Oggi a Napoli è stata una giornata rovente non solo per l’afa asfissiante.
Dalla mattina il movimento disoccupati 7 novembre ha assediato Piazza Municipio per chiedere a comune e regione il rispetto degli impegni presi, ovvero la convocazione di un vero tavolo interistituzionale dove procedere alla definizione dei passi necessari per sbloccare la vertenza attraverso l’emissione di bandi pubblici in cui sia prevista la clausola sociale e quindi l’assunzione dei disoccupati in una delle tante attività previste a Bagnoli e altrove su cui stanno calando fiumi di denaro pubblico e/o attraverso i fondi europei (bonifica, raccolta differenziata, riqualificazione degli spazi pubblici, ecc.). Il corteo ha dovuto attendere ben due ore sotto il sole per poter far salire una delegazione per l’incontro con comune e Regione Campania e non sono mancate le solite provocazioni della polizia che ha sbarrato il passo ai disoccupati diversi metri prima dalla sede di palazzo San Giacomo. Nonostante la volontà della regione di continuare a temporeggiare, la determinazione del movimento è riuscita infine a strappare la definizione di un iter più definito e dettagliato sull’utilizzo dei fondi europei.
Nel frattempo verso le 12.00 sono giunti a Piazza Municipio i 5 licenziati Fiat, che fino a sabato sono riusciti a tenere un presidio per 10 giorni fuori alla Fca di Pomigliano, regolarmente autorizzato nonostante un sindaco di destra non certo amico degli operai e a pochi metri dai cancelli della fabbrica.Nonostante il sostegno ricevuto dal sindaco finanche all’appello per la libertà di critica e di satira e nonostante ieri sera in occasione della commemorazione di Davide Bifolco al Rione Traiano avevamo ricevuto verbalmente l’ok dal sindaco in persona per montare la tenda informativa fuori al Comune, stamattina siamo stati accolti da un nutrito gruppo di agenti di polizia che hanno impedito con la forza il montaggio della tenda dei cinque licenziati, strattonando i manifestanti e arrivando a spezzare gli assi della tenda stessa.
Solo dopo oltre un ora abbiamo appreso dal Comune che vi fossero problemi di autorizzazioni, di decoro urbano, di turismo e quant’altro. Essendo il comune da tempo a conoscenza di questa iniziativa, avremmo gradito di apprendere l’esistenza di questi problemi prima e non dopo che la questura ci sguinzagliasse addosso un manipolo di agenti della digos rabbiosi…
Ma il problema a nostro avviso non è di natura procedurale o burocratico-amministrativa, bensì politico e sociale: è davvero incomprensibile che una giunta che si dice fiera della propria natura “ribelle”, che invita a disobbedire alle leggi ingiuste e che ha sempre tessuto le lodi dei movimenti come gli indignados in Spagna o Piazza Syntagma in Grecia (guarda caso accampati nelle tende!!!), frapponga ostacoli di natura burocratica se si tratta di “ospitare” nella propria piazza chi da 2 anni è licenziato e senza reddito. Ancor più assurdo è sentire assessori della giunta giustificare la cosa in base al presunto pericolo di urtare la suscettibilità dei proprietari di bar a cui è stata vietata dal comune la deposizione di tavoli all’interno della piazza…
Forse la necessità di dar voce a un emergenza sociale quale quella dei licenziati è vista sullo stesso piano di chi svolge attività commerciali a fine di lucro? Noi abbiamo sempre sostenuto che esistano 2 città: quella degli sfruttatori e quella degli sfruttati e degli esclusi. Noi siamo dalla parte di questi ultimi e irriducibilmente antagonisti ai primi. La giunta De Magistris, che ha avuto il coraggio di sostenere l’appello per i cinque licenziati, oggi non ha mostrato lo stesso coraggio negando la piazza ai licenziati con la scusa di cavilli burocratici. A questo punto ci chiediamo: la giunta è come Dr Jackill e MR Hyde, un giorno si dichiara dalla parte dei lavoratori e il giorno dopo agisce in difesa città-vetrina borghese?
RILANCIAMO IL PRESIDIO A PIAZZA MUNICIPIO A PARTIRE DA STASERA ALLE ORE 20.00!
SOLO LA LOTTA PAGA! OPERAI-STUDENTI-DISOCCUPATI, VINCEREMO ORGANIZZATI!
SI Cobas Napoli
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