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ADESIONI AL CORTEO ANTIRAZZISTA, DEL 19/09 A BOLOGNA.

corteo antirazzista 9 settembre bologna

corteo antirazzista 9 settembre bologna

Riportiamo di seguito alcuni comunicati di adesione alla manistazione diSabato 19 Settembre, da parte di diverse relatà politiche e sociali: 

 

HOBO BOLOGNA:

 

In questi mesi i governi costruiscono muri e barriere, rafforzano confini e poteri di polizia; da anni l’Unione Europea, all’interno e all’esterno delle sue frontiere, prova a gestire in modo selettivo gli arrivi dei migranti, minacciandoli con l’espulsione, la privazione dei diritti o la morte nel Mediterraneo per renderli docili sul mercato del lavoro. Ma non sono riusciti e mai riusciranno a fermare la voglia di libertà non solo di chi fugge da guerra e fame, ma innanzitutto di chi esercita la legittima ricerca di un mondo migliore. I migranti sono i lavoratori al cui fianco ci battiamo quotidianamente contro lo sfruttamento, i migranti sono coloro con cui ogni giorno lottiamo per la nostra qualità della vita, i migranti sono la misura della libertà di tutti. Chi dice “prima gli italiani” dice in realtà “prima la guerra tra poveri”: chi attacca i migranti attacca innanzitutto i lavoratori, i precari, i soggetti impoveriti e colpiti dalla crisi. Davanti ai cancelli della logistica abbiamo imparato che i migranti non sono figure deboli da proteggere, ma una forza di trasformazione. Per questo essere al fianco dei migranti non è una semplice questione di solidarietà, né è una questione umanitaria: significa costruire una lotta comune per stare meglio tutte e tutti. Perciò sabato saremo in piazza alla manifestazione indetta dai SI Cobas “Per un’Europa senza barriere”, appuntamento in Piazza dell’Unità alle ore 15.

 

COLLETTIVO LA SCILORIA RHO (MI)

 

I flussi migratori di centinaia di migliaia di uomini e donne costretti a lasciare i propri paesi d’origine, sia per motivi economici che per fuggire alle guerre, non possono lasciarci indifferenti. Questi fratelli proletari subiscono sulla loro pelle gli effetti devastanti delle politiche imperialiste insite nel sistema economico e politico capitalistico e sono perciò forzatamente costretti a migrazioni interminabili, spesso perdendo la loro vita, dagli stessi governi occidentali che in Europa colpiscono duramente i lavoratori con leggi anti-operaie quali il job’s act.
La solidarietà che i lavoratori utilizzano nelle lotte più avanzate nei luoghi di lavoro, quelle della logistica, deve oggi essere strumento di allargamento del conflitto anche su un piano sociale e politico, per rigettare le politiche xenofobe avallate dai governi europei e rilanciare l’organizzazione in senso anti-capitalista, attraverso un processo di ricomposizione della classe operaia, senza barriere etniche.
Per questo, contro ogni barriera, contro il razzismo dei governi europei, di Salvini e della Le Pen, aderiamo e partecipiamo al corteo del 19 settembre indetto dal S.I. Cobas a Bologna.

 

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

 

Partito Comunista dei Lavoratori aderisce alla manifestazione nazionale indetta dal Si Cobas per il prossimo 19 settembre a Bologna per sostenere le ragioni dei migranti e dei profughi che sono giunti e che stanno giungendo nei paesi dell’Unione Europea.
La cosiddetta “emergenza profughi” non è un problema umanitario a seguito di una catastrofe naturale, ma la conseguenza diretta di fenomeni politici che chiamano in causa direttamente il cosiddetto Occidente. La fuga dalla guerra e dalla povertà é figlia diretta delle politiche dei paesi capitalisti, dell’imperialismo dei paesi europei (concretizzatosi anche con veri e propri interventi militari anche da parte dell’Italia come in Libia, con i brillanti risultati oggi evidenti a tutti), del colonialismo e della guerra permanente perseguiti dallo stato sionista israeliano che oggi è di fatto un alleato militare indiretto dell’Isis. La stessa distinzione che i governi Ue vogliono imporre tra profughi di guerra e migranti per motivi economici rispecchia in pieno il classismo a cui si ispirano le varie scelte di politica estera.
Il PCL rigetta ogni approccio “buonista e solidale”, ma rilancia la necessità di una politica internazionale rivoluzionaria che ponga il tema della fine dei conflitti e il rovesciamento dei regimi attuali per una transizione verso una federazione laica e socialista nel Medio Oriente, in un quadro in cui venga riconosciuto al popolo curdo il pieno diritto all’autodeterminazione.
Dall’altro versante deve essere lanciata una vera e propria battaglia contro il razzismo istituzionale dei regimi di destra e estrema destra dei paesi dell’est Europa – Ungheria, Polonia, Repubblica ceca; così come contro la campagna di odio della Lega Nord e dei suoi alleati fascisti che ancora una volta tentano di distogliere il proletariato dall’attenzione ai suoi nemici naturali per portarli sul terreno della più becera xenofobia.

Il concentramento del corteo è previsto SABATO 19 SETTEMBRE 2015, ore 15 a Piazza Unità, BOLOGNA:
alle spalle della Stazione centrale della città, circa 600 metri; uscire dal retro in Via Carracci (area della stazione TAV) e prendere via Antonio di Vincenzo (perpendicolare nella zona della via a destra dell’uscita); alla quinta strada a destra – via Donato Creti – girare a destra per 150 metri e arrivate in piazza dell’Unità.

 

GRUPPO COMUNISTA RIVOLUZIONARIO

 

Il ‪‎GCR‬ (Gruppo Comunista Rivoluzionario) aderisce alla manifestazione internazionalista a fianco degli immigrati e dei profughi indetta dal S.I. COBAS e invita militanti e lavoratori alla più ampia partecipazione.
Mentre migliaia di proletari fuggono dai paesi devastati dalle guerre, fomentate e combattute,direttamente o indirettamente, dai paesi imperialisti – di cui fa parte a pieno titolo anche l’Italia – affrontando le più grandi sofferenze e andando spesso incontro alla morte, mentre un numero ancora maggiore di loro fugge da condizioni insopportabili di miseria e povertà, anch’esse dovute in larga misura al saccheggio e allo sfruttamento cui le grandi potenze sottopongono le sterminate “periferie” del sistema capitalistico, la borghesia dei paesi “occidentali” accoglie i nostri fratelli di classe con il filo spinato, i muri, i CIE, le leggi anti-immigrazione (come la Bossi-Fini) e le sempre più sguaiate campagne xenofobe e razziste.
Fra le classi dominanti, quei settori che fanno mostra di un atteggiamento umanitario e comprensivo e “prendono le distanze” dalle componenti più oltranziste non sono da meno, una volta spenti i riflettori, nel mantenere gli immigrati in una condizioni di soggezione, attraverso il ricatto del legame fra contratto di lavoro e permesso di soggiorno e imponendo condizioni di super-sfruttamento e assenza dei più elementari diritti.

NON ESISTONO SFRUTTATORI BUONI E SFRUTTATORI CATTIVI! PER UN PADRONE REAZIONARIO CHE SBAVA, SPALLEGGIATO DAI SALVINI DI TURNO, PER CACCIARE VIA GLI IMMIGRATI, CE N’E’ SUBITO UN ALTRO CHE, CON L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO IN MANO, VUOLE “ACCOGLIERLI” PER SFRUTTARLI NELLE COOPERATIVE DELLA LOGISTICA, NEI CANTIERI EDILI O NEI CAMPI DI POMODORI DEL SUD ITALIA!
Sabato prossimo saremo in piazza ad affermare con forza, a fianco ai lavoratori del S.I. COBAS, che i diritti e la vita degli immigrati non sono merce di scambio nel “gioco”della politica ufficiale, né si difendono con l’umanitarismo di facciata: sono parte integrante della lotta di classe che riguarda TUTTI i lavoratori e da TUTTI i proletari vanno difesi in una lotta contro i padroni e l’apparato politico e istituzionale della borghesia.

 

LABORATORIO CRASH

 

Manifestazione del 19 settembre a Bologna: devo avere una casa per andare in giro per il mondo!

 

Bologna Meticcia e Antagonista aderisce alla manifestazione indetta dai compagni e dalle compagne del SICOBAS “Per un’Europa senza barriere, solidarietà internazionalista” sabato prossimo alle 15h in Piazza dell’Unità. Saremo in piazza con lo striscione della lotta per il diritto all’abitare dove molti di noi hanno trovato uno strumento efficace per migliorare la qualità della vita e iniziare a rompere le catene dello sfruttamento capitalista.

 

Tra noi ci sono tanti compagni e compagne che hanno vissuto in prima persone l’attraversamento del Mar Mediterraneo rischiando il naufragio, molti altri hanno conosciuto sulla propria pelle l’orrore dell’internamento nel CIE, e altri ancora vivono appesi allo status di rifugiati. Porteremo in piazza i nostri racconti di dolore e sofferenza di un tempo e di riscatto e dignità di oggi mentre si lotta duramente per il diritto all’abitare e si costruisce solidarietà tra le tante istanze di lotta che attraversano il nostro territorio: la lotta degli operai e delle operaie della logistica in primis.

 

In questi mesi di lotta siamo riusciti a rovesciare la nostra condizione di subalternità in potenza e possibilità collettiva picchetto dopo picchetto, marcia dopo marcia, occupazione su occupazione e continueremo in questa direzione fino a quando anche dentro la Fortezza Europa tutte le catene dello sfruttamento fatte di ricatti, come i permessi di soggiorno e il regime di frontiera non verranno spazzate via dalle lotte.
Per questa ragione ci siamo uniti rivendicando il primato della povertà e la possibilità che da una condizione di sfruttamento emerga una straordinaria ricchezza di lotta e solidarietà di classe. “Prima i poveri!” di tutto il mondo quindi, perché alla guerra tra sfruttati tanto comoda ai padroni ed evocata dalle fogne neofasciste e razziste, è possibile rispondere lottando uniti più che mai e costruendo un grande fronte di solidarietà di

 

Classe senza frontiere!

Libertà di movimento!
Devo avere una casa per andare in giro per il mondo!

 

Laboratorio Crash – Social Log – CUA Bologna – CAS Bologna

 

CSA VITTORIA (MILANO)

 

Come compagni e compagne del C.S.A. Vittoria di Milano aderiamo alla manifestazione di Bologna del 19 settembre pur non potendovi partecipare materialmente per la contemporaneità con il corteo nazionale a sostegno della resistenza del popolo palestinese contro le politiche sioniste e razziste di Israele e il modello Expo che del securitarismo e dello sfruttamento ha fatto propri cardini.
Identica è la realtà per chi è costretto e costretta a fuggire dal secolare saccheggio coloniale o dalle guerre imperialiste che insanguinano i propri territori di origine per destabilizzare, depredare e in definitiva mantenere un sistema che genera ineguaglianze e ingiustizie.
La costruzione di muri e i morti in mare, i respingimenti e la detenzione nei C.I.E., il miraggio di ottenere un titolo che, almeno nel breve periodo, permetta il soggiorno nella “ricca” Europa, sono una realtà diventata strutturale e imprescindibile del sistema capitalistico per garantire forza-lavoro ricattabile e docile nelle fabbriche, nei magazzini e nei campi e per abbattere tutele e salari di una classe sempre più frammentata. E nella quale trovano purtroppo presa le facili retoriche dei media che alimentano paura e insicurezza e le campagne reazionarie e xenofobe veicolate da Salvini e dai fascisti allo scopo di dividere i proletari e speculare per biechi ritorni elettoralistici.
Contro questo deve essere continuato il percorso di superamento di una solidarietà pietistica, biecamente interessata o anche solo semplicemente umanitaria, che riduce le insanabili contraddizioni capitalistiche a una questione di accoglienza caritatevole.
Davanti ai cancelli della logistica è stato infatti dimostrato che l’unica solidarietà possibile è quella di classe tra lavoratori di differente origine, ma uniti nel rifiuto radicale delle logiche padronali e dei meccanismi di sfruttamento cui sono sottoposti, da estendere politicamente in un’ottica anticapitalista per il superamento dell’attuale sistema di divisione in classi.

 

Un corteo quindi importante che esprime un corretto punto di vista di classe e possa essere così sia una denuncia delle motivazioni originarie che portano a questa situazione di immigrazione forzata sia una chiara indicazione di generalizzazione del conflitto.

 

I compagni e le compagne del C.S.A. Vittoria (Milano)

 

LANTERNA ROSSA (GENOVA)

 

Solidarietà internazionalista! Manifestazione a Bologna!

L’estate di guerre, sbarchi, morti, fili spinati e “centri d’accoglienza” sono l’essenza di quella barbarie a cui il sistema capitalistico – soprattutto nell’attuale crisi sistemica – condanna, e condannerà, sempre più ampie porzioni di pianeta e popolazioni, costrette a migrare e/o sempre più violentemente subordinate alle dinamiche dei flussi di capitale, tanto là dove si concentra, quanto dove si combatte, si bombarda e si uccide per spartirselo.
Alla barbarie la borghesia risponde con altra barbarie, che siano i muri e fili spinati con cui sperare di difendersi dalla marea di disperati che bussano alle porte dei paesi a capitalismo avanzato o che siano le politiche “umanitarie” con cui selezionare nuova forza lavoro a basso costo con cui fomentare concorrenza tra forza lavoro e attacco al salario.
L’affermare una posizione conseguentemente internazionalista e produrre iniziativa politica fuori e contro la demagogia reazionaria e xenofoba dilagante, ma in grado di non appiattirsi sul mero umanitarismo compassionevole, utile solo all’integrazione capitalistica dello sfruttamento, diventa compito centrale per la classe operaia e per le sue avanguardie.

SABATO 19, ORE 15. PIAZZA UNITA’ BOLOGNA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE  S. I. COBAS
PER UN’EUROPA SENZA BARRIERE: SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA!

Partecipa e fai partecipare! Mostriamo la nostra solidarietà di classe a tutti coloro che sono costretti a migrare della loro terre!

 

COMITATO DI SOSTEGNO AI LAVORATORI FINCANTIERI (M,ARGHERA)

CENTRO DI INIZIATIVA COMUNISTA INTERNAZIONALISTA  (MARGHERA)

 

Contro la violenza e l’ipocrisia dell’Europa,
solidarietà agli emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa!
Nelle ultime settimane migliaia di emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa, con le loro proteste e marce in
Ungheria, Serbia, Grecia, Macedonia, Spagna, Austria, all’imbocco dell’eurotunnel, hanno dato una grande prova di
coraggio, di forza, di determinazione collettiva. Vogliono a tutti i costi una vita dignitosa, un futuro che nei loro
paesi è negato dai nostri e dai loro governi.
Sfidando barriere, posti di blocco, polizie, e l’indifferenza e l’ostilità diffuse ad arte contro di loro, hanno messo a
nudo la violenza e l’ipocrisia delle democrazie europee, che si riempiono la bocca dei diritti universali, e poi
bastonano chi fugge dalle guerre e dalla povertà da loro provocate, marchiano la pelle di adulti e bambini,
riempiono il Mediterraneo di cadaveri di emigranti.
Preoccupati da queste proteste, i governi europei hanno dovuto fare qualche piccola concessione, per salvare la
faccia davanti al mondo intero. Ma la questione resta più che mai aperta.
“Fermate la guerra, e noi non veniamo in Europa”, ha detto un bambino siriano. Qui è il punto! Le imprese europee
(a cominciare da quelle italiane), gli stati europei (a cominciare dallo stato italiano) prosperano sulle guerre
seminate in Africa (Libia, Sudan, Eritrea…), in Medio Oriente (Iraq, Palestina…), in tutto il mondo arabo-islamico
(Afghanistan), sulla rapina delle loro terre e delle loro ricchezze, sulla devastazione ambientale di quei paesi, sul
super-sfruttamento dei lavoratori africani e medio-orientali. Questi processi producono a ciclo continuo milioni e
milioni di emigranti, costretti a lasciare le loro terre – e vanno denunciati e aggrediti.
La rabbia e la forza dimostrate dai nostri fratelli di classe emigranti forzati ha svegliato un po’ di giovani e di
lavoratori in molte città europee, portandoli a manifestare qualche forma di solidarietà a loro. Ma non possiamo
limitarci a questo. Dobbiamo finalmente metterci in marcia anche noi, tutti insieme, lavoratori autoctoni e
lavoratori immigrati, contro il fronte dei padroni e del governo Renzi, che ci vogliono divisi e contrapposti per
nazionalità, “razza”, religione, per meglio spremerci sui luoghi di lavoro – secondo il noto “modello” neo-schiavista
di Bono e della Fincantieri.
Dobbiamo tornare a chiedere l’abrogazione della Bossi-Fini, la chiusura dei CIE, a lottare contro ogni tipo di
discriminazione degli immigrati, contro il loro super-sfruttamento nelle fabbriche e nelle campagne, a manifestare
contro le nuove aggressioni militari dell’Europa alle popolazioni della Siria, della Libia, dell’Ucraina…
Noi – la classe dei lavoratori di tutto il mondo, la classe che manda avanti il mondo – dobbiamo ritrovare nella lotta
la via dell’unità, dell’organizzazione, la fiducia nella nostra straordinaria forza. Noi, soltanto noi!, possiamo
mettere fine al dramma delle migrazioni forzate, travolgere frontiere, pregiudizi, polizie, padroni, governi e stati
nelle mani dei padroni, e conquistare un mondo nuovo senza né sfruttamento né guerre, né discriminazioni né
l’oppressione di una nazione sull’altra.
Marghera, 15 settembre 2015

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri – comitatosostegno@gmail.com
Centro di iniziativa comunista internazionalista – com.internazionalista@gmail.com
https://pungolorosso.wordpress.com/
Piazzale Radaelli, 3 – Marghera

 

ADERISCONO:

 

PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA

LABORATORIO POLITICO ISKRA (NAPOLI)