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[GORIZIA] Lo sfruttamento nei cantieri navali di Monfacalcone

Dal profilo social della giornalista Valentina Petrini, il cui lavoro sullo sfruttamento degli operai nel cantiere navale di Monfalcone – il più grande d’Europa – è risultato tra i finalisti Premio Nazionale Giornalistico Di Donato sulla sicurezza in ambiente di lavoro:

“Il valore della paga oraria, del salario minimo, importanti argini allo scontro sociale esploso nelle nostre città.

Il vicepremier Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ieri ha visitato i Cantieri Navali di Palermo.

Ha indossato il casco di Fincantieri e ha dichiarato: «Le aziende di Stato non hanno solo una funzione economica per il Paese ma anche di tenuta sociale».

Già!

Tenuta sociale…

In Friuli e a Monfalcone la crisi ha spazzato via decine di fabbriche e centinaia di maestranze locali.

E’ sopravvissuto solo il cantiere navale e le imprese dell’indotto che ormai impiegano soprattutto manodopoera straniera.

Il colpo d’occhio è all’alba.

All’ingresso di Fincantieri, vedi sfilare silenziosi operai rumeni, croati, bengalesi, africani.

La domanda che non si deve proprio fare è quanto vale un’ora del loro lavoro.

Ve lo dico io.

Vale poco, quasi niente.

E negli anni questo processo di svuotamento del valore della paga oraria e del salario minimo, ha causato una perdita di diritti e potere contrattuale per tutta la classe operaia.

Senza distinzione di colore.

La seconda parte dell’inchiesta finalista al Premio Nazionale Giornalistico Di Donato sulla sicurezza in ambiente di lavoro: clicca qui.”

Qui, il link completo della seconda parte dell’inchiesta giornalistica: