Cobas

[8 MARZO] Contro sfruttamento, fascismo e patriarcato: giù le mani da Lavinia!

PER UN 8 MARZO DI LOTTA, PER UN 8 MARZO DI CLASSE


CONTRO SFRUTTAMENTO, FASCISMO E PATRIARCATO:

GIÙ LE MANI DA LAVINIA!

 
L’urlo di rabbia e indignazione della maestra Lavinia, scesa in piazza a difesa dell’antifascismo, era diretto contro chi, non solo difende i fascisti, ma normalmente reprime, picchia, uccide, tortura e non solo non viene punito o licenziato, ma spesso promosso, come nel caso degli agenti delle forze dell’ordine protagonisti della vera e propria macelleria durante le giornate del G8 di Genova nel 2001.
 
Forse per il fatto che quel grido sia partito da una donna, e per di più una maestra, vorrebbe essere usato per creare l’ennesima paura, l’ennesimo allarme contro “cattivi maestri”.

E’ un cattivo maestro chi contesta un potere sempre più feroce con chi è povero, chi è nero, chi è straniero, chi è diverso?

E’ così che si alimentano ingiustizia, sopraffazione e intolleranza, ottimo basamento di un bullismo diffuso, contro il quale poi si fa finta di strapparsi i capelli!!

 
Lavinia sta subendo un attacco politico.

E’ una colpa avere inveito contro lo strumento repressivo (la polizia) al servizio del potere.

La richiesta di licenziamento  da parte del ministero è una vile rappresaglia politica in linea con le politiche securitarie.

Un bersaglio facile per un’opinione pubblica pervasa da una cultura patriarcale che non perdona alle donne l’uscita da rigidi schemi comportamentali assegnati.

Per questo vanno denunciate le discriminazioni riservate alle donne, autoctone e immigrate. 

Con quale autorità morale si sanzionano le loro abitudini culturali, le loro credenze religiose, i loro costumi?

Quando le donne scendono in lotta mettono in campo una determinazione che allarma il potere.

Cosi l’8 marzo 1917 a San Pietroburgo furono le donne a guidare una grande manifestazione contro la guerra.

Fu l’inizio di una rivolta che portò all’assalto al cielo, alla Rivoluzione d’Ottobre.

Furono le operaie tessili in lotta negli Stati uniti nel 1912 che rivendicarono “il Pane e le rose” e diedero inizio ad un ciclo di lotte che coinvolse milioni di di donne e uomini. 

Oggi a partire dal Sud America, dai Paesi arabi, all’India le donne sono artefici di proteste che si espandono in tutti i continenti sino a toccare gli Stati Uniti da tutti indicati come una moderna democrazia che discrimina le donne  secondo i più arretrati canoni patriarcali.

Oggi in 70 nazioni  si sciopera contro la violenza di genere!
 
CONTRO IL LINCIAGGIO DELLE “NUOVE STREGHE”: SIAMO TUTTE/I LAVINIA! 

S.I. COBAS