“Massima severità con chi sbaglia e massimo riconoscimento per chi lavora bene”. A parlare e la Ministra Madia. Ripropone come aveva fatto Brunetta il medesimo livore nei confronti dei lavoratori del P.I. Come in passato è ripartita la grancassa mediatica: la caccia ai “fannulloni” e agli assenti!! Assenti “forzati” sono invece i tanti disoccupati. Sarebbe una prova d’equilibrio esercitarsi anche su questo.
Per chi sbaglia ed è colto in flagranza (furbetti del cartellino) si prevede il licenziamento entro trenta giorni e la sospensione entro un giorno. Altro motivo di licenziamento è lo scarso rendimento che alimenterà la spirale persecutoria, a partire dai fannulloni veri, poi si passerà ai sufficienti, ai meno bravi ecc. Alla fine sarà salvo solo chi crede, ubbidisce e combatte. Le sanzioni (fino al licenziamento) per i dirigenti non solerti ad intervenire, fornirà la spinta propulsiva alla attuazione del programma di legge ed ordine. Per le altre infrazioni, meno gravi, è prevista un’accelerazione delle procedure.
QUAL’E’ IL PREMIO PER CHI LAVORA BENE?
Più lavoro con sempre meno personale, rincorsa a urgenze ed emergenze, flessibilità con turni e orari estesi fino alle dodici ore che andrà a rompere i già delicati equilibri tra tempo di vita e tempo di lavoro, personale avanti negli anni (cinquantenni e sessantenni) senza ricambio e solo di rado affiancati da giovani con contratti interinali.
DOVE E’ IL PREMIO? DOVE E’ IL RINNOVO DEL CONTRATTO?
Per Michele Gentile segretario della CGIL: “il rinnovo del contratto è molto difficoltoso, quasi impossibile”. Antonio Foccillo segretario dell’UIL: “un rinnovo dei contratti nel P.I. non cambierà niente per il 75% dei dipendenti, mentre andrebbero a rimetterci il 25%”. Maurizio Bernava della CISL è ancora più sconsolato: “Si continua ad essere ascoltati quando il procedimento è chiuso, allora non serve a nulla”.
Alla resa incondizionata seguono i lamenti per la marginalità in cui sono relegati con il procedere per decreto del governo che scavalca il ruolo sindacale. Solo dando voce al disagio dei lavoratori, organizzandone la protesta il sindacato può farsi sentire nelle stanze ministeriali! Se non si chiamano i lavoratori alla lotta altro compito non rimane a questi che piegarsi ai decreti!
Infatti, a meta febbraio è previsto l’armonizzazione delle fasce di controllo fiscale (a oggi sette ore per il Pubblico e quattro per il Privato). Il controllo delle assenze per malattia è affidato all’INPS con il potenziamento del numero dei medici-controllori fino a 1300 che con attività dedicata potranno fare ripetuti controlli. Non sarebbero più utili nei Pronto Soccorso che scoppiano?
Non saranno lasciati in pace neanche i percettori della legge 104. Si vuole una revisione dei criteri di fruizione: già castigati dalla sorte, ora potrebbero subire verifiche dai moralizzatori a senso unico…come sempre la caccia alle streghe si trasformerà in una santa inquisizione per chi lavora…