Nuovo presidio lavoratori ex – Fe. Mar: mancano ancora stipendi pregressi (da cremonaoggi.it)
Un altro presidio, questa mattina, indetto dal sindacato Si. Cobas, per i lavoratori della Fe.Mar, la ditta che svolgeva il servizio di raccolta rifiuti per conto di Linea Gestioni e a cui non è stato rinnovato il contratto d’appalto. Nonostante le rassicurazioni da parte del d.g. dell’azienda ormai controllata da A2A, Primo Podestà, sulla prossima riassunzione del personale, i lavoratori temono per i loro stipendi pregressi che non sono ancora stati pagati. A sostenere le ragioni del sindacato, anche gli attivisti del centro sociale Dordoni, che già avevano appoggiato i lavoratori nel picchetto del 4 gennaio. Era stato anche grazie alla risonanza mediatica dei licenziamenti che Linea Gestioni aveva aperto lo spiraglio della riassunzione per i 22 lavoratori, alcuni dei quali stanno svolgendo lo stesso lavoro da 15 anni. Dal canto suo l’amministratore della Fe.Mar aveva dichiarato di essere in attesa a sua volta dei pagamenti dovuti da Linea G. per provvedere alla regolazione del pregresso.
Cremona: protestanogli operatori ecologici (da telecor.net)
Otto giorni dopo il centro sociale Dordoni e il sindacato di base sono tornati a manifestare all’ingresso del centro servizi di Linea Gestioni in via Postumia, a Cremona, perché gli stipendi dei dipendenti della cooperativa Fe.mar ambiente non sono stati ancora pagati. Dopo una settimana, e un incontro con il dirigente della partecipata del Comune Primo Podestà, i 22 posti di lavoro non sono più in discussione: saranno tutti riassorbiti dalla cooperativa di Salerno che svolge quest’anno la stessa funzione, la raccolta della differenziata, per conto di Linea Gestioni. Gli stipendi però non sono ancora arrivati: già a gennaio il ritardo era di due mesi, e si fa pesante per gli operatori ecologici, il cui contratto di subappalto annuale era scaduto a fine 2016. Domani arriverà una risposta positiva da parte dell’azienda: Linea Gestioni si era fatta carico delle difficoltà degli operatori e delle loro famiglie. Se la soluzione non si troverà, continueranno le iniziative di lotta. La lotta dei lavoratori della cooperativa friulana, con sede a Caorle, dovrebbe poi inserirsi nel riordino nazionale del settore, che prevede un contratto specifico per gli operatori ecologici, in modo da garantire loro anche la sicurezza, come non è successo nel 2016. I 22 dipendenti infatti sono stati visti all’opera con dei mezzi non adeguati, dai pneumatici consumati, anche senza freno a mano e indumenti non adatti. L’anno scorso il loro contratto nemmeno lo prevedeva. Uno degli obiettivi dei sindacati, che seguono gli operatori ecologici da più di sei mesi, è proprio il miglioramento del contratto. La Fe.mar aveva già conciliato in prefettura in estate: il problema del ritardo dei pagamenti ha infatti una lunga storia.
Paolo Zignani