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[NAPOLI] Divisi siamo niente, uniti siamo tutto!

Mentre nel paese si succedono sgomberi, licenziamenti, repressione nei luoghi di lavoro, aumento dello sfruttamento e della precarietà, mentre il governo Gentiloni programma “il reddito di inclusione” (un elemosina del tutto insufficiente e propagandistica) riteniamo necessario rafforzare il piano della mobilitazione e della lotta.
All’interno della nostra partecipazione più ampia a quello che è il lavoro di ricomposizione di classe (lavoratori e disoccupati) sul territorio cittadino e nazionale (in vista dello sciopero del 27 Ottobre) riteniamo e crediamo sia opportuno ricostruire alcuni passaggi centrali della nostra battaglia.
Ecco la verità sulla nostra vertenza: a loro la vergogna e gli show, a noi i fatti e il merito delle questioni e dei problemi sociali. Riteniamo necessario ed utile ricostruire, pubblicando solo una parte degli ultimi verbali ed incontri fatti, la nostra vertenza e vicenda in maniera tale da far luce sulle responsabilità politiche e sugli impegni che le parti istituzionali hanno presto e non lasciare che l’attenzione si sposti sullo scontro interistituzionale e non sul merito delle nostre rivendicazioni come Movimento di Lotta –Disoccupati 7 Novembre. Riportiamo in virgolettato quindi anche gli ultimi passaggi più significativi.
  1. 21 NOVEMBRE 2016 – VERBALE UFFICIALE INCONTRO/TAVOLO IN SEDE COMUNALE A PALAZZO SAN GIACOMO SU CARTA INTESTATA DELLA GIUNTA DELLA REGIONE CAMPANIA FIRMATO E SOTTOSCRITTO DAGLI ASSESSORI PANINI, PALMERI, ANGIOLI.” l’Assessore Panini ribadisce la disponibilità ad una programmazione mirata con la costruzione di percorsi tematici lavoratici finalizzati alla peculiare platea in questione, l’Assessore Angioli comunica che attuerà uno screening sui i vari obiettivi tematici della programmazione europea e propone l’apertura di un tavolo tecnico con il Comune al fine di verificare quali interventi possano essere finalizzati di concerto, sul territorio del Comune, anche per delimitare nettamente l’ambito di intervento, l’Assessore Palmeri assicura tutta la collaborazione degli uffici dell’Assessorato al lavoro, rispetto ai programmi che si andranno a sviluppare al fine di concretizzare una sinergia operativa con il Comune e con il lavoro annunciato dall’Assessore Angioli”Il documento conclude che “le parti si aggiornano all’esito degli incontri tecnici”
  2. 15 MARZO 2017 – VERBALE INCONTRO/TAVOLO IN SEDE REGIONALE DI SANTA LUCIA, SU CARTA INTESTATA DELLA GIUNTA REGIONALE FIRMATO E SOTTOSCRITTO DAGLI ASSESSORI PANINI, PALMERI, ANGIOLI. Il documento inizia con “l’Assessore Palmeri apre l’incontro e riporta al tavolo i saluti e la vicinanza del Presidente De Luca che ha chiesto di organizzare questo incontro”…(ma non aveva detto non c’era nessun tavolo?). Il verbale prosegue con “l’Assessore Angioli propone un percorso più idoneo iniziando con uno o due progetti pilota sui temi che riterrà necessari il Comune”…Il documento conclude …”le parti si riaggiornano a valle della presentazione dei progetti pilota”
  3. Tra il mese di Marzo ed Aprile, successivamente alle numerose sollecitazioni e proposte da parte del movimento che già nei mesi precedenti aveva chiesto una elaborazione progettuale da parte dell’amministrazione comunale, quest’ultima inoltra agli uffici degli assessorati alla Regione un ulteriore documento intitolato “Progetto Lavoro Napoli: 5 azioni”, una proposta di ipotesi di progetti, chiedendo una lettera di intenti fra assessorati, regionale e comunale, per definire gli ambiti di intervento condiviso (Napoli città pilota) ed un coerente ipotizzabile accesso ad un quantitativo di risorse alle quali aspirare (un plafond orientativo). All’interno di questo documento si definiscono gli obiettivi, in particolare l’individuazione di un pacchetto di politiche attive per l’occupazione di soggetti disoccupati, conformemente a quanto previsto dall’Obiettivo Tematico 8, priorità di investimento 8ii) dell’Accordo di partenariato, per promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori. A tal scopo vengono individuati alcuni settori ritenuti strategici per l’attivazione di diverse forme di accompagnamento all’inserimento lavorativo, ovvero servizi per l’ambiente e rigenerazione urbana, servizi sociali, turismo e beni culturali, artigianato, lotta allo spreco e alle povertà, la valorizzazione dei siti di interesse strategico per lo sviluppo del turismo di tipo culturale, la rigenerazione di aree destinabili ad attività sportive e, più in generale, per il tempo libero abbandonate sul territorio della città di Napoli, la trasformazione di terreni presenti nell’area del Comune di Napoli per la realizzazione di orti urbani, la riconversione/adattamento di strutture pubbliche e la realizzazione nelle aree comunali ritenute strategiche per affermare legalità di nuovi parcheggi tracciando delle linee guida per l’individuazione degli strumenti e dei percorsi da prevedere.  Dalla lettura di alcuni Programmi operativi attivi sul territorio regionale, l’amministrazione, in questa documentazione, sostiene che tali proposte possono essere discusse in un incontro perché sembrano essere coerenti con i seguenti risultati attesi e azioni dei programmi (si cita il PO FSE 2014/2020; RA 8.5- Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, nonché il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata) e sostiene la necessità di avere informazioni circa un range di risorse disponibili.
  4. Il 12 Maggio il Comune di Napoli riceve una nota da parte dell’assessorato della Palmeri, relativa ai materiali inoltrati dal Comune dopo l’incontro avuto con l’Assessore Angioli il Mercoledì 2 aprile nella sede di Santa Lucia, dopo il presidio di tre giorni del movimento sotto Palazzo San Giacomo. In questa nota la Regione sostiene che “…quella dell’amministrazione costituisce una proposta che si allontana dal contenuto più volte dibattuto durante gli incontri con i rappresentanti del movimento “7 novembre” e da loro stessi proposti”. In quest’ultimo passaggio il Presidente De Luca dovrebbe quanto meno prendere atto che i suoi assessori hanno riconosciuto al Movimento 7 Novembre un ruolo ben diverso da quelli “che fanno l’ammuina”. Nella nota citata l’Assessorato al Lavoro del Comune di Napoli, oltre a specificare alcune cose relative all’approvazione del proprio PON METRO, sostiene l’esigenza imprescindibile per proseguire nella progettazione di tali interventi, dando corpo ad un lavoro faticoso fin qui condotto, la condivisione o meno della Regione di tutte le cinque linee di intervento o se ne considera praticabili solo alcune ovvero ne propone altre, ed insieme a questo reputa necessario che venga indicato un importo per i futuri bandi ad evidenza pubblica su cui dimensionare la progettazione e renderla sostenibile. In quest’ultima interlocuzione tra le due istituzioni viene ribadita la disponibilità ad integrare risorse e professionalità (il famoso “cofinanziamento”) presenti nelle rispettive amministrazioni per mettere a fattore una progettazione più puntuale e rispondente alle linee programmatiche delle fonti di finanziamento intercettate. Siamo arrivati ad Agosto dove, dopo aver richiesto al Comune di Napoli, ugualmente di stendere una scheda di dettaglio di progetto da inoltrare alla Regione Campania con richiesta di finanziamento. Finalmente siamo riusciti ad ottenere un documento ufficiale protocollato dall’Assessorato del Lavoro al Comune di Napoli (Città Metropolitana su 92 Comuni) alla Regione Campania in cui si chiede di valutare la proposta progettuale “lotta allo spreco e alle povertà”, con richiesta di finanziamento di 10 milioni di Euro, rispetto il tema delle eccedenze alimentari, chiedendo la riapertura del tavolo. Parliamo di un progetto pilota di 200 operatori della cooperativa/impresa sociale che tramite le attività svolte potranno beneficiare di un reddito sociale derivante dal progetto e che verranno formati per le attività di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari. Lunedì 11 scenderemo nuovamente in piazza per andare avanti e chiedere risposte concrete.
     
     
     
     
     
    Dopo una ricostruzione più puntuale della vertenza, che ovviamente è impossibile sintetizzare in poche righe, sarebbe il caso forse di ricordare che di mezzo ci sono stati anni di iniziative, qualche denuncia, qualche fermo e provocazione, qualche nottata passata sotto il Comune in presidio permanente, qualche notte passata in cella perché si è lottato per una vita dignitosa come nel caso dei nostri tre compagni disoccupati arrestati proprio a Palazzo San Giacomo (alla faccia dei mandanti) o ancora i tafferugli quando sotto Santa Lucia manco ci facevano accostare o anche qualche pallottola di lacrimogeni sparata ad altezza uomo con idranti annessi come nel caso della Mostra d’Oltremare per strappare un incontro con gli assessorati regionali o ancora qualche viaggio del tutto autofinanziato con i pullman fino a Roma per parlare con il Ministero del Lavoro, coinvolgendo persino il Presidente della Camera per chiedere che si accelerasse sulla convocazione del tavolo e l’interlocuzione tra i due enti. L’elenco sarebbe lungo davvero.
E ci teniamo a precisare che questa partita che riguarda la possibilità di utilizzare una parte delle risorse economiche dei fondi europei programmate per lavori di pubblica utilità e nuovi inserimenti lavorativi è solo una dei punti che riguardano la nostra piattaforma e le rivendicazioni che portiamo avanti. Come “Movimento di Lotta – Disoccupati 7 Novembre” siamo nati da 3 anni ed abbiamo sportelli a Bagnoli, Soccavo, Scampia, Centro Storico, comprendendo tutti disoccupati giovani, meno giovani, di lunga durata, inoccupati, licenziati. Dall’inizio la nostra piattaforma e le nostre richieste possono essere sintetizzate nei seguenti punti.

a) utilizzo dei fondi europei per lavori di pubblica utilità e bisogni sociali iniziando con progetti pilota dall’eccedenze alimentari e farmaceutiche, rigenerazione urbana, mobilità turistica, fino alla riapertura di spazi pubblici abbandonati.

b) programmi metropolitani del lavoro a partire dall’ampliamento delle piante organiche dei servizi pubblici

c) nuovi percorsi di aggiornamento e formazione al lavoro

d) soluzioni immediate in attesa di un lavoro stabile ed utile iniziando con l’approvazione di un reddito minimo garantito a disoccupati e precari per combattere la condizione di sfruttamento, precarietà e mancanza del minimo per campare.

e) clausole sociali nei capitolati d’appalto per i previsti lavori di bonifica, rigenerazione e riqualificazione urbana e ambientale della città e delle periferie
ORA CHE FARE?
Per questo, al di là delle considerazioni politiche, in queste settimane proseguiremo la mobilitazione e le iniziative affinché da un lato la Regione Campania non continui a girare attorno al problema senza individuare chiaramente le esistenti risorse disponibili, dall’altro affinché il Comune definisca chiaramente, senza l’alibi della Regione, anche sulla base di un ipotetico plafond e delle risorse che ritiene necessarie per la realizzazione dell’idea progettuale indicandone la parte cofinanziata, la proposta progettuale di sperimentazione in base ai contenuti più volte dibattuti negli incontri di questi anni. Per almeno uno dei progetti quest’ultimo passaggio è stato fatto.

Poi c’è un altro livello del ragionamento più generale, complesso ma urgente da affrontare. E’ evidente che non possiamo pensare di isolarci o chiuderci nella nostra vertenza, piccola o grande che sia. Non serviva ieri, non servirà a maggior ragione oggi. L’ultima uscita di De Luca non va sottovalutata, né semplicemente ricondotta alla sua natura istrionica, alla guapperia del personaggio. De Luca ci sta dicendo che il re (il capitale) è nudo e in questo momento di crisi sistemica non può che mostrare il suo volto più arrogante e feroce. Ma di questo ne parleremo nelle sedi opportune facendoci carico di coordinarci con tante altre forze ed organizzazioni per rimettere al centro la necessaria ricomposizione di classe, nelle sue miriadi forme e complessità, per rilanciare un movimento autonomo che senza scorciatoie sappia discutere ed organizzarsi per essere all’altezza dello scontro e del momento storico che stiamo vivendo. Perché è evidente che dentro questo quadro non c’è posto per noi, se non ci muoviamo nella direzione di rompere il quadro di compatibilità.

Nel frattempo abbiamo risposto al gioco delle tre carte delle istituzioni e agli ultimi episodi facendo chiarezza sulla nostra battaglia e dopo tre anni di lotta, ora vogliamo politiche e risposte concrete per il lavoro.

MOVIMENTO DI LOTTA – DISOCCUPATI 7 NOVEMBRE