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ALLA LOGISTA ITALIA LA LOTTA PAGA!!

logista bologna

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I facchini e le facchine di Logista Italia (Interporto di Bologna) organizzati nel sindacato Si. Cobas dopo una settimana di sciopero e picchetti mantenuti notte e giorno grazie anche alla solidarietà degli altri magazzini, degli studenti e centri sociali, hanno vinto la loro battaglia giungendo ad un accordo che sigla il mantenimento del loro posto di lavoro alle medesime condizioni economiche e normative e continua il percorso di stabilizzazzione che dopo il 1 sciopero del 26 novembre era stato avviato ma che l’ennesimo cambio appalto intendeva mettere in discussione.

 

Un magazzino composto da 121 lavoratori che da anni viveva una condizione di precarietà, dove i contratti continuamente in scadenza erano più del 70% e dove i continui cambi appalto facevano continuamente vacillare la certezza del posto di lavoro, dei diritti e delle generali condizioni economiche e normative.
Passati attraverso cooperative , consorzi , s.rl., agenzie interinali i facchini e le facchine dell’azienda monopolista della distribuzione dei tabacchi hanno detto basta e hanno alzato la testa. Si sono uniti e organizzati nel Si.Cobas per affermare ciò che da tempo era loro dovuto: DIGNITÀ E DIRITTI.

 

Al posto della solitudine ,della divisione , della paura , delle minacce e del ricatto a cui i lavoratori sono continuamente sottoposti in cambio di un misero salario si è affermata grazie alla lotta, una nuova unità , una solidarietà , una forza che è l’unico strumento che i lavoratori possono agire organizzandosi insieme e ottenendo per TUTTI E TUTTE eguali diritti e una possibilità di VITTORIA contro chi li vorrebbe come schiavi a testa bassa, sfruttati ogni giorno di più per implementare con sempre maggior ingordigia il proprio profitto.
Scontato e tuttavia vergognoso il ruolo che in tutta questa vicenda ha agito la CGIL che non solo in questo magazzino ma in generale in tutto il comparto logistica e trasporti ha una presenza residuale in termini di adesioni dei lavoratori.

 

Un apparato ricco di burocrati, da anni lontano dai reali bisogni dei lavoratori, che ha nello specifico di questa vicenda continuamente e subdolamente cercato di annullare i risultati raggiunti dai facchini del magazzino. Una casta quella della Cgil che preferiva siglare accordi al ribasso e che mai venivano presentati ai lavoratori da loro considerati evidentemente ultimi che non hanno nemmeno il diritto di decidere sul proprio destino . Un sindacato quello confederale che in questa vicenda ha cercato di contrapporre continuamente i tempi indeterminati ai precari che per loro erano semplicemente dei pesi da scaricare e che millantava ai propri iscritti benefici economici, livelli e qualche altro favore in cambio della rinuncia alla solidarietà verso i propri compagni di lavoro.

 

Una vittoria come quella che il Si.Cobas ha ottenuto in questo magazzino non è certo un punto d’arrivo ma un nuovo punto di partenza su cui continuare ad organizzarsi per portare avanti insieme ai tanti compagni solidali che l’hanno sostenuta una battaglia per tutti quegli sfruttati che hanno il coraggio di alzare la testa, organizzarsi e lottare per i propri diritti.

 

Si. Cobas