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[NAPOLI] Le lotte non si processano! Risposte concrete alla vertenza dei disoccupati “7 Novembre”!

Stamattina si è svolta l’ennesima iniziativa di lotta del movimento di Lotta- disoccupati 7 novembre, una cui delegazione si è recata dentro i locali di Palazzo San Giacomo per “ricordare” alla giunta comunale che gli impegni presi vanno rispettati. L’amministrazione De Magistris e l’assessore al lavoro Panini, che avevano preso l’impegno a definire entro la fine di novembre 2016 una prima rosa di ipotesi su cui attivare, di concerto con la Regione Campania, la progettazione finanziata dai fondi europei, a distanza di un mese e mezzo è nei fatti (e al di la delle dichiarazioni d’intenti) ancora latitante.
L’iniziativa di carattere simbolico (tanto è vero che il gruppo che è entrato nel palazzo non era sostenuto all’esterno dal resto dei disoccupati) è degenerata unicamente a causa dell’atteggiamento squadrista di un nucleo dei vigili urbani appostato all’ingresso di San Giacomo, il quale evidentemente sentendosi frustrati dal fatto che all’ingresso dei disoccupati non erano presenti sul posto per i controlli di rito, hanno ben pensato di operare una vigliacca rappresaglia all’uscita dei manifestanti, prima aggredendoli e poi ammanettandone quattro, consegnandoli alle forze dell’ordine le quali hanno provveduto prima al fermo e poi all’arresto di tre di questi.

I tre compagni, che saranno processati per direttissima domani mattina, pagano sulla loro pelle i colpi della repressione, ma la repressione non colpisce mai in maniera casuale, bensì è il frutto di una chiara volontà politica (esplicita o implicita): allungare i tempi della vertenza per depotenziare una lotta che a Napoli diventa ogni giorno di più una scomoda “patata bollente”. Le istituzioni locali e la stessa giunta De Magistris dovrebbero sapere bene che con i disoccupati organizzati la politica dei proclami, dei giochi delle tre carte e dei bluff ad uso e consumo mediatico-elettorale non funziona.

La tesi dall’assessorato secondo cui non si sarebbero ancora individuati strumenti possibili fa acqua da tutte le parti, se è vero che mentre la platea dei disoccupati continua ad attendere, in questi mesi sono stati portati a termine una miriade di progetti a uso e consumo delle consorterie legate ai vari assessorati e alle correnti con maggior peso elettorale in giunta. Come SI Cobas, siamo con convinzione a fianco del movimento 7 Novembre e chiediamo l’immediata liberazione dei tre arrestati e la definizione immediata delle forme e degli strumenti per far partire un vero programma di progettazione funzionale allo sbocco occupazionale, stabile e sicuro e a salario pieno, per l’intera platea dei disoccupati.

 
SI Cobas Napoli