliono capire che “bravate” come queste costituiscono il cemento attraverso il quale si legano tra loro le diverse anime della lotta contro gli sfruttatori, contro i loro interessi e contro il sistema che li alimenta. E’ anche grazie a “bravate” come questa che altre braccia si leveranno per unirsi alla lotta.
Certo, ci piacerebbe poter rispondere da subito “colpo su colpo”, ma ancora non ci è possibile. Ciò che è immediatamente possibile e necessario, invece, è seguire e diffondere l’esempio della lotta portata avanti da compagni come Fabio.
Da parte nostra, per quello che può contare ora, la massima solidarietà a Fabio e ai compagni del Si Cobas.