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[MALPENSA] Privatizzazione AH, i lavoratori si domandano…

PRIVATIZZAZIONE AIRPORT HANDLING,
I LAVORATORI SI DOMANDANO…

Attraverso il controllo del 70% del pacchetto azionario, Dnata assume una posizione oligopolistica sia per numero di vettori serviti sia per la sua presenza massiccia nel resto degli aeroporti internazionali.

Sullo scenario mondiale, Dnata è una potenza assimilabile ad una multinazionale dell’handling.

Poiché i bilanci di Ah sono in ordine e visto che AH è ancorata sul territorio lombardo, le domande che ci poniamo sono:

Cosa stiamo rischiando con Dnata, visto che la cessione pregressa del solo pacchetto azionario del 30% ha portato in consiglio di amministrazione 3 dei 5 AD, provocando in questi ultimi anni un risparmio sul costo del lavoro di oltre il 30%? 

Ciò é avvenuto a causa sia di accordi sindacali sia di politiche aziendali che hanno delineato una diminuzione salariale consistente per tutti, l’introduzione selvaggia di forme contrattuali di precariato che trovano la massimizzazione nel contratto MOG (non previsto peraltro dalla legge per il trasporto), turnazioni indecenti che non consentono né cambi turno tra colleghi né un adeguato recupero psico fisico aggravato anche dai minori riposi previsti in tabelle centrate sul toglierci quanti più fine settimana possibili da trascorrere in famiglia e una rotazione ferie che prevede lo stacco estivo da maggio a fine settembre, non consentendo il godimento delle vacanze per chi ha figli in età scolare a maggio o a settembre.

Dnata è una società controllata dal governo di Dubai e proprio le leggi europee non permettono che le società di handling vengano foraggiate da istituzioni pubbliche.

Che garanzie offre Dnata in tal senso?

In Europa valgono le stesse regole quando ad erogare i servizi sono società non comunitarie?

Ci chiediamo se stiamo accettando la vendita agli arabi in una posizione che noi all’interno del territorio europeo non ammettiamo.

Questa cessione sta salvaguardando gli interessi dei lavoratori dell’Italia e del Comune di Milano? 

Cosa è più utile per i lavoratori di Malpensa e Linate e per il Comune di Milano?

Si sta lavorando per il bene pubblico o per il beneficio di alcuni privati i cui interessi potrebbero ulteriormente depauperare il contratto collettivo nazionale in fase di rinnovo a causa della presenza di questo colosso incontrastato che sbilancerebbe la forza di altri handler di caratura nazionale? 

Cosa conviene al comune di Milano? 

Cedere l’handling al 70% costruito col sacrificio dei lavoratori e delle loro famiglie pensando di incamerare una quota di utile maggiore o fare solo una speculazione momentanea che non ha prospettive sul lungo periodo per il territorio?

La cessione della quota di minoranza del 30% era prevista nella lettera del governo inviata alla Ue in cui si indicava anche una seconda e separata fase nella quale si sarebbe valutato in maniera non obbligatoria se avviare una seconda fase di ricerca di uno o più azionisti privati anche con forme di azionariato ai dipendenti.

I sindacati nel comunicato del 28 settembre 2015 dichiaravano di aver avuto conferma che tale ulteriore cessione (quella del 40%) sarebbe stata subordinata ad un accordo sindacale.

Quindi perché i lavoratori sono tenuti all’oscuro di tutto? 

Ad ogni riassetto societario i lavoratori hanno subito un ribasso delle loro condizioni salariali e lavorative, hanno visto svanire promesse messe nero su bianco da accordi mai rispettati come quello riferito alla costituzione di un premio di risultato.

La cessione viene fatta con il silenzio delle parti sociali, senza nessuna garanzia di miglioramento per i lavoratori e le loro famiglie e senza dar loro la possibilità di esigere quanto pregresso in precedenti accordi.

Ci chiediamo inoltre come questo passaggio di quote abbia influenzato il comportamento vessatorio e antisindacale perpetrato da Ah nei confronti dei lavoratori che pur rispettando la legge sugli scioperi si sono visti recapitare lettere di diffida intimidatorie e giorni di sospensione.

Ci chiediamo altresi’ quanto possa perdere il Comune di Milano in termini di strategia economica e per quali motivi si sia scelta proprio Dnata.

La gestione degli ultimi 4 anni é stata carattetizzata dalla flessibilità estrema prevista dal Ccnl, supportata dal Jobs Art e da un liberismo sempre più accentuato che oltre ad aver imposto continui sacrifici in termini di retribuzione, salute e tempo per la famiglia, preoccupa i lavoratori per il sistema di concorrenza sfrenata che ha come leva unica e principale il taglio del costo del lavoro. 

Molti lavoratori aeroportuali hanno stipendi che non permettono una vita serena e la prospettiva di un un futuro stabile. 

Infatti, tagliandoci continuamente diritti e reddito, stiamo diventando sempre più sottomessi e ricattabili al fine di poter arrivare a pagare mutui, bollette, benzina e istruzione per i nostri figli.

Ci sono interinali che lavorano anche 13 e passa ore al giorno senza la programmazione del break in mensa pur di racimolare due euro in più al mese.

Se fino ad oggi lo stesso comune di Milano non ha avuto attenzione alla nostra vita e alle nostre famiglie… cosa ci riserva la Dnata araba che negli stessi emirati schiavizza il suo personale e sugli scali milanesi attua un regime lavorativo di 5 gg +1 riposo e il 6 +1?

Qualora dovesse essere ancora definita la cessione con le parti sociali, come lavoratori vorremmo anche avere la conferma della presenza ai tavoli delle Rsa di tutte le sigle sindacali per lavorare ad un contratto integrativo che sicuramente spetta a tutti i lavoratori degli scali di Linate e Malpensa.

S.I. COBAS MALPENSA