Cobas

[MODENA] Pistola puntata contro gli operai in sciopero, la lotta non si ammazza!

Durante un picchetto davanti ai cancelli della ceramica Opera, martedì 29 maggio uno dei dipendenti é uscito dallo stabilimento e facendo irruzione nel gruppo degli scioperanti ha tirato fuori una pistola, l’ha caricata e l’ha puntata contro gli operai in lotta.

Quello in corso era l’ennesimo, duro picchetto per rivendicare il reintegro del lavoratore S.I. COBAS licenziato: Harbi, che é pure delegato sindacale.

La ceramica Opera pesa molto nel settore ceramico del distretto produttivo modenese: subito l’arrivo del S.I. COBAS all’interno della fabbrica ha molto preoccupato i padroni, che hanno iniziato ad intimidire Harbi con lettere e provvedimenti disciplinari.

Harbi lavora nel sito da quasi 15 anni: conosce bene sia la produzione sia la storia dello stabilimento ed é cosciente delle ragioni sue e dei suoi compagni: perciò non si é finora piegato alle intimidazioni padronali e non ha alcuna intenzione di farlo, né adesso né mai!
 
A casua dello sfruttamento e dell’oppressione in fabbrica, con il S.I. COBAS Harbi e gli operai organizzano picchetti di solidarietà e di protesta, per ottenere la fine dei comportamenti discriminatori dell’azienda e ottenere relazioni sindacali in grado di migliorare concretamente le loro condizioni di lavoro e di vita.

Cosicchè l’unità operaia e le mobilitazioni dei lavoratori crescono di quantità e qualità: nonostante la quotidiana controffensiva padronale non accennano a diminuire, anzi.

A questo punto, la ceramica Opera accusa formalmente Harbi di essersi assentato dal suo posto di lavoro durante un turno serale (quando aveva il turno serale, il delegato era costretto a lavorare da solo: dunque, di quei momenti non ci sono testimoni).

Tuttavia, con il S.I. COBAS Harbi risponde subito e chiaramente che il foglio presenze conferma ufficialmente che nel turno contestato l’operaio si trovava regolamente al lavoro in fabbrica: l’accusa, evidentemente, pare destinata a cadere nel vuoto e il caso a rientrare.

Invece, ceramica Opera contrattacca in pieno, odioso stile padronale: all’improvviso Harbi viene licenziato in tronco, accusato questa volta non solo dell’assenza non giustificata già inutilmente contestagli, ma anche di aver sottratto il foglio presenze dagli uffici dell’azienda!

A falsità si aggiunge falsità: di fronte a un simile attacco alla libertà dei lavoratori e alla loro organizzazione, Harbin e i suoi compagni cominciano quindi una lotta ancora più dura di quella precedente, realizzando numerosi, consecutivi picchetti dai cancelli per bloccare le operazioni di carico e scarico.

Nel corso di un picchetto ad Harbin é offerta una buona uscita, purché interrompa i blocchi: gli scioperanti, Harbi in testa, rifiutano.

La polizia interviene allora massicciamente e violentemente, arrivando addirittura ad utilizzare oltre ai manganelli anche i gas lacrimogeni, tentando di rompere e disperdere il fronte degi lavoratori in sciopero.

Harbi e gli operai della ceramica Opera non vogliono fermarsi: la lotta dura continua, fino alla vittoria!

Lunedì scorso, in occasione del picchetto di solidarietà al coordinatore nazionale S.I. COBAS Aldo Milani, dopo aver manifestato nel centro di Modena in circa trecento lavoratori, numerosi operai finito il corteo hanno raggiunto i compagni dai cancelli della ceramica Opera, dov’era stato ancora organizzato un picchetto dai cancelli come nelle altre fabbrice e negli altri magazzini del modenese per lo sciopero provinciale proclamato in solidarietà a Milani e ai lavoratori alle lavoratici che lottano nei luoghi di lavoro e nei quartieri.

Il giorno successivo accade il grave, esplicito fatto: a seguito di un altro picchetto, un dipendente dell’azienda dall’interno si riversa fuori e minaccia gli operai in sciopero, sfoderando una pistola, caricandola e puntandola loro contro.

La lotta non si arresta né si uccide, a Modena gli operai della ceramica Opera e in Italia e nel mondo tutti i lavoratori, tutte le lavoratrici in lotta sanno cosa rispondere a questo atto pericoloso, dimostrandosi lucidi e determinati: chi tocca uno tocca tutti, solo la lotta paga… uniti si vince!

Qui sotto, alcuni articoli di approfondimento sulla lotta degli operai della ceramica Opera: