Cobas

[PRATO] Manifestazione operaia: aggressioni licenziamenti e denunce non ci fermeranno!

Si è svolta oggi nel centro di Prato la grande, rumorosa manifestazione operaia organizzata dagli operai e dai lavoratori del S.I. Cobas contro sfruttamento e caporalato:

– https://www.facebook.com/marco.florio.568/videos/10155609614826851/

– https://www.facebook.com/monzoor.alam.3/videos/2111519818900055/

Quella di oggi é stata la risposta degli operai del S.I. Cobas all’aggressione dei due delegati della DS di Montemurlo, con la quale i padroni della provincia di Prato provano – con la intimidazione – a riportare violentemente indietro le lancette del salario, dei diritti, e della dignità per cancellare le conquiste dei lavoratori ottenute grazie alle dure lotte operaie degli ultimi mesi. 

Qui, alcune foto della giornata di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Prato e provincia, cui si sono uniti gli operai e i solidali di altre città anche da fuori la Toscana:

– https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2111515432233827&set=pcb.2111516038900433&type=3&theater

Qesto l’appello della manifestazione:

“Due lavoratori iscritti al SI COBAS sono stati vittime il 6 novembre di una gravissima aggressione con bastoni, bottiglie di vetro e armi da taglio mentre rientravano a casa dopo la fine del proprio turno di lavoro. 

Si tratta di due dipendenti della DS di Zhang Xiangguo a Montemurlo, una delle tante fabbriche tessili del pratese a conduzione cinese. 

Si è trattato di un agguato pianificato in piena regola: si è trattato fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio. 

Adeel e Abbas sono due dei lavoratori DS che a Luglio si rivolgevano al sindacato denunciando una situazione di vera e propria schiavitù: turni di 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per buste paga da fame. 

Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato ad un primo accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il CCNL Tessile per 40 ore settimanali di lavoro, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima. 

E’ evidente che i padroni del settore sono terrorizzati dall’idea che questa storia di riscatto faccia da apripista per molte altre. 

E infatti già decine e decine di lavoratori impiegati nelle fabbriche tessili a conduzione cinese si sono rivolti dopo i primi scioperi di luglio alla DS agli sportelli del nostro sindacato. 

In tutti i casi le condizioni di sfruttamento denunciate sono pressochè identiche a quelle descritte già per la DS. 

Si tratta di un “segreto di pulcinella”: tutti sanno – istituzioni in primis – della realtà di schiavitù che si nasconde dietro le mura di moltissime fabbriche tessili del territorio. 

I lavoratori aggrediti stanotte sono tra quelli che hanno avuto il coraggio di denunciare e combattere un sistema intollerabile di sfruttamento che schiaccia migliaia di lavoratori, in primis cinesi e richiedenti asilo asiatici ed africani. 

Quanto accaduto non può essere sottovalutato né tollerato. 

Per questo risponderemo con una grande manifestazione il 17 novembre a Prato, alle ore 14.30 dalla Stazione Centrale di Prato.

Perché le lotte per i diritti e la dignità andranno avanti, senza paura, più di prima. 

Mentre nel settore tessile si ricorre agli agguati, al fornitore UniCoop Panificio Toscano i lavoratori hanno già dovuto affrontare licenziamenti politici, sgomberi violenti della polizia e denunce. 

Sono tante le armi con cui si vuole fermare questo movimento autorganizzato di lavoratori che rivendica il rispetto dei propri diritti. 

Sono tanti i padroni che nel pratesi si sentono minacciati dalle lotte operaie che il Si Cobas sta portando avanti. 

Noi diciamo: indietro non si torna. 

Abbiamo iniziato per andare fino in fondo: fino a quando lo sfruttamento, in tutti i settori, sarà eliminato dal nostro territorio.

S.I. Cobas Firenze