ALL’INPS DI ROMA MONTEVERDE LA RSU HA PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DELLE/I LAVORATRICI/TORI
All’INPS di Roma Monteverde la RSU ha proclamato lo stato di agitazione delle/i lavoratrici/tori, a fronte della grave situazione emergenziale emersa in diverse assemblee del personale, convocate dalla RSU, in cui è stato anche segnalato il licenziamento di un lavoratore per errori commessi nella lavorazione di una specifica tipologia di pratiche.
Nella nota di proclamazione dello stato di agitazione, che si allega, inviata dalla RSU oltre che all’Amministrazione anche ad alcuni ministri ed agli organi di stampa, si evidenzia la mancanza di risposte da parte dell’Amministrazione in merito alle gravi problematiche denunciate in numerosi comunicati ed ormai riscontrabili in tutte le sedi INPS.
L’Amministrazione non solo non mostra la volontà e la capacità di affrontare adeguatamente tale situazione emergenziale ma continua a scaricare ogni responsabilità sulla stragrande maggioranza delle/i lavoratrici/tori, adottando provvedimenti disciplinari ogni volta che vengono riscontrati errori nella lavorazione delle pratiche.
La situazione determinatasi nell’INPS di Roma Monteverde è rappresentata in modo chiaro già nel verbale dell’assemblea del personale del 10 settembre 2018, di cui siamo venuti a conoscenza qualche giorno fa, che si allega.
Nel verbale si legge che in data 31/7/2018 un lavoratore ha ricevuto una contestazione disciplinare con proposta di licenziamento con preavviso per aver lavorato, secondo l’Ente, in modo irregolare delle pratiche di riscatto ex art. 13 L. 1338/1962 (rendite vitalizie).
Al lavoratore in questione è stato confermato dall’Amministrazione il licenziamento con preavviso.
Nessuna sanzione ci risulta comminata ai suoi superiori, che pure avevano firmato quelle pratiche, ritenendole corrette.
Oltre ad esprimere nuovamente la nostra piena solidarietà nei confronti del lavoratore ribadiamo con forza che il suo licenziamento motivato da responsabilità colpose va annullato in quanto è soltanto una tragica conseguenza della situazione di caos e degrado determinata dalle varie riorganizzazioni che hanno stravolto l’INPS in questi ultimi anni e del forte inasprimento del codice disciplinare.
Le vere responsabilità vanno attribuite a: organizzazione del lavoro assolutamente inefficiente, mancanza di formazione finalizzata all’acquisizione di competenze, stress lavoro-correlato, progressiva carenza di organico, pluriennale blocco del turn over, mancata valorizzazione del personale.
MOBILITAMOCI A SOSTEGNO DELLA RSU E DELLE/I LAVORATRICI/TORI DELLA SEDE DI ROMA MONTEVERDE PERCHE’ LA LORO LOTTA RIGUARDA TUTTE/I. DIFENDIAMO I NOSTRI DIRITTI E LA PREVIDENZA PUBBLICA CONTRO OGNI SORTA DI DERIVA AUTORITARIA.
Leggete i documenti allegati (vedi sotto):
· Nota di proclamazione dello stato di agitazione delle/i lavoratrici/tori dell’INPS di Roma Monteverde del 16 gennaio 2019;
· Verbale dell’assemblea del personale dell’INPS di Roma Monteverde del 10 settembre 2018;
· Comunicato del S.I. Cobas del 2 gennaio 2019 “IL LICENZIAMENTO DI M., UN LAVORATORE DELLA SEDE INPS DI ROMA MONTEVERDE, VA ANNULLATO!”.
24 gennaio 2019
S.I. Cobas Pubblico Impiego
Nota di proclamazione dello stato di agitazione delle/i lavoratrici/tori dell’INPS di Roma Monteverde del 16/01/2019.
Per il tramite delle organizzazioni
Sindacali DCMR e nazionali
Alla c.a. della dott.ssa Gabriella Di Michele, Direttore generale
Alla c.a. del dott. Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Inps
Alla c.a. del dott. Giovanni Di Monde, Direttore Centrale Risorse Umane
Alla c.a. della dott.ssa Rosanna Casella, Direttore della Direzione di coordinamento metropolitano INPS di Roma
Alla c.a. della dott.ssa Maria Grazia Gioia, Direttore della Filiale metropolitana INPS di Roma EUR
E p.c.
Alla c.a. di S.E. il Prefetto di Roma, dott.ssa Paola Basilone
Alla c.a. della Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali- Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Alla c.a. Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, On. Luigi di Maio
Alla c.a. del Ministro dell’Economia e delle Finanze, prof. Giovanni Tria
Alla c.a. del Ministro per la Pubblica Amministrazione,
Sen. Giulia Bongiorno
Agli organi di stampa
Oggetto: proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia Complessa INPS di Roma Monteverde.
Si comunica che i lavoratori dell’Agenzia Complessa INPS di Roma Monteverde, non avendo ricevuto, ad oggi, alcuna risposta in merito alle reiterate richieste di aiuto inviate attraverso numerosi comunicati, al termine del primo ciclo di assemblee del personale effettuate dal 07/01/2019 al 16/01/2019, hanno deliberato all’unanimità il conferimento alle RSU di sede di ogni iniziativa sindacale volta alla proclamazione dello stato di agitazione del personale dell’Agenzia Complessa.
I motivi della mobilitazione sindacale sono così riassunti:
1) Condizioni e ritmi di lavoro estenuanti che sicuramente peggioreranno in seguito alle nuove previsioni normative (pensioni quota 100 e reddito di cittadinanza) con conseguente e sottovalutato rischio di natura psico-fisica (in primis stress da lavoro correlato e incolumità fisica degli addetti al front-end e degli operatori addetti alla vigilanza);
2) Continua necessità di interventi delle Forze dell’ordine per sedare le rimostranze dell’utenza insoddisfatta, evitando che possano degenerare in episodi di violenza;
3) Esiguità del personale, decisamente non proporzionale al bacino di utenza ed alla relativa richiesta di prestazioni, che ha inciso notevolmente sul mancato raggiungimento dell’obiettivo speciale e conseguente decurtazione della retribuzione per due anni consecutivi;
4) Silenzio assoluto degli organi di vertice dell’amministrazione INPS, nonostante le numerose richieste inoltrate negli ultimi mesi;
5) Provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle presunte violazioni contestate;
6) Mancanza di trasparenza e di chiarezza sui compiti e sulle mansioni di ogni lavoratore anche in relazione alle qualifiche ed ai ruoli organizzativi;
7) Preoccupante deficit di indicatori inerenti la rilevazione del c.d. benessere lavorativo (es. fiducia nella possibilità che l’organizzazione abbia la capacità di superare gli aspetti negativi esistenti; fiducia nelle capacità gestionali e professionali della dirigenza).
Alla luce di quanto esposto e delle gravi ricadute che tale situazione sta comportando, si ritiene necessario e doveroso affrontare le problematiche evidenziate con l’apertura “ad horas” di un tavolo di confronto con gli organi competenti, per valutare compiutamente la situazione, addivenendo all’individuazione di soluzioni strutturali, efficienti ed efficaci.
Si precisa che lo stato di agitazione del personale si protrarrà ad oltranza, fino alla ricezione di un reale e concreto segnale da parte degli organi di vertice dell’amministrazione INPS.
Distinti saluti
R.S.U. ROMA MONTEVERDE
Verbale dell’assemblea del personale dell’INPS di Roma Monteverde del 10 settembre 2018
Il giorno 10/09/2018 la RSU della sede Roma Monteverde ha indetto un’assemblea del personale durante la quale sono stati trattati i seguenti argomenti:
– Organizzazione sportello.
Sono passati più di 6 mesi da quando abbiamo presentato la nostra proposta di rimodulazione dell’accoglienza dell’utenza, ad oggi non abbiamo ricevuto notizie in merito, se quanto da noi presentato non piace all’Amministrazione è ora che non si arrocchi più dietro i silenzi ma proponga essa stessa una soluzione.
A votazione, i lavoratori danno mandato alle RSU presenti di organizzare forme di protesta che possano essere condivise con le altre sedi fine di rendere ancora più evidente quanto il disagio sia diffuso su tutto il territorio romano.
– Mancato raggiungimento dell’incentivo speciale
Riteniamo l’Amministrazione responsabile del mancato raggiungimento dell’incentivo, nonostante avessimo già denunciato le nostre difficoltà e consideriamo inammissibile l’ennesima revisione con valenza retroattiva dei parametri con cui si calcola l’incentivo speciale, non sembri banale ribadire che le regole del gioco si fissano all’inizio e vanno rispettate da tutti. Ma proprio tutti.
– Tra le varie ed eventuali
Riteniamo inoltre responsabile l’Amministrazione dei danni derivati da eventuali attacchi verbali e fisici da parte dell’utenza poiché anche questo punto è stato affrontato numerose volte da parte delle RSU e RLS proponendo protezioni in vetro e denunciando l’insufficienza di qualsiasi altra misura cautelare in merito.
Ultimo e non per importanza, i lavoratori sono stati messi a conoscenza che in data 31/7/2018 un collega ha ricevuto una contestazione disciplinare con proposta di licenziamento con preavviso per aver lavorato in modo irregolare delle pratiche di riscatto ex art. 13 L. 1338/1962 (rendite vitalizie) e che il 3/10/2018 è convocato dall’ufficio dei procedimenti disciplinari per l’audizione.
Oltre ad esprimere la totale solidarietà nei suoi confronti, intendiamo informare tutte le sedi di come l’amministrazione non abbia e non si faccia scrupoli ad intraprendere provvedimenti nei nostri confronti e come dalla parte opposta ci chieda di fare più dell’umanamente possibile.
Quello che non ci spieghiamo è comunque come, ancora una volta, emerga la contraddizione riguardo i meriti per il buon lavoro svolto e le colpe nel caso non lo fosse, sempre secondo un controllo che lascia veramente a desiderare; con quale superficialità vengano attribuite responsabilità che scaturiscono in provvedimenti disciplinari è senza alcun dubbio un mister…
Riassumendo, è un mistero la nostra proposta degli sportelli, i vetri di protezione, le responsabilità del mancato raggiungimento dell’incentivo speciale…
Allora ci domandiamo… siamo all’INPS o in una setta religiosa?
IL LICENZIAMENTO DI M., UN LAVORATORE DELLA SEDE INPS DI ROMA MONTEVERDE, VA ANNULLATO!
Il licenziamento per responsabilità colpose di M., un lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde, va annullato in quanto risulta assolutamente sproporzionato e perciò illegittimo.
Il licenziamento di M. è soltanto una tragica conseguenza della situazione di smantellamento che si vive all’INPS in questi ultimi anni e del forte inasprimento del codice disciplinare supportato dal consenso dei sindacati collaborazionisti.
Ma se le responsabilità sono colpose e nella condotta tenuta dal lavoratore non si accerta la consapevolezza di venir meno al dovere di correttezza nell’adempimento degli obblighi lavorativi il licenziamento risulta una sanzione assolutamente sproporzionata e quindi illegittima.
Semmai le responsabilità sono da attribuirsi ad esempio a: organizzazione del lavoro assolutamente inefficiente, mancanza di formazione finalizzata all’acquisizione di competenze, stress lavoro-correlato, progressiva carenza di organico, pluriennale blocco del turn over, mancata valorizzazione del personale.
L’Amministrazione da tempo ha la piena responsabilità di non aver trovato alcuna adeguata soluzione alle gravi problematiche sopraelencate.
Troppo spesso si è lasciati da soli a interpretare circolari e messaggi hermes senza la necessaria formazione né punti di riferimento.
E’ inaccettabile un’organizzazione del lavoro che pone a carico dell’ultimo gradino della scala gerarchica tutte le responsabilità e non ne pone nessuna a carico dei dirigenti.
Il lavoratore ha sbagliato!
E dove era chi avrebbe avuto il dovere di controllare?
Perché non esistono più meccanismi di controllo che permettano di prevenire gli errori o di correggerli?
Si chiedono risarcimenti milionari ad un lavoratore mentre nulla viene imputato ad un dirigente che guadagna fino a 240.000 euro l’anno?
Dov’è quel benessere organizzativo di cui a livello centrale ci si sciacqua continuamente la bocca?
Le condizioni di lavoro nelle sedi peggiorano progressivamente con livelli di stress mai visti, turni di sportello massacranti, un’utenza inferocita per la crisi economica e per il mal funzionamento dell’INPS, carichi di lavoro eccessivi e continue pressioni da parte di responsabili e dirigenti di fare sempre più in fretta, di liquidare più pratiche possibili, di rispettare i tempi soglia, etc. etc. e tutto in nome del “dio incentivo”, mentre di fatto ci tagliano i salari con contratti a perdere.
E’ ora di finirla con questa vergogna, è ora che i dirigenti si assumano le proprie responsabilità, è ora che il codice disciplinare venga cambiato e che siano ripristinati meccanismi di controllo che limitano al massimo gli errori e facciano assumere a ciascuno, in base al proprio ruolo, il giusto grado di responsabilità.
Nell’esprimere nuovamente la nostra piena solidarietà a M., ribadiamo che solo con l’unità dal basso dei lavoratori, al di à delle appartenenze sindacali, si potrà fermare la deriva autoritaria a cui si sta assistendo all’INPS ed è per questo che ci impegniamo da subito ad essere al fianco dei lavoratori e a sostenere tutte le iniziative di lotta e mobilitazione che lavoratori e organizzazioni sindacali vorranno mettere in campo.
Per noi anche nel pubblico impiego: TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
2 gennaio 2019
S.I. COBAS Pubblico Impiego
S.I. Cobas – Sindacato Intercategoriale Cobas – Lavoratori Autorganizzati
S.I. Cobas Pubblico Impiego
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