Cobas

[PIACENZA] Operai Sitav: sciopero!

Scioperano gli operai SITAV di San Nicolò

Alla SITAV di S.Nicolò, appena dopo il ponte sul Trebbia, le cose non girano per il verso giusto per tanti e, per qualcuno in particolare, vi sono condizioni di mantenimento forzato a casa dal lavoro in assenza di giustificazioni. 

Una situazione che deve finire o che porterà allo sciopero dei dipendenti delle cooperative operanti all’interno…

Da mesi, il sindacato chiede chiarezza rispetto alla reale catena di comando della manodopera, oggetto negli anni di svariati cambi appalto cui unico comune denominatore è stata la sistematicità degli errori e dei ritardi nella compilazione e nella consegna delle buste paga.

La committenza risulta indisponibile al confronto delegandolo ai numerosi livelli di intermediazione. Sono tra l’altro negate le assemblee interne al magazzino per tutti coloro che prestano i propri servigi come assunti dalle cooperative. Una singolarità del tutto fuori luogo lavorando loro al cento per cento per SITAV. Una situazione che il Sindacato ha ribaltato in tante aziende del piacentino e che deve finire anche per gli operai SITAV.

A ciò si aggiunga la paradossale situazione del Sig. Fadil Kajo, da oltre un anno tenuto a casa da lavoro con lo stipendio al 60% nonostante sia fra i pochi dotati di patentino per la lavorazione dell’amianto.

Una qualifica che, per il distorto meccanismo di spartizione delle competenze fra committenza e fornitori alternatisi negli anni, ha finito per penalizzare il Sig. Kajo invece che valorizzarne le qualifiche e l’anzianità di magazzino.

Ancora una volta, la dimostrazione di come gli appalti di manodopera si traducano inevitabilmente in penalizzazioni per i lavoratori.

Chiediamo un immediato intervento risolutivo per le situazioni di irregolarità nelle buste paga e per la situazione del Sig. Kajo, nonché per le discrepanze contributive fra le ore lavorate dagli operai e quelle risultanti all’INPS.

In assenza di risposte concrete e celeri, il S.I.Cobas si troverà costretto ad aprire lo stato di agitazione, ipotesi che abbiamo sinora cercato responsabilmente di evitare ma che si inizia a profilare come necessaria.

Solo la lotta paga, fino alla vittoria!