A tutti coloro i quali hanno partecipato al 7° congresso internazionale dei lavoratori dell’Auto – Monaco 2012
A tutte le forze interessate e coinvolte nella preparazione
Documento informativo n° 3
Conclusioni del 2° incontro dell’ICOG (8-11 Maggio 2014
La prima conferenza internazionale dei lavoratori dell’industria automobilistica si terrà a Sindelfingen dal 14 al 18 ottobre 2015.
Cari compagni, cari amici del movimento dei lavoratori dell’industria automobilistica,
agli inizi di maggio il gruppo internazionale di coordinamento (ICOG) per la preparazione della 1^ conferenza internazionale dei lavoratori dell’industria automobilistica 2015 ha concluso con successo il suo 2° incontro a Barcellona.
I rappresentanti presenti di cinque paesi (Spagna, Brasile, Turchia, Iran e Germania) hanno tracciato un bilancio positivo delle attività per la preparazione della conferenza dei lavoratori dell’industria automobilistica nei diversi paesi. I lavoratori dell’auto a livello mondiale si pongono in contrapposizione con i consorzi e i loro governi subalterni, sia in India dove i dirigenti sindacali combattivi della Suzuki Maruti furono licenziati nel 2012 dopo una lotta per l’assunzione dei lavoratori precari e si sta sollevando un’ondata di proteste per la loro riassunzione; e sia in Brasile e in Spagna dove i lavoratori della GM durante la lotta per mantenere i loro posti di lavoro espressero solidarietà con la lotta contro la chiusura della fabbrica della Opel a Bochum (Germania), e promuovono una lotta congiunta per la difesa dei loro posti di lavoro.
Il nostro obiettivo, nel quale i lavoratori dell’industria automobilistica si riconoscono, si aiutano reciprocamente e per il quale coordinano in tutto il mondo lotte e attività, si sta facendo conoscere attraverso molte iniziative. Tra molti di quelli coinvolti è sorta cooperazione di piena fiducia. Allo stesso tempo l’ICOG ha riscontrato ritardi nel processo di preparazione fino ad oggi. Il numero di soggetti responsabili IAC è ancora relativamente basso rispetto al dispiegamento nel mondo dell’industria automobilistica e delle organizzazioni dei lavoratori, in particolar modo in Asia. L’ICOG è in ritardo nel realizzare sistematicamente una mobilizzazione attiva di tutti coloro i quali fino ad oggi stanno partecipando, anche in paesi chiave importanti, come il Giappone e l’India. Tuttavia fra i partecipanti del 7°consiglio internazionale dei lavoratori dell’auto vi sono diverse iniziative che mettono in pratica accordi già raggiunti. Mentre la coordinazione degli impianti della GM e della Opel danno un esempio di come i lavoratori possono trasformarsi in un potenza più forte dei consorzi, gli accordi di cooperazione dei compagni di Volkswagen e Daimler fino ad ora non hanno potuto essere realizzati. In Germania si organizzò con successo la lotta (per la vita) però la preparazione organizzativa si mostrata insufficiente. In particolare la raccolta di fondi per il sostegno alle delegazioni internazionali è ancora nelle sue fasi iniziali.
L’ ICOG ha studiato in dettaglio sia i progressi che le difficoltà e ha deciso di riprendere con tutta la forza la preparazione nelle sua mani. Sviluppare la lotta per i nostri interessi nella fratellanza internazionale richiede un processo di cambiamento personale in tutte le persone coinvolte.
Il gruppo internazionale di coordinamento ha concordato durante il suo incontro chiare risoluzioni e ha diviso i suoi compiti in un progetto organizzativo in modo che la fase decisiva della preparazione può prendere inizio già adesso:
•La 1^ Conferenza Internazionale dei Lavoratori dell’Industria Automobilistica avrà luogo dal 14 al 18 Ottobre del 2015 in Sindelfingen (Germania) nel centro civico di Maichingen
•La 1^ Conferenza Internazionale dei Lavoratori dell’Industria Automobilistica prenderà l’assetto di quattro pilastri nel quale ciascun lavoratore può partecipare, così come le famiglie, gli amici e i sostenitori del movimento combattivo dei lavoratori dell’industria automobilistica. I quattro pilastri sono: 1) l’assemblea dei delegato con un massimo di 5 delegati per paese rispettivamente; 2) Forum sui temi del movimento dei lavoratori dell’auto; 3) Forum dei lavoratori dei relativi consorzi GM- Opel – PSA _ Volkswagen, Ford, Daimler, BMW, Fiat- Chrysler, così come consorzi di fornitori, Com e Bosh e Continental e 4) un programma di massa di scambio di esperienze attraverso relazioni continentali, feste internazionali, ed altro (vedi in dettaglio l’allegato).
•Chiediamo a tutti i lavoratori combattivi del settore auto che attivino nei loro paesi piani preparativi nazionali di tutti i lavoratori dell’industria automobilistica e che intervengano nella fase preparatoria (si vedano per questo anche le lettere informative 1 e 2). Al centro del processo internazionale dipreparazione ci deve essere il consiglio del futuro coordinamento dei lavoratori del settore auto, che intendiamo istituire con la conferenza. Ci aspettiamo molte relazioni nazionali delle delegazioni per un ampio scambio di esperienze. Esse saranno pubblicate a puntate e saranno riassunte nelle relazioni continentali durante la conferenza. L’ICOG ha distribuito in singoli Paesi i responsabili dei contatti per la mobilitazione in tutti i Paesi che hanno lavoratori del settore auto.
•Per l’estate l’ICOG pubblicherà un appello ai settori combattivi e ai lavoratori dell’industria automobilistica del mondo per l’appoggio alla IAC.
•Stiamo preparando un appello ai lavoratori combattivi del settore auto per il 1° Maggio 2015 come attività congiunta di tutti i precedenti sostenitori e lo diffonderemo in tutti i Paesi coinvolti (pubblicato 1/1/2015). A partire dal 1° gennaio 2015 vogliamo predisporre un logo comune, stampati di propaganda in varie lingue, così come striscioni e adesivi, per distinguerci come movimento globale di lavoratori dell’auto.
•Il movimento combattivo dei lavoratori dell’industria dell’automobile si fissa la meta di 40,000 euro di una colletta internazionale di donazioni per l’appoggio finanziario dei costi di viaggio dai Paesi nei quali i lavoratori non possono coprire i costi da soli.
•La Conferenza dei lavoratori dell’industria automobilistica è autorganizzata da tutti i partecipanti. Uno staff di organizzazione coordina la preparazione degli obiettivi congiunti delle diverse località, e nel suo caso dei Paesi e del lavoro di preparazione pratico addizionale a Sindelfingen. Per questo necessita ancora urgentemente appoggio. Per la prima volta vogliamo inoltre mobilitare sostenitori internazionali, per rendere possibile una conferenza professionale, come ad esempio cuochi ed aiutanti di cucina.
•La 1° Conferenza internazionale dei lavoratori dell’industria automobilistica serve al coordinamento e alla promozione delle lotte dei lavoratori dell’auto. Appoggiamo i lavoratori della Opel Bochum nella loro lotta contro la chiusura dello stabilimento. Organizziamo internazionalmente la solidarietà e proponiamo di protestare nelle fiere dell’auto e davanti ai cancelli degli stabilimenti del gruppo Gm.
•La pagina web internazionale www.iaar.de dovrà diventare una piattaforma di scambio di esperienze e informazioni sui lavoratori dell’industria automobilistica. Per favore, inviate informative all’indirizzo mail dell’Icog (icog@ieac.info), saranno pubblicati nella rispettiva lingua.
Esortiamo tutti gli interessati a partecipare alla preparazione di questo progetto per il futuro del movimento combattivo dei lavoratori dell’industria automobilistica e a operare attivamente a favore della partecipazione internazionale e vi auguriamo molti successi e molto slancio.
Gruppo internazionale di coordinamento per la preparazione della 1° IAC
Noi, i lavoratori dell’industria automobilistica ci assumiamo la responsabilità del nostro futuro!
Oggi, dopo 17 anni di un fruttuoso lavoro congiunto, possiamo dirlo con orgoglio: ora è arrivato il momento per la fondazione di un “Coordinamento Internazionale dei Lavoratori dell’industria automobilistica”. Abbiamo bisogno di questa unità a livello mondiale di lavoratori e lavoratrici dell’industria automobilistica e delle industrie fornitrici, unita strettamente alle nostre famiglie e collaboratori. I consorzi multinazionali automobilistici approfittano della crisi per ricattare i lavoratori e le lavoratrici, per licenziarli, per chiudere le fabbriche e ridurre i salari. In questo modo, non soltanto mantengono i loro profitti, ma li aumentano sempre più.
In diversi Paesi, abbiamo portato avanti molte lotte e scioperi, per far fronte a questa situazione e difendere i posti di lavoro e i salari. Vogliamo scambiare le nostre esperienze e le nostre conoscenze, rafforzare la nostra capacità organizzativa e promuovere e coordinare le lotte internazionalmente. Ci appoggiamo a vicenda con azioni di solidarietà e protesta, incentiviamo scioperi di solidarietà e il rifiuto delle azioni dei crumiri, sviluppiamo campagne di solidarietà e giornate di azione di solidarietà coordinate internazionalmente. Per questo costruiamo strutture regionali e continentali. Queste non competono in alcun modo, e ancor meno tentano di rimpiazzare, i sindacati o i partiti operai, ma li stimolano e li completano.
Dal 1998, il forte vincolo di solidarietà internazionale, vissuto dai lavoratori dell’industria automobilistica di differenti stabilimenti, consorzi e Paesi, si è rafforzato durante un totale di sette Consigli internazionali dei lavoratori dell’industria automobilistica. Questi consigli si sono convertiti in punti culminanti della reciproca fiducia, dell’amicizia e della ferma speranza di poter cambiare qualcosa insieme. Questo, insieme alla mutua informazione e diffusione, alle attività di solidarietà, alle delegazioni, ai giorni di azione congiunti, ha contribuito a lotte del movimento operai dell’industria automobilistica a livello mondiale:
•Nelle lotte contro la chiusura degli stabilimenti come la Opel Bochum / Germania, la Gm di São José dos Campos / Brasile, la Ford Genk / Belgio, la Peugeot Aulnay / Francia.
•In lunghe campagne di protesta e di solidarietà contro i licenziamenti e la criminalizzazione dei dirigenti degli scioperi alla Toyota nelle Filippine, nella lotta per i lavoratori stagionali nella Suzuki-Maruti in India, alla GM in Colombia o alla Ssangyong in Corea.
•Nelle lotte congiunte di stabilimenti di differenti consorzi come nel 2014 in Sudafrica, in gennaio 2015 in Brasile o nel maggio 2015 a Bursa / Turchia.
Tutte queste lotte sono state precedute da decisioni di non lasciarsi ricattare, di non accettare la presunta “mancanza di alternative” e di passare all’attacco. Più importante ancora dell’esito immediato delle lotte sono diventate la crescente coscienza internazionalista di classe e la capacità organizzativa degli stabilimenti e di tutto il movimento operaio che avrà conseguenze per il futuro. Siamo orgogliosi che il nostro movimento stia guadagnando sempre più profilo e importanza sociale.
Allo stesso tempo, tuttavia, continua ad essere difficile e un terreno vergine, oggi nel giorno che noi lavoratori dell’industria automobilistica ci uniamo a livello mondiale. Subiamo un bombardamento di manipolazione dell’opinione. I consorzi e i governi diffondono la menzogna di una perdita dei posti di lavoro socialmente compatibile, smorzano le proteste cin sovvenzioni per il taglio della giornata lavorativa o con indennità speciali, se approfittano delle nostre preoccupazioni per l’ambiente e le usano contro i posti di lavoro e ci ricattano in tutti i Paesi con la concorrenza in altri luoghi di produzione, o cercano di “comprarci” i nostri posti di lavoro con indennizzi per evitare che diamo loro battaglia. In tutto questo sono appoggiati molte volte da dirigenti sindacali che si sono sottomessi alla logica dei profitti e alla lotta della competizione tra i consorzi.
Diversi governi danno questo tipo di concessioni e esenzioni fiscali ai monopoli automobilistici internazionali e distruggono la legislazione lavorativa, per favorire le imprese e peggiorare le condizioni di lavoro.
Se noi lavoratori ci ribelliamo contro questo, allora finisce la presunta “base comune”. Le richieste salariali sono chiamate eccessive. Affrontiamo gli attacchi anti operai o le molestie psicologiche collettive, in particolare dirette contro le forze che non si piegano alla dominazione del capitale. Governi e consorzi perseguitano i lavoratori e le lavoratrici che osano rivendicare i loro diritti lavorativi e lottare per l’organizzazione della classe operaia, arrivando fino a una repressione aperta delle organizzazioni sindacali e anche fino all’assassinio di sindacalisti come in Colombia. Ci fanno credere che siamo isolati e soli, come in uno stabilimento unico, contro un opponente troppo forte. Effettivamente noi lavoratori dell’industriaautomobilistica siamo di fronte a un forte opponente. Ma non siamo indifesi! La nostra forza si dispiega con la chiarezza e con la capacità organizzativa al di là delle frontiere nazionali.
I cambiamenti radicali della produzione industriale non ci hanno portati a risolvere i problemi dell’umanità. Al contrario: hanno acutizzato la crisi! Noi, lavoratori nelle industrie automobilistiche e fornitrici, lavoriamo internazionalmente fianco a fianco sempre in più Paesi – nonostante ci spingono sempre più fortemente a competere. Noi lavoratori creiamo prodotti di valore – nonostante la maggioranza di noi non li possono pagare. Molte famiglie vivono in condizioni di povertà, anche al limite della sopravvivenza, in parte ancheperché i giovani sono spinti verso la disoccupazione e il lavoro temporaneo. Siamo gli specialisti di un modo di produzione altamente sviluppato, nonostante sperimentiamo come questo si ritorca contro di noi sotto le catene delle relazioni capitaliste e come distrugge sempre più l’unità dell’essere umano con la natura.
L’obiettivo dei consorzi automobilistici di aumentare la produzione annuale di veicoli a 100 milioni, di continuare a scommettere sui combustibili fossili e di trasportare un flusso di mercanzia sempre maggiore sulle autostrade, che porta coscientemente al collasso del clima mondiale. Sono questo stessi consorzi quelli che distruggono posti di lavoro e rischiano deliberatamente la distruzione delle basi fondamentali della vita dell’umanità e una catastrofe ambientale globale.
Sempre meno persone possono e vogliono adeguarsi al fatto che gli stanno rimuovendo il loro futuro, e in particolare ai giovani. Nel mondo intero, lavoratori e lavoratrici lottano contro lo sfruttamento capitalista, le donne lottano contro la loro oppressione particolare, la discriminazione e il sessismo, le masse popolari lottano contro lo scaricamento del peso della crisi sopra le loro spalle, contro la distruzione dell’ambiente e contro le guerre reazionarie, contro la discriminazione di razza, origine o identità sessuale. Noi, i lavoratori dell’industria dell’automobile, siamo una parte importante delle centinaia di milioni di lavoratori industriali.Abbiamo lavorato tutti per diventare uniti una forza superiore di fronte al capitale finanziario internazionale, quello che oggi domina l’economia e la politica mondiale.
Facciamo appello a tutti i lavoratori, donne e uomini, dell’industria automobilistica e agli alleati delle loro lotte, a diventare membri del coordinamento internazionale firmando la risoluzione iniziale. Lottiamo:
•Per dare solidarietà alle lotte dei lavoratori nell’industria automobilistica. Portiamo dichiarazioni di solidarietà nelle assemblee dei lavoratori e organizziamo azioni solidali con tutti quelli che lottano contro lo sfruttamento dei consorzi automobilistici.
•Per organizzare campagne contro l’oppressione dei lavoratori e delle lavoratrici che sono colpiti da licenziamenti, persecuzioni, carcere e altre misure con le quali si tenta di far loro chiudere la bocca. I lavoratori valorosi devono sapere che possono fare affidamento sull’appoggio internazionale e che gli attacchi dei consorzi saranno denunciati internazionalmente! Difendiamo il diritto di libera organizzazione dei lavoratori.
•Per concordare azioni e giornate di lotta organizzate internazionalmente nel periodo di tempo tra la giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro, il 28 aprile, e il 1° maggio, la giornata internazionale di lotta della classe operaia, per far vedere così la nostra forza unitaria internazionale.
•Nelle sue sedi centrali, i consorzi elaborano piani e fissano mete per la chiusura di fabbriche, per la delocalizzazione della produzione in Paesi con bassi costi produttivi e l’aumento dello sfruttamento.Per questo metto in rivalità i lavoratori e le lavoratrici, gli uni contro gli altri, all’interno dei consorzi. È per questo che il coordinamento all’interno delle rispettive imprese internazionali è di importanza cruciale.
• Sosteniamo il rafforzamento dei sindacati e stimoliamo l’unità sindacale su una base combattiva. Non ci limitiamo a una lotta per migliori salari e condizioni di lavoro. Vogliamo una vita prospera, degna e salutare per tuta la gente, in armonia con la natura – una società senza sfruttamento né oppressione. Questa è la nostra visione, per la quale lottiamo al di là delle frontiere nazionali, e con perseveranza e determinazione superiamo tutti gli ostacoli.
Fino alla 2° Conferenza internazionale dei lavoratori dell’industria automobilistica nel 2019 vogliamo portare avanti una fase di ampia diffusione della conferenza, la creazione di strutture di coordinamento e ottenere molti nuovi membri nei diversi continenti.
I nostri principi di cooperazione sono i seguenti:
•Tutte le forze rafforzino questo movimento secondo le loro possibilità. Decidano liberamente l’assunzione di compiti e, nel farlo, li portino a compimento in maniera affidabile.
•Si applicherà il carattere non partitizzato e l’apertura ideologica, con partecipazione egualitaria.
•L’indipendenza finanziaria e il contributo di tutti i partecipanti per il finanziamento sono la base della nostra autonomia.
•Una cultura di dibattito democratica ad un pari livello, il rispetto reciproco e l’astensione da attacchi contro altri membri rafforzano la nostra unione.
•Si escludono affermazioni fasciste, razziste, sessiste e fanatico-religiose.
•Eleggeremo un gruppo internazionale di coordinamento per la realizzazione degli obiettivi concordati. Questo gruppo renderà conto del suo lavoro alla 2° conferenza internazionale dei lavoratori dell’industria automobilistica durante l’assemblea dei delegati.
Proletari di tutti i Paesi, unitevi!
Lavoratori dell’industria automobilistica, prendiamo il futuro nelle nostre mani.